Svolta in Nigeria: Revocato il Divieto Bitcoin e Nuove Speranze
Il vento sta cambiando in Nigeria, un paese che ha storicamente avuto un rapporto complesso con le criptovalute, in particolare Bitcoin. Dopo due anni di restrizioni, la Banca Centrale della Nigeria (CBN) ha finalmente revocato il divieto alle banche di facilitare le transazioni in Bitcoin, scatenando un’ondata di entusiasmo nella comunità.
La circolare della Banca Centrale nigeriana
La decisione è arrivata lo scorso 22 dicembre, attraverso una circolare ufficiale inviata alle banche. La CBN ha riconosciuto la crescente domanda globale di asset digitali e la sempre maggiore adozione di Bitcoin come mezzo di pagamento. Di conseguenza, ha rimosso le restrizioni sulla collaborazione tra banche e fornitori di servizi di asset virtuali (VASPs). Non solo: la banca sta anche elaborando una linea guida completa per queste partnership.
“Tuttavia,” ha dichiarato la CBN, “le tendenze globali attuali hanno mostrato la necessità di regolamentare le attività dei fornitori di servizi di asset virtuali (VASP), che includono criptovalute e asset crittografici.”
Regole più chiare su Bitcoin in Nigeria
Per garantire trasparenza e responsabilità, la CBN ha emanato linee guida più chiare, sottolineando in particolare controlli KYC (Know Your Customer) e anti-riciclaggio (AML) rigorosi per le banche che collaborano con i VASP. La mossa si allinea alle tendenze globali in evoluzione, enfatizzando l’imperativo di regolamentare le attività delle entità che si occupano di asset virtuali e valute digitali.
Da notare che la CBN ha affermato che la Sezione 30 della Legge Antiriciclaggio del 2022 riconosce ora le società di asset digitali come società finanziarie. Inoltre, ha dichiarato che le regole stabilite dalla Commissione per la Borsa e i Titoli della Nigeria (SEC) il 13 maggio 2022 sono state un’altra giustificazione per la revoca del divieto.
Le banche ora sono autorizzate ad aprire conti per le società di asset digitali, estendere conti di compensazione designati e facilitare i flussi di valuta estera e il commercio. Tuttavia, la CBN impone alle società che cercano partnership con le banche di ottenere una licenza rilasciata dalla SEC nigeriana, garantendo la conformità agli standard normativi.
Inoltre, gli exchange di asset digitali devono avere un capitale minimo versato di ₦500 milioni ($553.000) e devono essere debitamente registrati presso la Commissione Affari Societari della Nigeria (CAC). Gli exchange che desiderano emettere asset digitali dovranno presentare un whitepaper alla SEC nigeriana e attendere un periodo di 30 giorni prima di poter concedere ai propri utenti l’accesso a tali token.
Nuove norme per gli exchange, interrogativi per i consumatori
La SEC nigeriana ha imposto un limite di mandato ai CEO degli exchange di asset digitali, stabilendo una durata di dieci anni. In un documento intitolato “Nuove regole sull’emissione, sulle piattaforme di offerta e sulla custodia di asset digitali”, ha affermato:
“L’amministratore delegato di un DAX [Digital Asset Exchange] ricopre la carica per cinque anni in prima istanza e può essere riconfermato per un ulteriore periodo di cinque anni e non più.”
Gli exchange di asset digitali devono ora rispettare un regime di reporting, inviando informazioni commerciali settimanali e mensili, nonché rapporti finanziari e rapporti di conformità trimestrali e annuali alla SEC nigeriana. È importante sottolineare che se un exchange decide di cessare le operazioni, dovrà prima comunicarlo al regolatore.
Un futuro ancora da definire
Sono ancora molti i punti della circolare della CBN che destano ancora dubbi, in particolare tra i consumatori. Il giornalista Abubakar Idris evidenzia la potenziale confusione, sottolineando la necessità di ulteriori chiarimenti su specifiche disposizioni.
Nonostante le incertezze, la revoca del divieto Bitcoin in Nigeria rappresenta un passo avanti importante per la liberta’ dei nigeriani. Resta da vedere se la Nigeria riuscirà a trovare il giusto equilibrio tra innovazione e sicurezza, ma la revoca di questo divieto e’ sicuramente un segnale positivo per il paese e dimostra come i divieti non siano affatto una misura efficace contro Bitcoin.
Le aziende Bitcoin accolgono con ottimismo la circolare
Yellow Card, un exchange nigeriano che ha Jack Dorsey tra i suoi investitori, ha visto nelle recenti linee guida della Banca Centrale della Nigeria (CBN) un’opportunità per maggiore legittimità e integrazione con il sistema finanziario tradizionale. Secondo Lasbery Oludimu, Chief Data Protection Officer di Yellow Card, le nuove direttive agevoleranno la collaborazione con le istituzioni finanziarie tradizionali, promuovendo concorrenza e innovazione nello spazio cripto nigeriano.
Yellow Card, che ha recentemente chiuso una partnership con TBD, prevede un aumento nell’uso di Bitcoin in Nigeria nel 2024, grazie alle nuove regole della CBN, e mira a stabilire partnership strategiche per contribuire alla crescita dell’ecosistema delle attività digitali in Nigeria.