La vicenda di Tornado Cash: gli stati odiano quei software che potenziano la privacy

La vicenda di Tornado Cash: gli stati odiano quei software che potenziano la privacy

 

 

di Andrea Togni

Il 14 maggio Alexey Pertsev, uno degli sviluppatori principali di Tornado Cash, è stato giudicato  colpevole di riciclaggio di denaro da un tribunale olandese e condannato a sessantaquattro mesi di prigione. Tornado Cash è un protocollo di tutela della privacy sviluppato per la blockchain di Ethereum: consente agli utenti di depositare fondi in una pool e ritirarli asu un indirizzo diverso, rendendo così impossibile per gli osservatori esterni monitorare l’attività finanziaria. È completamente no custodial, il che significa che gli utenti hanno il controllo del proprio denaro in ogni fase del processo. In altre parole, gli sviluppatori non dispongono di alcun mezzo tecnico per controllare il modo in cui gli individui interagiscono con gli smart contract di Tornado Cash.

A causa delle sue caratteristiche di tutela della privacy, Tornado Cash è stato sanzionato dall’Office of Foreign Assets Control nell’agosto 2022: citando preoccupazioni relative al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo, il governo degli Stati Uniti ne ha reso illegale l’utilizzo per i cittadini statunitensi. Subito dopo questo inserimento nella lista nera dell’OFAC, Pertsev è stato arrestato nei Paesi Bassi; Roman Storm e Roman Semenov, gli altri sviluppatori principali di Tornado Cash, sono stati arrestati dalle autorità statunitensi nell’agosto 2023 e accusati di riciclaggio di denaro e violazione delle sanzioni. La sentenza contro Pertsev crea un precedente che minaccia non solo la libertà degli sviluppatori di scrivere codice open source, ma anche la capacità degli utenti di effettuare transazioni senza essere tracciati da terze parti indesiderate, compresi i ficcanaso dello stato. La guerra alla privacy intrapresa dai regolatori occidentali è in pieno svolgimento.

Una sentenza davvero senza precedenti

Mentre una banca tradizionale è tecnicamente in grado di impedire ai clienti di spostare fondi se ritiene il trasferimento sospetto, ciò non può accadere con Tornado Cash: gli utenti possono interagire con gli smart contract come desiderano senza chiedere il permesso a nessuno, compreso Pertsev. Anche ora, con Pertsev, Storm e Semenov in prigione e nonostante le sanzioni dell’Office of Foreign Assets Control, gli smart contract su Tornado Cash sono disponibili sulla blockchain di Ethereum e possono essere utilizzati da tutti.

Nonostante ciò il giudice ritiene che Pertsev sia colpevole di riciclaggio di denaro perché Tornado Cash può essere sfruttato da altri per riciclare denaro; vale a dire, il semplice fatto che i criminali possano utilizzare il software sviluppato da Pertsev è sufficiente per fare di quest’ultimo un criminale. Se questo principio viene applicato in modo coerente, gli sviluppatori di browser che preservano la privacy, come Tor, o di app di messaggistica, come Signal, potrebbero essere messi in prigione perché nulla impedisce ai criminali di utilizzarli per comunicare.

La Corte incalza che è risaputo che gli strumenti finanziari che tutelano la privacy possono essere sfruttati da chi ricicla denaro, ma è anche risaputo che le automobili possono essere utilizzate da conducenti spericolati: la BMW dovrebbe, quindi, essere trattata come un’organizzazione criminale? Il CEO di Nokia dovrebbe essere messo in prigione perché potrei usare il mio telefono per colpire violentemente uno sconosciuto che cammina per strada?

Il giudice sostiene che Pertsev avrebbe dovuto scrivere un software più conforme alla legge. Tuttavia Tornado Cash consente agli utenti di dimostrare che i loro fondi provengono da attività legali; inoltre la sua interfaccia utente impedisce il deposito di fondi da indirizzi sanzionati noti. Tutto questo, però, non è stato sufficiente per il tribunale perché gli attori tecnicamente esperti possono aggirare l’interfaccia utente e interagire direttamente con lo smart contract. La sentenza riconosce la natura decentralizzata e inarrestabile di Tornado Cash e spiega che ciò peggiora la situazione di Pertsev: la resistenza alla censura garantisce la libertà sia ai cittadini rispettosi della legge che ai criminali, cosa che lo stato è determinato a non consentire.

Alla fine i regolatori vogliono che gli sviluppatori open source scrivano software che piaccia allo stato ed evitino di scrivere quel software che non gli piace. Dato che il codice informatico è una forma di comunicazione, i governi occidentali stanno conducendo un attacco a tutti gli effetti contro la libertà di espressione. L’Inquisizione perseguiva gli intellettuali per aver scritto libri non conformi alla dottrina della Chiesa cattolica romana: dopo tutto, i libri sono pericolosi perché le idee eretiche possono essere sfruttate per sconvolgere l’ordine sociale stabilito. I nazisti distrussero “l’arte degenerata” perché non era compatibile con la loro ideologia; dopo tutto, l’arte può plasmare la mente degli individui, il che è un privilegio che solo lo stato deve avere.

Al giorno d’oggi i regolatori occidentali mettono le persone in prigione perché scrivono software che non piace loro; dopo tutto, il software open source può essere utilizzato per aumentare la libertà e sfuggire alla sorveglianza finanziaria, il che è chiaramente inaccettabile per i governi occidentali ossessionati dal controllo sociale.

È interessante notare che la sentenza menziona le linee guida sul riciclaggio di denaro e sulle criptovalute della Financial Action Task Force, un’organizzazione intergovernativa che “stabilisce standard internazionali che mirano a prevenire attività illegali e il danno che causano alla società. In quanto organismo decisionale, lavoriamo per generare la volontà politica necessaria per realizzare riforme legislative e normative nazionali in questi settori”.

In altre parole, la FATF è un organismo di burocrati non eletti che esercita una grande influenza sui governi e sui tribunali di tutto il mondo emettendo “raccomandazioni” che i Paesi non possono fare a meno di attuare, a meno che non vogliano essere inclusi nella sua lista nera e quindi essere sanzionati dal sistema finanziario occidentale. Inutile dire che le “raccomandazioni” della FATF vanno sempre nella direzione della sorveglianza finanziaria: il suo approccio basato sul rischio si basa sulla premessa che la privacy e la libertà finanziaria sono un rischio per la stabilità del sistema finanziario, il che significa che ogni transazione è sospetta per impostazione predefinita e che gli individui debbano dimostrare la propria innocenza se le autorità lo richiedono.

Se tutto è un rischio, allora scrivere software open source, decentralizzato e che tuteli la privacy rappresenta un enorme rischio per la capacità delle autorità di regolamentazione di sorvegliare e controllare il sistema finanziario. Ciò spiega perché il significato del termine “riciclaggio di denaro” viene ampliato in modo che sviluppatori come Pertsev possano essere messi in prigione anche se non hanno fatto altro che scrivere software che altri possono utilizzare autonomamente.

La necessità di continuare a utilizzare software di tutela della privacy

La teoria della divisione dei poteri afferma che i rami esecutivo, legislativo e giudiziario devono essere mantenuti separati in modo da poter creare un sistema di controlli ed equilibri. Tuttavia la sentenza contro Pertsev dimostra che alla fine il sistema giudiziario tende a mettere in pratica qualunque assurdità venga presentata dagli altri due poteri. Non a caso il Bank Secrecy Act ha stabilito la maggior parte della legislazione antiriciclaggio nel 1970, un anno prima della chiusura della finestra dell’oro e dell’inizio dell’era contemporanea del denaro fiat.

In un sistema monetario fiat, il valore del denaro non è supportato da nient’altro che dalla fiducia delle persone nelle istituzioni politiche. Dato che gli stati sono sempre sul punto di violarla, l’unico modo per far durare un sistema monetario fiat è impedire agli individui di sfuggirgli. Senza la sorveglianza finanziaria, il castello di carte del sistema contemporaneo sarebbe già crollato, come spesso accadeva prima del 1971.

L’arresto di Pertsev non mira a contrastare la criminalità, ma a fare di lui un esempio. Il metodo adottato dalla corte olandese ricorda quello adottato dall’Inquisizione romana. Secondo il Directorium Inquisitorum del 1578 “la punizione non avviene primariamente e di per sé per la correzione e il bene del punito, ma per il bene pubblico, affinché gli altri si spaventino e si distolgano dai mali che commetterebbero”. Condannando Pertsev a più di cinque anni di prigione, lo stato vuole creare un effetto a cascata che allontani le persone dallo scrivere e dall’utilizzare software che preserva la privacy. D’altro canto le azioni degli stati dimostrano che hanno paura della privacy e che sanno che una popolazione attenta ad essa è uno dei maggiori ostacoli al loro potere. L’unica risposta possibile al loro comportamento tirannico è normalizzare la privacy continuando a utilizzare software che impedisca a terze parti indesiderate d’interferire con la vita privata di un individuo.

Alla fine la libertà non deve mai essere data per scontata: gli individui che agiscono devono lottare per essa. La lotta inizia con il sostegno agli sviluppatori open source che scrivono codice informatico che preserva la privacy e la protegge senza chiedere il permesso a nessuno.

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/

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