Il Tao e la Sinergia dell’ordine spontaneo

Questa pubblicazione è fruibile in:

versione audio (in inglese) narrata da Millian Quinteros

versione testuale in lingua spagnola

Tradotto dall’originale di Michael Matulef – pubblicato il 14 lug 2023

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Il riconoscimento dei limiti insuperabili della sua conoscenza dovrebbe infatti insegnare allo studente della società una lezione di umiltà che lo preservi dal diventare complice del fatale tentativo degli uomini di controllare la società, tentativo che lo rende non solo un tiranno sui suoi simili, ma che potrebbe anche renderlo il distruttore di una civiltà che nessun cervello ha progettato, ma che è cresciuta grazie agli sforzi liberi di milioni di individui.

Friedrich A. Hayek, “The Pretense of Knowledge

La teoria dell’ordine spontaneo di Friedrich Hayek è stata a lungo considerata una pietra miliare del liberalismo classico all’interno del pensiero economico austriaco. Essa si addentra nell’intricato arazzo dell’azione umana, sottolineando i limiti degli individui, guidati dalle loro conoscenze e dai loro desideri unici, nel coordinare armoniosamente le attività economiche.

È interessante notare le profonde connessioni tra la teoria dell’ordine spontaneo di Hayek e l’antica saggezza del Taoismo, che gettano luce sulle complessità dell’interazione umana e sui meccanismi che spingono il progresso della società. Esplorando i parallelismi tra queste ideologie apparentemente divergenti, possiamo acquisire una comprensione più profonda dell’azione umana, promuovere l’educazione economica e favorire un quadro di prosperità sostenibile.

L’ordine spontaneo del Tao

Quando si parla del concetto di ordine spontaneo, emerge un affascinante parallelo tra l’antica saggezza del taoismo e le profonde intuizioni dell’economia austriaca. Il taoismo ruota attorno alla nozione di Tao, una forza intangibile che orchestra lo svolgersi armonioso degli eventi. Questo aspetto è in sintonia con la teoria di Hayek, che enfatizza l’idea che l’ordine possa emergere naturalmente dalle azioni non coordinate degli individui in un mercato libero.

Proprio come il Tao influenza la sinfonia cosmica, l’ordine spontaneo del mercato opera indipendentemente dal controllo centralizzato. È simile a un magnifico arazzo tessuto dalla miriade di azioni dei singoli, tutte guidate dalla mano invisibile della volontà umana. I partecipanti al mercato abbracciano questo ordine, rispondendo ai segnali e agli incentivi e perseguendo al contempo i propri interessi.

Nella filosofia taoista, l’armonia si raggiunge allineandosi al flusso del Tao piuttosto che cercando il dominio. Allo stesso modo, gli individui nel mercato non si sforzano di ottenere un controllo assoluto, ma piuttosto di adattarsi e rispondere all’interazione dinamica tra domanda e offerta, plasmando il mercato in modo organico con questa risposta. Questa danza tra interesse personale e cooperazione porta a risultati reciprocamente vantaggiosi, simili all’armoniosa interdipendenza che si trova in natura.

L’ordine spontaneo di Hayek evidenzia il valore del processo decisionale decentralizzato e della conoscenza individuale. Ogni partecipante al mercato possiede informazioni, intuizioni e preferenze uniche, che contribuiscono all’intricata complessità dell’ordine spontaneo. Questa conoscenza dispersa, se lasciata interagire liberamente, genera un’allocazione efficace delle risorse che supera le capacità di qualsiasi pianificatore centrale.

Affrontare il problema della conoscenza

Il taoismo e l’economia austriaca condividono il riconoscimento dei limiti della comprensione intellettuale. Il taoismo incoraggia gli individui ad abbandonarsi alla natura spontanea e intuitiva dell’esistenza, allineando le loro azioni ai ritmi armoniosi dell’universo. Allo stesso modo, Hayek riconosce i limiti intrinseci della nostra comprensione e invita all’umiltà di fronte a sistemi economici complessi.

Accettando questi limiti, apriamo un dominio meraviglioso in cui i processi decisionali decentralizzati tessono arazzi intricati, plasmando il nostro destino collettivo. Nel regno dei mercati, innumerevoli individui si impegnano in scambi incessanti, generando una saggezza collettiva che trascende la portata di ogni singola mente.

Proprio come il saggio taoista riconosce i limiti della sua comprensione e abbraccia il flusso naturale del Tao, i sostenitori del libero mercato riconoscono il potere dell’ordine spontaneo. Confidano nell’ordine emergente che nasce dalle interazioni di innumerevoli individui che perseguono il loro interesse personale. Questa fiducia nei sistemi decentralizzati si allinea con la prospettiva austriaca, che enfatizza l’autonomia individuale e l’evoluzione organica delle dinamiche di mercato.

Non interferenza e dinamiche di mercato

Il Taoismo insegna il principio del wu wei, spesso tradotto come “non azione” o “azione senza sforzo“. Esso suggerisce che, allineandosi al flusso naturale delle cose e astenendosi da interventi non necessari, gli individui possono ottenere risultati ottimali. Questo concetto trova risonanza nell’economia austriaca, in particolare nell’idea che un eccessivo intervento governativo e una regolamentazione possano ostacolare l’ordine spontaneo del mercato.

Hayek sostiene che i tentativi di pianificare e controllare centralmente le attività economiche, basati su una comprensione limitata della complessa rete di interazioni, possono portare a conseguenze indesiderate e all’inefficienza. Proprio come il saggio taoista confida nel naturale svolgersi degli eventi, Hayek sostiene un approccio non vincolante al mercato, dove gli individui sono liberi di perseguire i propri interessi e di impegnarsi in transazioni volontarie.

Quando gli interventi governativi alterano il delicato equilibrio del mercato, rischiano di distorcere i prezzi, di distribuire male le risorse e di impedire l’ordine spontaneo. Riconoscendo i limiti della nostra conoscenza e abbracciando il potere del processo decisionale decentralizzato, permettiamo al mercato di prosperare, portando a una maggiore prosperità e al benessere generale della società.

Conclusioni

Come afferma Lao Tzu nel Tao Te Ching:

Più leggi e restrizioni ci sono, più la gente diventa povera.

Più affilate sono le armi degli uomini, più aumentano i problemi nel paese.

Più gli uomini sono ingegnosi e intelligenti, più accadono cose strane.

Più ci sono regole e regolamenti, più ci sono ladri e rapinatori.

Perciò il saggio dice:

Non agisco e la gente si riforma.

Godo della pace e la gente diventa onesta.

Non faccio nulla e la gente diventa ricca.

Non ho desideri e la gente torna alla vita buona e semplice.

La convergenza tra la teoria dell’ordine spontaneo in economia di Friedrich Hayek e la saggezza del taoismo fornisce preziose intuizioni sull’azione umana e sulle dinamiche di mercato. Entrambe le filosofie riconoscono i limiti intrinseci della conoscenza umana e sottolineano l’importanza dei sistemi decentralizzati e dell’autonomia individuale.

Abbracciando l’essenza dell’ordine spontaneo, possiamo creare un quadro per un paesaggio economico prospero e armonioso. Possiamo promuovere un ambiente che rispetti l’intricata danza dell’interesse personale e della cooperazione e riconoscere la saggezza che emerge dalle interazioni decentralizzate dei partecipanti al mercato. Così facendo, possiamo aprire la strada a una società in cui gli individui possano prosperare.

In sintesi, le intuizioni dell’ordine spontaneo di Hayek e del taoismo ci invitano a riconsiderare il ruolo del controllo e dell’intervento centralizzato nei sistemi economici. Abbracciando la spontaneità dei mercati, rispettando i limiti della nostra conoscenza e promuovendo l’autonomia individuale, creiamo un ambiente che alimenta la prosperità e l’armonia. Impariamo dall’interconnessione di queste due filosofie e cerchiamo di realizzare una società in cui l’intricata sinfonia dell’ordine spontaneo guidi le nostre interazioni economiche, portando al benessere e al progresso collettivo.

Michael Matulef

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