Giocolieri Economici: Politica Monetaria e Debito Crescente
“Economic Juggling: The Complexities Of Monetary Policy Amid Soaring Debt” è un recente articolo scritto da Robert Burrows per BondVigilantes.com. In esso, Burrows discute delle sfide che le banche centrali devono affrontare nell’attuare la politica monetaria a causa dei crescenti livelli di debito governativo in tutto il mondo.
Secondo Burrows, il tradizionale meccanismo di trasmissione della politica monetaria, in cui le banche centrali utilizzano i tassi di interesse per influenzare l’attività economica, è diventato più complicato a causa dell’alto livello di debito. Ciò è dovuto al fatto che l’aumento dei tassi di interesse non influisce solo sui prestiti privati, ma aumenta significativamente anche i costi di servizio del debito governativo.
Di conseguenza, i governi potrebbero avere meno spazio per incentivare fiscalmente l’economia, il che potrebbe limitare l’efficacia delle misure anticicliche durante le recessioni. Inoltre, potrebbe esserci pressione politica sulle banche centrali affinché mantengano bassi i tassi di interesse al fine di ridurre i costi di prestito del governo, portando a un rischio di “dominanza fiscale” in cui il focus della banca centrale sul controllo dell’inflazione viene compromesso.
Il crescente costo del debito governativo può anche frenare la crescita economica, poiché i governi potrebbero ridurre gli investimenti produttivi. Ciò potrebbe creare un circolo vizioso di accumulo del debito e spingere le banche centrali ad adottare un approccio più cauto nel restringere la politica monetaria, anche quando l’inflazione aumenta.
Burrows evidenzia inoltre che i livelli elevati di debito hanno portato a una maggiore incertezza su quanto rapidamente o efficacemente le azioni di politica monetaria si traducano in risultati economici. Ciò potrebbe portare a una situazione in cui il controllo dell’inflazione da parte della banca centrale viene eroso, portando a interventi politici meno efficaci in futuro.
Negli Stati Uniti, le imminenti elezioni potrebbero fungere da catalizzatore per la critica congiuntura verso cui si sta dirigendo l’economia. Nonostante il quarto anno di espansione economica, i livelli attuali del deficit sono simili a quelli osservati durante periodi recessivi. Ciò potrebbe rendere difficile per il governo rispondere con stimoli fiscali durante il prossimo rallentamento economico, portando potenzialmente a una recessione.
Gli investitori dovrebbero rimanere cauti in questo contesto, poiché il mercato del reddito fisso è a rischio di movimenti bruschi nei rendimenti. I politici sembrano più concentrati su questioni futili anziché affrontare la imminente crisi fiscale. Gli investitori potrebbero rivolgersi a asset alternativi come l’oro, che può proteggere dall’inflazione, dalla svalutazione valutaria e dai rischi geopolitici. In alternativa, potrebbero concentrarsi su economie con posizioni fiscali solide e bassi livelli di debito.