Non comprare l’ETF!
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Benissimo!
Ora che l’ETF spot su Bitcoin è stato approvato è tempo di ignorarlo. Sì, proprio così. L’approvazione dell’ETF è più importante del prodotto stesso. Comprando l’ETF spot non comprerai dei bitcoin veri ma dei bitcoin “cartacei”, cioè un prodotto finanziario che segue il prezzo di Bitcoin.
Comprare l’ETF equivale ad acquistare bitcoin su un exchange. I bitcoin non sono di proprietà dell’utente. Su otto degli undici ETF approvati, gli emittenti hanno scelto di affidarsi a una società terza per effettuare la custodia dei fondi (in nove casi è stato scelto Coinbase, in un caso BitGo, in un altro caso Gemini). Soltanto la società Fidelity ha deciso di efettuare la self-custody dei propri bitcoin.
Per molte persone acquistare quote dell’ETF sarà certamente più facile, ma perché non imparare ad acquistare bitcoin veri e riprendere il controllo del proprio denaro?
Perché mai una persona dovrebbe rinunciare a tutti i vantaggi del possedere dei bitcoin veri?
Insomma, l’approvazione dell’ETF sarà pure un evento eccitante, ma hai mai provato ad acquistare dei bitcoin veri senza KYC?
Not your keys, not your coins
Il primo vantaggio che viene meno acquistando quote dell’ETF è il controllo del proprio denaro.
“Se non detieni le tue chiavi private, non possiedi i tuoi bitcoin.” Questa è una delle massime più importanti all’interno della comunità Bitcoin.
L’utente che ha il pieno controllo delle proprie chiavi private, è l’unico proprietario dei bitcoin e l’unico responsabile della sicurezza dei fondi.
Inoltre, la quantità di bitcoin che sarà detenuta dalle società di custodia potrà attirare le attenzioni di potenziali attaccanti esterni.
Privacy
Tutti i broker e gli intermediari con cui sarà possibile comprare l’ETF richiederanno sicuramente le procedure di verifica dell’identità e di provenienza dei fondi, noto come KYC & AML.
Tali procedure comprometteno la privacy dell’utente. Al contrario, un normale wallet non-custodial non richiede alcuna procedura di KYC & AML.
Rischio confisca
Sebbene possa sembrare una possibilità molto remota, il rischio di una possibila confisca di tutti i bitcoin detenuti dalle società di custodia da parte del governo degli Stati Uniti non è nullo. In uno scenario in cui Bitcoin continua ad attrarre liquidità da altri mercati e da altre valute fiat, con il dollaro americano in sofferenza, il governo USA potrebbe pensare a una mossa di questo tipo. Del resto, un evento simile è già accaduto il 5 aprile 1933 attraverso l’ordine esecutivo 6102, con cui il governo USA decise di confiscare l’oro dei privati cittadini.
Altri svantaggi dell’ETF
L’unica azione possibile con l’ETF è vendere le quote dell’ETF per valuta fiat;
Gli ETF applicano commissioni di gestione. Se possiedi direttamente dei bitcoin, non c’è alcun costo per detenerli dato che non ci sono intermediari. Nel tempo, le commissioni degli ETF possono aumentare;
L’ETF può essere acquistato e venduto solamente durante gli orario del mercato finanziario tradizionale.
Conclusione
Purtroppo, per quanto ognuno di noi possa consigliare la self-custody, esisteranno sempre entità o persone che non vorranno prendersi la responsabilità di detenere bitcoin ma affidarsi a terze parti.
Il mercato deciderà cosa desiderano le persone. Molto probabilmente milioni di persone non avranno mai dei bitcoin veri, ma dei bitcoin “cartacei”.
D’altronde persino Hal Finney già nel 2010 ipotizzò per la prima volta la creazione delle “Bitcoin banks”, cioè delle istituzioni che detengono bitcoin nelle proprie riserve ed emettono un token riscattabile in bitcoin. Un po’ come facevano le banche quando detenevano oro fisico nei propri caveau e consegnavano ai cittadini banconote riscattabili in oro.
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