Questo articolo è stato pubblicato nel momento esatto in cui il fatidico blocco numero 840.000 della blockchain di Bitcoin è stato estratto. Un evento storico, quello del quarto halving, celebrato con grande gioia da tutte le community Bitcoin sparse in tutto il mondo, unite da festeggiamenti che continueranno verosimilmente per molti giorni.

Ancora euforici e con il bicchiere di spumante in mano, proviamo a interrogarci sul perché Satoshi, in merito alla politica monetaria di Bitcoin, abbia scelto proprio questa modalità di dimezzamento dell’offerta monetaria ogni 4 anni.

 

 

Più scarso dell’oro

 

Chiunque stia leggendo questo articolo, pubblicato proprio a ridosso del quarto halving della storia (minuto più, minuto meno), dovrebbe anzitutto tenere bene in mente un fatto inconfutabile: Bitcoin da questo momento rappresenta l’asset più scarso della storia dell’uomo.

Mai un bene fisico o digitale aveva raggiunto prima d’ora questo status di scarsità. Il suo rapporto stock-to-flow, indice rappresentativo del grado di durezza (hardness) di una moneta, mostra infatti quanti anni sono necessari, al tasso di produzione attuale (flow), per raggiungere la quantità complessivamente disponibile (stock).

Maggiore il numero, maggiore la scarsità. Più l’indice è elevato, e più la nuova produzione di quel bene in rapporto alla quantità già in circolazione risulta sempre più trascurabile. Dopo questo quarto halving, l’asset bitcoin ha nei fatti doppiato l’oro in termini di durezza.

 

A seguito del quarto halving, bitcoin supera l’oro in termini di rapporto stock to flow.

 

Chiunque sia in possesso di qualche satoshi (prima di perderli tragicamente in un incidente nautico, s’intende), ora può affermare serenamente che in tasca non detiene qualche pepita d’oro, fino ad ora considerato il bene rifugio per eccellenza ormai da millenni. Ora può affermare che in tasca possiede qualcosa di meglio dell’oro. Possiede bitcoin.

Ecco il motivo dei festeggiamenti della Bitcoin community. In quanto early adopter della rivoluzione dell’oro digitale del nuovo millennio, sanno di poter contare finalmente sulla miglior moneta mai scoperta, basata sulla scarsità digitale assoluta.

 

Scelte progettuali

 

Mentre tutti ballano e brindano al quarto dimezzamento, una domanda può sorgere spontanea a questo punto: come mai Satoshi Nakamoto ha progettato la politica monetaria di Bitcoin in questo modo, prevedendo uno shock nella produzione dell’offerta monetaria ogni 4 anni (più precisamente, ogni 210.000 blocchi)?

Il fenomendo dell’halving, per certi punti di vista, è veramente traumatico. Basti pensare al mining, dove gli imprenditori si ritrovano improvvisamente un dimezzamento dei ricavi (al netto delle fee di commissioni). Un vero e proprio shock per il business.

Sarebbe stato forse più logico e lineare prevedere, ad esempio, un piccolo tasso di inflazione decrescente della valuta bitcoin per ogni blocco minato. Ad ogni estrazione di un blocco da parte di un minatore, la ricompensa prevista dal protocollo (block subsidy) avrebbe potuto cioè prevedere una diminuzione quasi impercettibile in percentuale rispetto al blocco precedente.

Il termine dell’emissione non sarebbe dovuto per forza cambiare rispetto a quello attuale: questa ipotetica e lenta inflazione ogni circa 10 minuti sulla blockchain avrebbe potuto essere calcolata facilmente imponendo che, intorno all’anno 2140, il sussidio del blocco – a forza di diminuire progressivamente blocco dopo blocco – avrebbe dovuto raggiungere linearmente lo zero.

Dal punto di vista del codice, poi, non sarebbe stato nulla di troppo complicato: ad ogni incremento progressivo del numero del blocco (block height), il tasso di inflazione avrebbe visto un decremento lineare, molto più morbido, certamente meno traumatico. Probabilmente, i cicli ricorrenti del prezzo di bitcoin nel tempo sarebbero stati meno burrascosi, forse più prevedibili, meno rocamboleschi, più stabili e moderati.

Eppure, Satoshi ha deciso di optare per un brusco e violento dimezzamento dell’offerta monetaria ogni 4 anni.

 

Visionario senza fine

 

Perché dunque Satoshi Nakamoto avrebbe deciso di progettare la politica monetaria di Bitcoin con queste logiche? Come ovvio che sia, non potremo mai saperlo con certezza.

Tuttavia, quando abbiamo a che fare con una figura a dir poco lungimirante come questa, i colpi di scena non appaiono mai affatto casuali. Sembra tutto terribilmente premeditato, pure in merito a questa precisa scelta progettuale.

Fateci caso. Da ormai settimane, tutti parlano dell’halving. A Wall Street si è parlato tanto dell’attesa dell’halving e del nuovo oro digitale. I giornali e le TV hanno riportato più volte la notizia, comprese imprecisioni, inesattezze e dove non mancano talvolta anche alcune gaffe clamorose, emblematiche di quanta ignoranza vi sia ancora sul tema a livello mainstream in fatto di Bitcoin.

Ma, intanto, hanno parlato dell’halving e illustrato la “strana” politica monetaria su cui si fonda la moneta bitcoin.

Alcuni titoli di giornali che riportano e approfondiscono la notizia dell’halving di Bitcoin.

 

I meetup e gli appassionati da tutto il mondo hanno organizzato party, eventi, ritrovi e feste per condividere insieme questo momento storico, atteso impazientemente da 4 anni.

La maggior parte delle persone si è interrogata stranita sul motivo di questi festeggiamenti. Del resto, il dimezzamento del tasso di inflazione cozza fortemente con le attuali teorie economiche oggi dominanti e insegnate nelle università di tutto il mondo, secondo le quali sarebbe invece doveroso il contrario: per la crescita dell’occupazione e la stabilità dell’economia – sostengono queste teorie – «l’’offerta monetaria dovrebbe aumentare nel tempo, non certo diminuire!»

Chi stava valutando di intraprendere l’attività di mining, oggi una vera e propria industria in continua crescita e diffusione, ha iniziato a chiedersi incuriosito come potranno mai sopravvivere quei folli imprenditori di fronte ad un drastico dimezzamento dei ricavi previsto dall’halving.

Gli investitori e i trader hanno pubblicato incessantemente da mesi le proiezioni sul prezzo di bitcoin in vista dell’evento dell’halving, ognuno con le proprie convinzioni e le proprie analisi, a partire da quanto scatenato da questo fenomeno unico, singolare e in fin dei conti prevedibile.

Si è sentito parlare dappertutto di halving. I social network sono stati inondati su notizie e opinioni sul fenomeno dell’halving. I titoli dei giornali in questi mesi hanno spesso riportato il tema dell’halving. Le previsioni degli analisti sul futuro di Bitcoin non hanno potuto permettersi di sottovalutare o di ignorare l’evento dell’halving.

La scelta di dimezzare bruscamente la quantità di bitcoin estratti, in sostanza, rappresenta una grande e formidabile vetrina pubblicitaria per Bitcoin, capace di sollevare un’attenzione mediatica a livello globale che non può che favorirne la diffusione, la comprensione e di conseguenza l’adozione.

Con tutta probabilità, una politica monetaria basata su una minuscola variazione del tasso di inflazione ad ogni blocco in modo costante e lineare nel tempo sarebbe stata noiosa, prevedibile, per nulla degna di una particolare attenzione mediatica in un dato momento storico.

La scelta progettuale proposta da Satoshi, invece, comporta l’esatto contrario. Halving Superstar!

 

Alcuni titoli di giornali locali che tentano di riportare la notizia dell’halving di Bitcoin, richiamando in realtà “Alvin”, il tenero scoiattolo rockstar protagonista del film “Alvin Superstar”.

 

Una genialata, l’ennesima. Pensata per sopperire all’inevitabile assenza di un dipartimento marketing per Bitcoin.

Tutto poggia saldamente sulla cooperazione volontaria di attivisti, appassionati, sviluppatori, aziende Bitcoin, minatori, ricercatori, investitori, risparmiatori. Senza alcun ricorso all’imposizione di obblighi o leggi. Senza alcuna costrizione coercitiva. Tutto senza un ente centrale di coordinamento da foraggiare e da mantenere. Tutto senza dover spendere un solo euro in pubblicità. Tutto architettato ad arte. Tutto progettato a partire da applicazioni pratiche della teoria dei giochi.

Satoshi ci sorprende ogni volta. Non sappiamo se, anche in questo caso, si tratti di lungimiranza e maniacale pianificazione oppure se si tratti di semplice casualità e fortuna. Il sottoscritto ha, ovviamente, un fortissimo sospetto sulla prima opzione.

Ci rivediamo nel 2028. Se non ve ne siete accorti, il countdown per il prossimo halving è già ripartito…