Ben fatto, Trump! Lo spreco nel pacchetto da $118 miliardi dell’Unipartito era nato morto
Il grande talento di Donald Trump nell’arena politica è far esplodere le cose e, in questo caso più di altri, tale attributo si è rivelato estremamente utile. Ci riferiamo al suo colpo mortale nei confronti del cosiddetto pacchetto di riforme bipartisan sull’immigrazione e al pot-pourri di finanziamenti da $118 miliardi che ne è derivato.
Sebbene la fine di questo pacchetto abbia il carattere di una demolizione incontrollata piuttosto che di un’iniziativa politica mirata, presenta alcune virtù collaterali salvifiche. Forse la folle guerra per procura di Washington contro la Russia in Ucraina fallirà per mancanza di finanziamenti, incoraggiando così i capi più sani di mente dell’esercito ucraino a mandare Zelensky nel suo rifugio della CIA in America Centrale e a negoziare una spartizione pacifica di un Paese messo insieme da Lenin, Stalin e Krusciov.
Allo stesso modo, Israele ha bisogno solo di aumentare le tasse di 2-3 punti percentuali del PIL per generare i $14 miliardi in aiuti che lo Zio Sam non fornisce. Anche così, però, il bilancio della difesa di Israele rappresenterebbe un peso molto inferiore sul suo PIL da $550 miliardi rispetto ai primi 50 anni della sua esistenza.
Inoltre quando all’elettorato israeliano verrà mostrato che la combriccola di Netanyahu non ha un bancomat nel Campidoglio degli Stati Uniti, potrebbe iniziare a eleggere governi disposti a perseguire onestamente un modus vivendi con la popolazione palestinese e i vicini arabi.
Per quanto riguarda i $10 miliardi extra per gli aiuti umanitari, è una bella liberazione. Si tratta di una mancia del 20% in aggiunta ai $50 miliardi già presenti nel bilancio federale per gli aiuti esteri e l’assistenza alla sicurezza, nessuno dei quali contribuisce alla sicurezza interna dell’America.
Quindi mettendo fine alle componenti del pacchetto “avventure all’estero” si risparmierebbero $85 miliardi e si costituirebbe un primo passo verso la sanità fiscale sulle rive del Potomac.
Ma l’ironia è che lo spreco ancora più grande nel pacchetto sono i $20 miliardi necessari per fermare la cosiddetta invasione di immigrati. Solo che l’“invasione” è autoinflitta da un sistema di controllo dell’immigrazione americano completamente distrutto che invita letteralmente milioni di migranti a venire al confine degli Stati Uniti e infrangere la legge con il pretesto di chiedere “asilo” ai sensi del diritto e delle tutele internazionali.
Quindi basta sistemare il sistema dell’immigrazione e non ci sarà nemmeno bisogno dei $30 miliardi dell’attuale bilancio federale per i relativi Dipartimenti, per non parlare del 50% extra, o $15 miliardi, forniti a queste agenzie dall’accordo del Senato.
Il punto di partenza, quindi, è riconoscere che la stragrande maggioranza dei 2,43 milioni di persone arrestate durante gli “incontri” al confine sudoccidentale nell’anno fiscale 2022 erano migranti economici, non rifugiati politici. Per dirla tutta, ben 808.400 di loro, ovvero il 33%, erano solo di nazionalità messicana. Ma da quando Washington ha dichiarato che il nostro vicino del sud è uno stato fuorilegge dal quale i suoi cittadini devono fuggire per paura nei confronti della propria vita e incolumità fisica?
Certo, ci sono un numero modesto di persone che sono vittime dei feroci cartelli della droga, ma attenzione: i cartelli della droga messicani sono stati favoriti anche a Washington, a causa della sua idiota guerra alla droga. Quindi basta abrogare le leggi sulla droga, e smantellare la DEA e le sue agenzie collegate, e non ci saranno più i signori della droga messicani da cui fuggire.
Allo stesso modo, altri 705.500 degli arrestati in questi “incontri” provenivano dall’America centrale. Molti dei Paesi che si trovano lì potrebbero essere definiti stati semi-falliti in cui la criminalità è piuttosto elevata, ma in realtà non si tratta di oppressione politica e non sono molto diversi dalla maggior parte delle principali città degli Stati Uniti.
Ad esempio, 213.000 di questi incontri sono avvenuti con migranti provenienti dall’Honduras, dove il tasso di omicidi era di 36 su 100.000 abitanti nel 2022, rendendolo il peggiore di tutti in America Centrale. Oltre a ciò, i 231.565 incontri che hanno coinvolto migranti provenienti dal Guatemala riguardavano un Paese il cui tasso di omicidi era di appena 17 su 100.000 abitanti; i 163.876 incontri con migranti nicaraguensi provenivano da un Paese con un tasso di omicidi di 6,7 ogni 100.000 abitanti; e i 97.030 di El Salvador fuggivano da un Paese il cui tasso di omicidi era di appena 8,0 ogni 100.000 abitanti.
Anche nel caso del Messico, cartelli della droga e tutto il resto, il tasso di omicidi nel 2022 era di 25,0 su 100.000 abitanti.
Il tasso di omicidi nelle principali città degli Stati Uniti è molto più alto a quello del Messico e dell’America centrale. Di seguito sono riportati i tassi di omicidi ogni 100.000 abitanti per alcune importanti città degli Stati Uniti nel 2021, così come il tasso di 6,3 ogni 100.000 abitanti per gli Stati Uniti nel loro insieme. Il tasso complessivo degli Stati Uniti è evidentemente nella stessa misura di El Salvador/Nicaragua, suggerendo che, mentre gran parte dell’America centrale potrebbe trarre vantaggio da un sistema giuridico più forte, stiamo parlando solo di grado, non del presunto incubo di caos omicida che spesso si è addotto come giustificazione per spiegare le orde di richiedenti asilo al confine degli Stati Uniti.
Infatti ognuna di queste città americane ha un tasso di omicidi più alto dello stesso Messico, la presunta fonte di omicidi e caos al confine degli Stati Uniti; e anche tassi che sono molto, molto più alti di quelli di tutta l’America centrale, ad eccezione dell’Honduras.
Tasso di omicidi ogni 100.000 abitanti nelle prime 10 città degli Stati Uniti nel 2021:
• St. Louis: 64,0
• Baltimora: 58,6
• Detroit: 41,0
• Milwaukee: 42,5
• New Orleans: 40,6
• Cleveland: 33,7
• Atlanta: 32,0
• Los Vegas: 31,4
• Memphis: 27,1
• Newark: 25,6
• Stati Uniti: 6,3
Infatti altri tre Paesi dell’emisfero occidentale nell’elenco sopra suggeriscono chiaramente che non sono gli omicidi e i dittatori da cui i migranti fuggono, piuttosto dal socialismo e dalla povertà. Ben 462.000, ovvero il 19% degli “incontri” nell’anno fiscale 2022, sono avvenuti con cittadini di Cuba, Haiti e Venezuela. I rifugiati politici dalle carceri di Castro lasciarono l’isola per Miami decenni fa, quindi i fuggitivi di oggi sono semplicemente vittime della povertà comunista, come è essenzialmente il caso anche di Haiti e del Venezuela.
Infatti se si guarda al PIL pro capite dei principali Paesi dell’America Latina da cui arrivano la stragrande maggioranza degli “incontri” al confine degli Stati Uniti, è dannatamente evidente che si tratta di forze economiche sotto forma di carenza di manodopera qui e profonda povertà là. Rispetto al PIL pro capite degli Stati Uniti pari a $65.425 nel 2022, ecco le cifre comparabili per 11 principali fornitori di migranti dell’America Latina. In tutti i casi il rapporto varia da più di 40:1 a un minimo di 6:1 (rispetto al paradiso comunista di Cuba).
PIL pro capite 2022:
• Haiti: $1.600
• Nicaragua: $2.090
• Honduras: $2.750
• El Salvador: $4.700
• Venezuela: $3.980
• Guatemala: $ 5.475
• Ecuador: $6.300
• Perù: $6.475
• Colombia: $6.500
• Cuba: $7.490
• Messico: $10.820
• Stati Uniti: $65.425
Inutile dire che i rifugiati economici provenienti da questi Paesi sono incentivati a fingere di arrivare per ottenere asilo politico. Questo perché non esistono quote di immigrazione legale, o carte verdi, per i lavoratori non qualificati e non stagionali oltre ai 4.300 all’anno consentiti nelle categorie EW3 ed EW8.
Naturalmente questo è un piccolo buco nel sistema legale delle quote. I geni di Washington hanno ritenuto opportuno ammettere legalmente un totale di 1.018.349 di immigrati nel 2022, ma solo lo 0,4% di questi rientrava nelle categorie di quote per lavoratori non qualificati e poco qualificati.
Eppure queste ultime categorie sono esattamente quelle in cui l’America registra una grave carenza di manodopera. Quindi non sorprende affatto se milioni di rifugiati economici a sud del confine vogliano migrare qui nella tradizione storica di lavorare sodo, costruirsi una vita migliore e contribuire alle tasse e a tutti gli altri aspetti della società americana.
In pratica, i 2,43 milioni di migranti “arrestati” dalla polizia di frontiera nell’anno fiscale 2022 sono stati costretti da una follia normativa a:
• Infrangere la legge attraversando il confine per essere arrestati.
• E poi richiedere lo status di asilo attraverso una procedura burocratica contorta che può richiedere mesi, se non anni, per essere completata e che esige dai richiedenti il fornire prove esaustive riguardo l’effettivo pericolo nel loro Paese d’origine, quando ciò che conta davvero è la loro capacità di lavorare, vivere e diventare buoni cittadini degli Stati Uniti.
Inoltre, in contrasto con il semplice limite per l’ingresso di lavoratori non qualificati, ecco un riepilogo delle categorie normative attraverso le quali i restanti 1.013.998 di immigrati legali sono arrivati in America nel 2022. E la stragrande maggioranza di questi è arrivata con visti concessi nei consolati statunitensi all’estero, in modo ordinario facendosi timbrare i documenti allo sportello di controllo passaporti dei cittadini non statunitensi.
E nessuno di quei 1.013.998 di persone ha aggiunto un briciolo alla brulicante “invasione” dei confini.
Immigrati legali nel 2022 per le principali categorie normative:
• Parenti stretti di cittadini statunitensi: 428.268
• Altre preferenze basate sulla famiglia: 166.041
• Dottorati di ricerca e operai specializzati e loro familiari: 265.933
• Rifugiati e richiedenti asilo: 83.096
• Lotteria della diversità: 43.233
• Iracheni e afgani impiegati dal governo americano: 11.911
• Vittime di criminalità e altre categorie politiche: 15.536
• Lavoratori non qualificati: 4.351
Inutile dire che quanto sopra è solo un riassunto della mostruosità normativa che passa per il sistema nazionale di controllo delle quote di immigrazione. Se si selezionano le 428.268 carte verdi emesse sotto la voce “parenti stretti”, ad esempio, si ottengono i seguenti numeri.
Carte verdi 2022 emesse per parenti prossimi di cittadini statunitensi per categoria di quota:
• R1/R6/CR1/CR6/B1/B6, Coniugi di cittadini statunitensi: 222.565
• W1/W6, altri coniugi, vedove o vedovi: 1.201
• CF1/F1, fidanzate e fidanzati: 14.846
• IR2/IR7/CR2/CR7, Figli di cittadini statunitensi: 52.163
• IH3/IH8/IH4, Adottati in base alla Convenzione dell’Aja: 971
• IR3/IR4/IR8/IR9, Orfani adottati all’estero: 571
• IR5/IR0, genitori di cittadini statunitensi maggiorenni: 132.428
• IBO, genitori di cittadini statunitensi maltrattati all’estero: 77
• Altro: 3.446
E queste sono le categorie normative più semplici e dirette. A titolo di confronto, si consideri solo la ripartizione della quota 2022 per i 162.514 lavoratori di Prima e Seconda Priorità ammessi legalmente in base alle “preferenze basate sull’occupazione”:
• E11/E16, Lavoratori con capacità straordinarie: 7.499
• E12/E17: Professori o ricercatori eccellenti: 4.447
• E13/E18. Dirigenti o manager multinazionali eccezionali: 10.290
• E21/E25. Professionisti con titoli di studio avanzati: 54.491
• E14/E15/E19/E20/E22/E23/E27/E28, Coniugi e figli delle quattro categorie sopra indicate: 85.787
Proprio così. La più grande carenza nell’economia americana oggi è quella dei lavoratori poco qualificati e non qualificati, eppure i burocrati di Washington hanno fatto spazio a 20 volte più coniugi e figli di professori, dirigenti, laureati e lavoratori con abilità “straordinarie” rispetto ai semplici vecchi lavoratori comuni.
In una parola, i lobbisti della Silicon Valley e delle aziende Fortune 500 si sono assicurati di poter ottenere tutti i dottorati di ricerca e i dipendenti high-tech di cui hanno bisogno attraverso un processo ordinato di elaborazione dei visti nei consolati all’estero. Indubbiamente Facebook e Google hanno pagato fior di quattrini ai lobbisti e agli avvocati di Washington che hanno mantenuto aperte le porte delle loro carte verdi.
Ma se siete un operaio, non così tanto. In primo luogo, siate pronti a rischiare la vita e l’incolumità fisica e a essere privati di ogni centesimo che avete dai “coyote” che vi portano al confine con gli Stati Uniti e poi vi presentate all’arresto e alla detenzione in campi di concentramento improvvisati. Successivamente pianificate di rimanere nel limbo per mesi, se non anni, in attesa dell’udienza per l’asilo mentre pagate le spese degl iavvocati; e poi molto probabilmente finirete per essere rimandati a casa quando non potrete dimostrare di essere stati sufficientemente in pericolo, ad esempio, in Costa Rica, il nuovo punto caldo per i vacanzieri americani alla moda.
Dall’altra parte un datore di lavoro a corto di manodopera a Kansas City potrebbe ritenere che l’attuale costo di $217 per un biglietto dell’autobus dalla Costa Rica all’aeroporto locale sia un vero affare, poiché ammonterebbe a sole 29 ore di busta paga con il salario minimo. Cioè, un costo di assunzione molto modesto coincidente con l’occupazione di posti di lavoro in un magazzino di Kansas City, in un fast food, o in un cantiere edile.
Allo stesso tempo il migrante economico potrebbe anche considerare un biglietto aereo da $217 un vero affare rispetto alla tariffa da $3.000 a $15.000 addebitata dai coyote per il pericoloso viaggio dalla Costa Rica al Rio Grande, per non parlare dei mesi e persino degli anni. nel processo di richiesta di asilo.
E questa possibilità porta direttamente all’aspetto molto più importante: se ci fosse un’altra categoria di controllo dell’immigrazione, magari etichettata “GW10”, che sta per “Lavoratore ospite, percorso di 10 anni verso la cittadinanza”, ci sarebbero delle orde al confine? No.
L’Unipartito sarebbe finalmente libero dalla battaglia su come razionalizzare e riformare il programma di asilo. Non litigherebbe più sul limite delle 5.000 ammissioni di asilo al giorno come tetto o livello minimo, né litigherebbe più su come calcolare i limiti secondari settimanali e annuali, o come riavviare il flusso di asilo una volta attivata la chiusura delle frontiere e innumerevoli altri inutili guai legislativi e normativi.
La risposta è No perché un programma GW10 smaschererebbe lo sporco segreto dell’intero fenomeno dell’“invasione” dei confini. In altre parole, un programma GW10 potrebbe essere elaborato attraverso le 249 ambasciate e consolati statunitensi sparsi in tutto il pianeta: meccanismi burocratici ordinati che elaborano letteralmente milioni di domande all’anno sia per visti di viaggio temporanei che per visti di immigrazione permanente, giorno dopo giorno.
Invece i richiedenti asilo devono arrivare al confine tra Texas e il Sud-ovest piuttosto che accedere a questo sistema locale perché, beh, i consolati statunitensi non sono in grado di spiegare prontamente l’insulto implicito al Paese ospitante. Dopotutto concedere asilo a cittadini presumibilmente “perseguitati” presso il consolato americano a Città del Messico, ad esempio, equivarrebbe ad aiutare e favorire presunti nemici dello stato messicano.
Proprio così. Ci sono centinaia di categorie di persone che si rivolgono ai consolati statunitensi per ottenere visti di viaggio, ricongiungimenti familiari, permessi di lavoro, permessi di studio, permessi sportivi, permessi legati all’intrattenimento, all’insegnamento e molto altro, ma non per fuggire dall’oppressione del proprio Paese.
Infatti la disconnessione è così evidente che vale la pena sottolineare i Paesi di origine dei 55.882 immigrati legali nell’anno fiscale 2022 nell’ambito della Lotteria della Diversità, che da soli hanno rappresentato 13 volte più carte verdi nell’anno fiscale 2022 rispetto all’intera categoria dei lavoratori non qualificati.
Questi immigrati sono arrivati qui a decine di migliaia attraverso un’ordinata lotteria con sede nei consolati statunitensi condotta in più di 170 nazioni sparse in tutto il pianeta. E la lotteria ha prodotto più carte verdi “diversità” solo per Algeria e Albania rispetto al numero totale di lavoratori ammessi nelle quote di lavoratori non qualificati (EW3/EW8).
Immigrati della lotteria della diversità per l’anno fiscale 2022 per Paese:
• Algeria: 2.380
• Albania: 2054
• Camerun: 1.705
• Congo: 903
• Kenia: 1.157
• Sudan: 1.704
• Arabia Saudita: 450
• Yemen: 625
• Afghanistan: 723
• Marocco: 2.559
• Ruanda: 661
• Togo: 838
• Zimbabwe: 1.142
• Siria: 240
• Cambogia: 166
• Giordania: 713
• Mongolia: 196
• Armenia: 1.308
• Kazakistan: 865
• Moldavia: 481
• Fiji: 537
• Cuba: 612
• 147 altre nazioni: 34.863
• Lotteria della diversità totale: 55.882
In breve, tutti questi nuovi titolari della carta verde nella lotteria della diversità sono stati processati nei consolati e nelle ambasciate statunitensi dei Paesi indicati. Non c’è stata congestione al confine, nessuna violazione della legge, nessun arresto, nessuna incarcerazione temporanea, nessuna attesa prolungata nella fase di richiesta di asilo.
In altre parole, la risposta non è un programma di trattamento dell’asilo più ampio, più severo e più costoso secondo il cosiddetto compromesso bipartisan, ma un cambiamento politico che ridurrebbe drasticamente i 2,5 milioni di “incontri” annuali al confine sudoccidentale reindirizzando il flusso dei migranti per motivi economici a un processo di candidatura GW10. Nel caso del Messico, ad esempio, ci sono 10 consolati sparsi in tutto il Paese, come mostrato di seguito, e ci sono strutture simili in tutta l’America centrale e meridionale, così come nel resto del mondo.
Nell’ambito di un sistema di politica dell’immigrazione che includesse un programma su larga scala per i lavoratori ospiti, non ci sarebbe bisogno di una chiusura delle frontiere o di un test contorto, come nel pacchetto del Senato, per riaprire successivamente il processo di asilo. Infatti ci sarebbero probabilmente solo poche migliaia di richiedenti asilo alla frontiera e ai porti d’ingresso in qualsiasi momento, perché i milioni di persone in cerca di lavoro che attualmente invadono il confine verrebbero processati nei loro Paesi d’origine dai burocrati del Dipartimento di Stato. E quest’ultimo processo potrebbe essere notevolmente migliorato con un elenco computerizzato delle persone in cerca di lavoro a cui potrebbero accedere tutti i datori di lavoro statunitensi che cercano lavoratori già preselezionati e pre-approvati.
Nell’ambito di tale programma GW10 i lavoratori ospiti non avrebbero diritto ai benefici sociali negli Stati Uniti per 10 anni e potrebbero rimanere negli Stati Uniti finché un datore di lavoro non validerebbe il loro status lavorativo di ospite, con un’opzione per ottenere la cittadinanza dopo 10 anni di lavoro e pagamento delle tasse.
Inutile dire che questo approccio basato sull’economia eliminerebbe il 95% delle folle radunate al confine tra Stati Uniti e Messico. Ciò che rimarrebbe del tentativo d’ingresso illegale sarebbe il piccolo numero di criminali, spacciatori, terroristi e disadattati che non potrebbero qualificarsi per un visto di lavoratore ospite.
Inoltre, con le “minacce” ridotte a poche migliaia anziché ai milioni attuali, la polizia di confine potrebbe mantenere il confine così “sicuro” da stupire anche Donald Trump. E potrebbe farlo con budget e manodopera significativamente inferiori rispetto a quelli di cui dispone oggi!
Come porre fine al caos al confine degli Stati Uniti: permessi di lavoro presso i consolati statunitensi.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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