Il Grande Reset è morto, lunga vita al Grande Reset

 

 

di Tom Luongo

Quando il World Economic Forum ha lanciato la campagna pubblicitaria per il Grande Reset, avrebbe dovuto essere il giro della vittoria per il globalismo. Insieme alla pandemia, la successiva crisi finanziaria mondiale ha rilasciato un’ondata di denaro fasullo che avrebbe dovuto comprarci la strada verso la loro prosperità perpetua.

È andata male.

Non credetemi sulla parola. Guardate cosa dice uno dei principali artefici del Grande Reset, il braccio destro di Klaus, Yuval Noah Harari.

Populist leaders are on the rise around the world, attacking the liberal global order. They haven’t explained what will replace the order they have destroyed, and the result is the disorder, chaos and violence we are seeing today. pic.twitter.com/THRx2jzaKl

— Yuval Noah Harari (@harari_yuval) January 31, 2024

Parlando da vero autoritario quale è, Harari può vedere solo violenza e caos. Non ha torto, la violenza e il caos in arrivo hanno le loro radici nei suoi tentativi (o complicità) nel cercare d’imporre, attraverso la violenza, un ordine mondiale sull’umanità che quest’ultima non vuole.

Questa spinta alla violenza, tuttavia, può fermarsi domani. Tutto ciò che deve accadere è che cretini come Harari, Soros, Schwab, Gates e tutte le persone dietro di loro accettino il fatto di aver fallito e raggiungano un accordo con noi.

Se dovesse accadere potremmo ridurre al minimo la violenza all’orizzonte, ma non accadrà perché ci hanno già detto più e più volte che gli abusi continueranno finché le cose non miglioreranno.

Il caos e la violenza imminenti stanno arrivando proprio a causa della terza legge di Isaac Newton, riassunta come “per ogni azione c’è una reazione uguale e contraria”.

Non accadrà perché “non abbiamo risposte”, abbiamo un sacco di risposte, ma ad Harari e ai suoi simili non piacciono.

Per decenni abbiamo affrontato la loro violenza con una sorta di silenziosa rassegnazione, poiché il costo di sconvolgere questo sistema superava di gran lunga il beneficio di essere il primo a uscire dalle trincee nella Terra di Nessuno. Ma i costi che molti oggi devono sostenere per andare avanti superano di gran lunga i benefici che ne derivano.

Ed è per questo che le proteste in tutto l’Occidente si stanno intensificando.

Il progetto del Grande Reset è arrivato troppo in fretta e lo abbiamo visto subito per quello che era. Mentre veniva implementato attraverso la pandemia, la maggior parte delle persone ha continuato ad avere rapporti di buon vicinato. Come ho discusso in passato, l’acquiescenza alle folli regole del lockdown non deriva dal fatto che la maggior parte delle persone veniva volontariamente ammassata in campi di concentramento contenimento, bensì dalla sensazione di voler essere visti come membri cauti di una comunità durante una crisi pubblica.

Naturalmente ci sono stati alcuni la cui psicosi latente è stata innescata (*colpo di tosse* Nassim Taleb *colpo di tosse*), ma la maggior parte delle persone ha conservato la propria umanità di base.

Una volta che la prima ondata di COVID ha fatto il suo corso e abbiamo visto quanto lontano hanno spostato cielo e terra per mettere a tacere le cure effettive per il virus, il Grande Reset ha iniziato a trasformarsi nel Grande Risveglio. E crescono ogni giorno i numeri di quelle persone che si oppongono fermamente a qualsiasi ulteriore degrado della nostra società in base a sciocchezze simili.

La Grande Diffusione?

Anni fa ho scritto della Teoria della diffusione di Everett Rogers per quanto riguarda la politica in generale e l’ascesa del partito Alternativa per la Germania (AfD) in particolare.

La Teoria della diffusione di Everett Rogers è applicabile sia alla politica che ai prodotti. L’idea è che ci vuole circa il 16% di adozione perché una nuova tecnologia, ideologia, ecc. abbia il potenziale per diventare qualcosa di più grande. È stata resa popolare da Malcolm Gladwell nel suo libro Tipping Point.

Questa è la curva che immaginavo implicitamente nel mio recente articolo sul fatto che gli esseri umani sono più leoni che pecore.

Siamo passati dall’essere leoni da divano, pensando che ciò potesse proteggerci dai pericoli del mondo, a leoni inferociti che si chiedevano chi di noi avrebbe resistito all’alfa psicotico che ci avrebbe condotti verso il burrone.

L’alfa continua verso quel burrone pensando che rimarremo sotto il suo dominio per paura.

Molti di noi sono in uno stato di shock e/o negano ciò che sta accadendo. Ma, come la storia ci ha mostrato, non abbiamo bisogno di una maggioranza di persone per cambiare radicalmente il corso della storia.

Al centro della mia osservazione c’è chi diventerete davvero quando non avrete più nulla da perdere. O meglio ancora, dov’è la vostra soglia di perdita prima che il vero voi mostri i suoi canini?

Perché è letteralmente tutto qui il mio sermone: tutti abbiamo un limite. Ma pensare che se il vostro limite non è così basso come il mio allora ciò vi rende parte del “pecorame”, è esattamente il tipo di senso di condiscendenza che i demoni che si riuniscono a Davos vanno cercando per costringerci a ricostruire la nostra fiducia in loro.

Guardando i social media e i titoli dei giornali riguardo le proteste in tutto il mondo da parte della classe operaia, che la classe dirigente disprezza dal profondo del loro essere, potete vedere che siamo molto vicini, se non oltre, la soglia del 16%.

Questo è il motivo per cui la cricca di Davos ha utilizzato tutta la stampa per accelerare il declino e la caduta della civiltà occidentale. Siamo a poco più di un mese dall’inizio del 2024 e in questo lasso di tempo si è verificato un anno di geopolitica.

La cricca di Davos sente che l’intero progetto gli sta scivolando di mano e questa deriva dev’essere stroncata sul nascere prima che si diffonda in quella che Rogers chiamava la “maggioranza iniziale”. Questo è il motivo per cui sono stati così duri nei confronti della “riluttanza ai vaccini” e hanno lanciato le guerre all’ivermectina e all’idrossiclorochina.

Ecco perché ora chiunque sia alla destra di Karl Marx stesso è un “fascista!” ed è un membro dell’“estrema destra”. Questo per dissuadere le persone dall’identificarsi con gli outsider e costringerle a qualificare tutto il loro dissenso dalla norma con “Non sono razzista ma…”, o “Non sono d’accordo con tutto quello che dicono ma…”.

Il Divario nel conflitto

Ma in quell’articolo c’era anche il perfezionamento della Curva di Rogers da parte di Geoffrey Moore per includere il “Divario”. Arrivare al 16% di adozione non è sufficiente. Il nuovo può arrivare facilmente al 16% opponendosi a ciò che è dominante e questo è ciò che Harari stava insinuando: stiamo reagendo eccessivamente al loro opposto, dicendo che rifiutiamo solo l’ordinamento attuale ma non abbiamo nulla con cui sostituirlo.

Questo è il motivo per cui la nuova idea, o prodotto, deve poi rinominarsi in qualcosa di più universale. Non basta essere contro il globalismo o il WEF, dobbiamo anche essere a favore di qualcosa di meglio.

Questo diventa un punto decisionale per molte persone; è quel momento in cui l’idea, il marchio, ecc. consolidati si rendono conto della minaccia e reagiscono. Questo è ciò che rappresenta il divario del 16%, quell’abisso tra opposizione e affermazione.

Questo è anche ciò che la cricca di Davos e i suoi simili sono davvero eccezionali nel gestire. Mantengono la Finestra di Overton focalizzata su questioni secondarie e irrilevanti per garantire che una nuova maggioranza non “attraversi il divario del 16%,” unendosi su quella soluzione migliore.

Chiamo questo gruppo di cui hanno paura “I Radicali”.

Ecco perché l’AfD è arrivato al 16% nel 2018 come partito anti-Merkel, ma è stato facilmente neutralizzato quando non è diventato il vero partito dell’“Alternativa per la Germania”. Una volta che c’è riuscito e l’attuale governo guidato da Scholz non è stato capace di proteggere la classe media tedesca durante e dopo la pandemia, è diventato una vera minaccia.

Un misto di rebranding e della radicata arroganza dell’establishment politico tedesco è ciò che ha portato l’AfD a salire nei sondaggi tedeschi. Ed è per questo che, nonostante un attacco frettolosamente organizzato contro di esso in occasione di un incontro segreto non confermato a Postdam sulla deportazione, i suoi sondaggi sono ancora sopra il 16%.

Ora rappresenta il tipo di minaccia che richiede un’azione più drastica, come vietarlo come partito politico. Il fatto che l’establishment politico tedesco stia anche solo prendendo in considerazione questo significa che sta combattendo un’azione di retroguardia contro un movimento che è diventato molto più grande dello stesso AfD.

La Germania ha attraversato il “Divario” e si sta formando una sorta di Radicali.

Le idee che questi incarnano, una Germania per i tedeschi che rifiuta il globalismo, l’inflazione, la tassazione infinita e la guerra, a favore del localismo, della comunità e della coesione è molto più immune da attacchi grossolani.

Quindi la risposta è quella d’inviare il Cancelliere Scholz a Kiev per firmare un patto di sicurezza reciproca con l’Ucraina alla fine di questo mese per aggirare la rivoluzione politica in atto in patria.

Allo stesso modo ho esortato il movimento libertario negli Stati Uniti a diventare il movimento delle soluzioni; soluzioni pratiche e realizzabili che parlino alla vera maggioranza degli americani. E da lì portarli nel tempo a soluzioni più localizzate.

Ma poiché si sono rifiutati di farlo, impantanandosi nell’essere anti-FED, anti-“questo” e anti-“quello”, rimangono ancora un gruppo politico marginale, facilmente neutralizzabile da un semplice meme:

Questo è il motivo per cui sono rimasto deluso dalla direzione intrapresa dal movimento libertario. Ciò non significa che rifiuto la filosofia o anche l’uso di molte critiche libertarie alla pianificazione centrale, significa che la filosofia non è sufficiente per spostare la Finestra di Overton in alcun senso politico pratico.

È per questo che ho votato per Trump due volte, nonostante i suoi numerosi limiti, e voterò ancora per lui se la cricca di Davos non riuscirà a impedirgli di partecipare al ballottaggio della Florida. Anche così, per ripicca, io, come molti, scriverò lo stesso il suo nome sulla scheda elettorale.

E indovinate un po’? Batterà comunque il candidato del Partito Libertario.

Cancrena accelerata

Quindi il Grande Risveglio si è trasformato, dal punto di vista della cricca di Davos, in una sorta di Grande Accelerazione, in cui si percepisce la minaccia che il pubblico sta trascendendo la falsa dicotomia Sinistra/Destra.

Questo è il motivo per cui la cricca di Davos accelererà i propri piani per reprimere tutti coloro che sfuggono al suo controllo. È per questo che odia profondamente Elon Musk per avergli portato via Twitter; ecco perché Bill Kristol ritiene giusto impedire a Tucker Carlson di tornare negli Stati Uniti dopo la sua visita in Russia.

La censura silenziosa è stata messa in piedi per farci arrabbiare e spingerci verso ghetti su internet come Gab, Mastodon e tutti gli altri.

È per questo che la cricca di Davos intenzionalmente rovinato Twitter sotto la precedente gestione per allontanarci e silenziarci attraverso il de-platforming di Alex Jones e di tutti gli altri. Quante persone si rifiutano ancora di tornare su Twitter a causa di quello che è successo nel 2017? Quanti sostengono ancora la tesi “il perfetto è il nemico del bene” nei confronti del regno di Elon Musk su Twitter? *Colpo di tosse* David Icke *Colpo di tosse*

È stato facile perseguitare Jones nel 2017; è stato facile perseguitare Gab in seguito; è stato facile vedere piattaforme alternative come Rumble e Substack svilupparsi per cercare di diventare alternative a YouTube e WordPress, o Locals per Patreon, ecc.

Non ho nulla contro queste piattaforme, e ne ho anche provate alcune in passato, ma riconosco anche che è stato permesso loro di diventare reali per convogliare le persone in tribù più piccole e costruire camere di eco facilmente ignorabili. Tutto per impedirci di oltrepassare insieme il Divario e diventare Radicali inamovibili e non più ignorabili.

E se una di queste piattaforme diventasse troppo potente? Bene, spero che tutti abbiano un archivio dei propri Substack. Spero anche che i miei timori al riguardo siano del tutto infondati, ma ho già visto questo copione e non mi era piaciuto già la prima volta.

Perché quando le voci capaci di parlare al di là della falsa divisione politica tra Sinistra e Destra diventano abbastanza grandi, devono essere silenziate. Infatti nessuno dice niente se quelli di “destra” vengano liquidati come pazzi, isolazionisti, teorici della cospirazione, folli, ecc.

Il re-branding di Russell

Tutt’altra cosa è quando qualcuno di “sinistra” arriva alle stesse conclusioni. Ecco perché l’anno scorso se la sono presa così tanto con Russell Brand. Ed è stata inquietante la rapidità con cui si è svolta la campagna “Pazzi & Baldracche” contro di lui.

Dato che Brand era privo di personalità già prima che la macchina dell’indignazione entrasse in azione contro di lui, è stato facile metterlo alla berlina.

E giusto per ricordare a tutti di cosa sto parlando, ne ho scritto in relazione al “processo” di Brett Kavanaugh nel 2018:

“Pazzi & Baldracche” è facile da capire. Accusare la persona che si vuole distruggere di essere pazza (la cui definizione cambia a seconda di qualunque sia la questione politica del momento) o di essere deviata sessualmente.

Questa tecnica funziona perché attiva il circuito del disgusto nella maggior parte delle persone […]

[…] Anche il circuito del disgusto è facile da capire.

È il limite oltre il quale il comportamento degli altri innesca la nostra indignazione a livello viscerale e indietreggiamo con disgusto.

Il motivo per cui “Pazzi & Baldracche” funziona bene sui candidati e sugli elettori conservatori è perché, in media, i conservatori hanno un circuito del disgusto molto più forte rispetto ai liberal e/o ai libertari.

Ciò di cui scrissi allora in quell’articolo si è avverato oggi. Allora avevo previsto che, se la cricca di Davos avesse incoraggiato la “sinistra” a normalizzare ulteriormente la devianza, la strategia “Pazzi & Baldracche” sarebbe diventata meno efficace e più avremmo visto gli attacchi per i rozzi tentativi di mantenere aperta la Finestra di Overton che sono.

Ma ecco il problema: mentre i liberal e i marxisti culturali distruggono l’ordine sociale, mentre vincono scaramuccia dopo scaramuccia la Guerra Culturale e ci desensibilizzano per normalizzare comportamenti sempre più devianti, le circostanze di un’accusa “Pazzi & Baldracche” deve aumentare di conseguenza.

È eroina comportamentale. E maggiore è la nostra tolleranza, maggiore è la probabilità che le persone capiscano la menzogna.

È per questo che negli anni ’80 Gary Hart dovette essere accusato di avere una relazione per far naufragare le sue aspirazioni presidenziali, mentre oggi Trump deve urinare su una prostituta.

Per Russell Brand, tuttavia, dovevano arrivare fino agl iestremi: un predatore sessuale di donne più giovani. In mezzo a tutto il clamore sull’Isola di Epstein ecc., collegare Brand al discorso sulla pedofilia per deduzione doveva essere il colpo decisivo contro qualcuno che è diventato una delle voci dissidenti più efficaci e irrefrenabili nell’ambiente post-COVID.

Sono poche le persone oggi che sono capaci di creare un Nucleo Radicale come Russell Brand.

Ma, soprattutto, aveva lo scopo di demoralizzarci veicolando l’idea di non dover riporre fiducia in nessun altro, non avere fonti di conforto o persone di cui fidarsi. La demonetizzazione improvvisa dei contenuti di Brand è stato l’inizio di quella che ora chiamo la campagna della Grande Demoralizzazione.

L’obiettivo è fermare l’emergere di quel Nucleo Radicale; una coalizione di persone normali disposte a mettere da parte ciò su cui non sono d’accordo a favore di ciò su cui sono d’accordo. E non mangiare insetti, non vivere in baccelli sotto costante sorveglianza e avere qualcosa rappresentano punti su cui siamo tutti d’accordo.

A suo merito, Brand ha reagito subito all’accusa assumendosi la completa responsabilità del suo comportamento passato e gettandosi, giustamente, sull’altare dell’opinione pubblica. Ci ha mostrato il suo circuito del disgusto per la persona che era, non per la persona che aspira ad essere.

Ed è per questo che la sua recente intervista con Tucker Carlson è stata galvanizzante. Carlson, in modo intelligente, ha messo in pratica esattamente ciò che predica… un po’ di carità cristiana. Dando a Brand un microfono per raccontare la sua storia, ha trovato un altro compagno di viaggio sulla strada per rompere questa illusione di controllo che la cricca di Davos e i suoi media ci hanno imposto.

Come fanno questi due ad andare d’accordo? Tucker è un fascista di destra; Brand è un pazzo di sinistra. Ciononostante condividono qualcosa di molto potente in comune: entrambi sono stati cacciati dal tempio per aver detto la verità in faccia al potere.

Ha ragione quando dice a un certo punto dell’intervista che l’obiettivo di tutto ciò che vediamo nei media è la “demoralizzazione”. Infatti questo post è stato ispirato da quest’unica affermazione durante i 45 minuti in cui ha parlato con Tucker.

Mi ha fatto capire che non solo Russell Brand è consapevole, ma sa esattamente qual è il suo ruolo ora.

Ep. 70 Governments colluded to shut down and destroy Russell Brand. This is his first interview since that happened. Watch it when you get a minute. It’s one of the most brilliant explanations of the modern world you’ll ever hear. pic.twitter.com/bCZDTYfZAZ

— Tucker Carlson (@TuckerCarlson) January 30, 2024

Mentre scrivo si è diffusa l’ipotesi che Tucker s’incontrerà con Putin. Se ci riuscirà non romperà del tutto Internet, ma se ci sarà un qualche evento nel 2024 al di fuori del controllo della cricca di Davos, è proprio questo.

Cosa succederà quando Carlson e Putin discuteranno delle bugie della politica estera, della natura del conflitto in Ucraina, delle lamentele tra Russia e Occidente e scopriranno d’avere più in comune di quanto avrebbero pensato prima?

Carlson non ha fatto breccia con la sua intervista a Russell Brand, né ad Alex Jones, ma sta facendo a pezzi la comoda menzogna secondo cui i media non sono altro che i cani da guardia del potere. È passato così tanto tempo dall’ultima volta che abbiamo visto qualcuno fare giornalismo che a malapena capiamo come sia quando lo vediamo.

Carlson, come Brand, Elon Musk, Donald Trump, Jerome Powell, Jamie Dimon, o tutti gli altri a cui do credito su questo blog, non sono uomini perfetti.

Abbiamo ucciso quell’uomo più di duemila anni fa.

Non abbiamo bisogno che siano uomini perfetti. Se ne avete bisogno, vi suggerisco di cercare l’aiuto di un professionista.

Ciò di cui abbiamo bisogno è che guidino dove possono, quando possono. Devono solo darci gli strumenti necessari per attraversare il Divario e trovare un terreno comune. Costruiamo una piazza che non assomigli per niente a quella dove finora ci è stato permesso di protestare.

QUESTO è un Grande Reset che non vedo l’ora che si avveri.

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/

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