Tradotto dall’originale di Leon Wankum – pubblicato il 13 dic 2023

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Introduzione

L’ebraismo si basa su un costrutto di codici etici di condotta che vengono insegnati durante le riunioni settimanali. Ogni settimana, il sabato mattina, gli ebrei si riuniscono per leggere una porzione settimanale della Torah (Antico Testamento) e imparare i principi per vivere in armonia con l’etica ebraica. Uno di questi principi è il divieto di prendere interessi su un prestito. Il divieto è menzionato nella lettura settimanale della Torah Ki Tzei.

Bitcoin = il protocollo e la rete di pagamento.

bitcoin = la valuta.

Il divieto di interessi

Inizialmente difficile da comprendere per gli investitori moderni, il divieto di interessi affonda le sue radici nelle gravi conseguenze del mancato pagamento in epoca pre-biblica, che spesso portavano alla schiavitù del debito e alla riduzione in schiavitù del debitore e della sua famiglia. Questa proibizione mirava a prevenire questi esiti terribili. La domanda sorge spontanea: perché l’addebito degli interessi è una pratica standard nei tempi moderni?

Inflazione e rischio di default

Gli interessi servono tipicamente a contrastare la perdita di potere d’acquisto causata dall’inflazione monetaria. L’offerta di denaro è importante. Quanta ne possedete in totale? Cosa succede se ci sono 1000 unità di denaro nell’economia, voi ne avete 100 e il governo aumenta l’offerta di 1000 unità? Il vostro denaro vale la metà di prima. Per compensare l’inflazione, gli operatori di mercato utilizzano meccanismi come i tassi di interesse.

Inoltre, la rinuncia al denaro crea un costo-opportunità. Il rendimento che potreste ottenere dal vostro denaro in futuro se lo cedeste oggi dovrebbe, in teoria, essere positivo, dato il rischio di perdita e il fatto che non potete utilizzare il denaro per altri investimenti.

Ebraismo e credito

La legge ebraica proibisce l’addebito di interessi, ma non proibisce il commercio e lo scambio di denaro, compresi i prestiti. Infatti, il mutuatario rimane responsabile del rimborso totale del debito. Il prestito è visto positivamente ed è coerente con l’etica dell’ebraismo di prendersi cura degli altri. Tuttavia, da un punto di vista etico, i costi di opportunità non dovrebbero giocare un ruolo nel richiedere i tassi di interesse. Purtroppo, le rigide restrizioni sugli interessi hanno portato a un calo dei prestiti, con un impatto negativo sull’economia. Era necessario trovare una soluzione.

Heter Iska

Gli studiosi ebrei inventarono un’ingegnosa soluzione alla necessità di far pagare gli interessi, chiamata Heter Iska. Un accordo attraverso il quale due parti diventano soci in affari, piuttosto che una parte concede un prestito all’altra. Questo tipo di impresa commerciale si chiama Pikadon.

In questo caso non vengono pagati interessi, ma si forma una partnership complessa in cui parte dei profitti viene condivisa con il prestatore. Il ragionamento è che, essendo entrambe le parti socie, condividono anche il rischio dell’impresa e quindi la condivisione dei profitti è eticamente giustificabile e non viene vista come un pagamento di interessi.

Sebbene questo sia un approccio interessante per creare linee guida moderne che seguano l’antica legge ebraica, potrebbe non affrontare pienamente il nocciolo della questione, ossia quello etico. Dopo tutto, l’addebito di interessi è vietato. Non solo nell’ebraismo, ma in tutte le religioni monoteiste. Suggerisco che il problema potrebbe essere risolto eticamente con il Bitcoin.

Bitcoin, inflazione ed etica

Il bitcoin è una moneta che elimina la necessità per i prestatori di addebitare interessi per contrastare la perdita di potere d’acquisto, poiché il bitcoin è disinflazionistico, ovvero il tasso di inflazione (nuova offerta) diminuisce nel tempo. Secondo il codice del protocollo, le ricompense per il mining si dimezzano all’incirca ogni quattro anni, fino a quando l’ultima frazione di bitcoin sarà estratta nel 2140. Dopodiché il tasso di inflazione sarà pari a zero. Queste regole sono state inserite nel protocollo e non possono essere modificate arbitrariamente. Il Bitcoin è progettato per aumentare il potere d’acquisto nel tempo, per sempre.

Questo segna un significativo progresso tecnologico. A differenza di altre monete con forniture elastiche che possono espandersi con la domanda, come i metalli preziosi o le valute fiat, il bitcoin ha un’offerta perfettamente anelastica.

Prestiti secondo lo standard Bitcoin

In teoria, in uno standard Bitcoin, in cui il bitcoin è l’unità di conto principale, chi li presta non ha bisogno di addebitare interessi per compensare l’inflazione, perché teoricamente quelli prestati aumentano il potere d’acquisto nel tempo fino al momento della restituzione del prestito.

Il rimborso dei prestiti denominati in bitcoin pone delle difficoltà finché le transazioni vengono effettuate in valute fiat come il dollaro o l’euro. La conversione di bitcoin in valuta fiat per le transazioni commerciali sottopone i fondi all’inflazione monetaria, in contrasto con l’apprezzamento del valore intrinseco del bitcoin dovuto alla sua offerta limitata. Affinché i prestiti basati su Bitcoin funzionino, è necessario passare a uno standard globale di Bitcoin. L’economia globale è ben lontana da questo. Tuttavia, il bitcoin è sempre più accettato come metodo di pagamento legittimo e ci sono diverse startup e istituzioni finanziarie consolidate che offrono prestiti basati sul bitcoin.

Resta da vedere quali fornitori di servizi Bitcoin continueranno a essere affidabili e competitivi. Ma la tendenza è molto chiara: il Bitcoin sta diventando una parte sempre più importante dell’economia globale.

Nel 2023, alcune delle più grandi società di gestione patrimoniale del mondo hanno presentato domande di ETF sul Bitcoin all’esame della SEC. Tra queste figurano BlackRock, Fidelity, Invesco, Franklin Templeton Investments, Wisdom Tree, VanEck, Global X, Ark Invest, Valkyrie, Bitwise Asset Management e Galaxy Digital, che hanno circa 16.700 miliardi di dollari di patrimonio totale in gestione (AUM) (Assets Under Management, n.d.t.).

Bitcoin è kosher

Il Bitcoin serve come strumento per superare le barriere etiche del prestito, allineandosi ai principi ebraici. In questo contesto, “kosher” va oltre l’uso tradizionale per il cibo e denota un’azione coerente con l’etica ebraica. Il Bitcoin è kosher perché, in quanto moneta forte disinflazionistica, elimina l’incentivo economico ad applicare interessi. Un concetto così ripugnante che è diventato una legge religiosa che vieta di farlo. Il Bitcoin ha le proprietà per servire come strato di base monetaria per un sistema finanziario coerente con l’etica ebraica.

Bitcoin e etica ebraica

Nell’ebraismo, l’arricchimento di sé attraverso gli altri è considerato immorale. Un buon esempio di questo comportamento non etico è la continua creazione di denaro nel sistema fiat. Lo Stato si autofinanzia attraverso la creazione di denaro, mentre tutti coloro che detengono la propria ricchezza nella valuta gonfiata perdono potere d’acquisto.

Il Bitcoin, un protocollo monetario decentralizzato, impedisce tale arricchimento, poiché . Questa caratteristica rende il bitcoin una moneta etica, perché evita la pratica non etica di trarre profitto a spese di altri.

Conclusione

L’ebraismo si adatta alle circostanze moderne, compresi i cambiamenti nelle pratiche di prestito. Tuttavia, l’approccio attuale non è in grado di preservare pienamente la sua essenza etica, che deriva dall’immoralità associata all’interesse. Questa preoccupazione è condivisa da tutte le religioni monoteiste, tra cui il Cristianesimo e l’Islam.

Condividere i rischi e le ricompense piuttosto che pagare gli interessi è stato uno dei primi cambiamenti storici nel sistema monetario ebraico. La prossima rivoluzione in arrivo, il Bitcoin, offre uno strumento per eliminare definitivamente le preoccupazioni etiche nel settore dei prestiti. Come moneta forte disinflazionistica, elimina l’incentivo economico ad applicare interessi. Fornisce una base monetaria per un sistema finanziario universalmente etico. Il Bitcoin è “kosher“.

Vorrei ringraziare il rabbino Shlomo Bistritzky per il suo feedback sulle questioni halachiche.

Leon Wankum

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