Nuova sconfitta per Craig Wright sul copyright Bitcoin
L’auto-proclamato inventore di Bitcoin Craig Wright, non è più in grado avanzare alcuna pretesa di copyright sul codice di Bitcoin. È ciò che è stato deciso da un tribunale del Regno Unito.
Wright non è riuscito a fornire la prova della cosiddetta fixation, una dimostrazione del fatto che la formattazione dei blocchi Bitcoin è una sua esclusiva proprietà intellettuale. La Corte ha stabilito che non si può considerare Bitcoin come un’opera letteraria, e pertanto non è protetto dal diritto d’autore.
Il termine fixation si riferisce quindi alla possibilità di presentare la registrazione originale di una determinata opera.
La recente sentenza sostiene che non si può paragonare il Bitcoin a un’opera letteraria, quindi non è protetto dal diritto d’autore. Tutto ciò fa ben sperare anche per i casi futuri di individui che cercheranno di attaccare Bitcoin con queste pretese.
Questa sentenza è solo l’ultima di una serie di altre vicende giudiziarie in cui Wright esce sconfitto.
Lo scorso ottobre, un giudice norvegese ha sentenziato che il celebre bitcoiner Hodlonaut aveva motivi sufficienti per bollare Wright come “frode” e “truffatore”, mentre i tribunali britannici hanno respinto la sua causa contro Peter McCormack, noto giornalista/podcaster che si occupa di temi quali libertà, diritti umani, censura e Bitcoin.
Gli attacchi di Craig Wright hanno causato incertezze all’interno della comunità Bitcoin e degli sviluppatori di codice open-source. A causa delle lunghe e costose controversie legali che conseguono a tali azioni, gli sviluppatori devono affrontare complicazioni non insignificanti nella loro vita di tutti i giorni.