La Fed e il rischio di inflazione: scelte cruciali per l’economia

La Fed e il rischio di inflazione: scelte cruciali per l'economia

L’articolo discute della paura che la Federal Reserve, conosciuta anche come Fed, potrebbe non stia adottando le azioni necessarie per stabilizzare i prezzi nell’economia. Questa paura è emersa dopo la pubblicazione di un forte rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti, che ha alleviato le preoccupazioni di una recessione imminente ma ha anche sollevato preoccupazioni sul fatto che le misure di allentamento aggressive della Fed possano portare a un’infrazione.

L’articolo menziona due indicatori, la regola di Joshi e la regola di Sahm, che entrambi si sono allontanati dai loro orizzonti temporali. Questo è insolito perché una volta che questi indicatori oltrepassano l’orizzonte degli eventi, di solito segna un’accelerazione della disoccupazione. Tuttavia, invece di accelerare, la disoccupazione negli Stati Uniti si sta stabilizzando.

L’articolo spiega che l’economia degli Stati Uniti si trova attualmente in uno stato “inverso”, il che significa che la produzione è guidata dall’offerta piuttosto che dalla domanda. Questa è una situazione molto insolita e probabilmente ha impedito i cicli di feedback negativi che di solito portano a una recessione.

Sebbene questa sia una buona notizia per evitare una recessione, ciò significa anche che il obiettivo della Fed del 2% di inflazione potrebbe essere difficile da raggiungere. L’articolo afferma che affinché questo obiettivo venga raggiunto, l’inflazione salariale deve raffreddarsi a circa il 3%. Tuttavia, con lo stato attuale dell’economia, ciò potrebbe non essere possibile senza rischiare un’ulteriore inflazione in futuro.

L’articolo menziona anche che le azioni recenti della Fed hanno fatto aumentare le aspettative di inflazione, il che potrebbe portare a aspettative non ancorate in futuro. Ecco perché la Fed deve essere attenta ai propri tagli ai tassi e non può tagliarli in modo così aggressivo come attualmente previsto.

L’articolo discute anche dei potenziali rischi per il mercato azionario, affermando che il vero rischio non è una recessione dei profitti, ma una recessione valutativa causata dalla Fed che non riduce i tassi quanto ci si aspetta.

Infine, l’articolo raccomanda un trade controintuitivo per shortare l’oro, poiché la forza attesa del dollaro potrebbe avere un impatto negativo sul prezzo dell’oro.

Nel complesso, l’articolo sostiene che mentre la Fed potrebbe evitare una recessione, le loro azioni potrebbero avere conseguenze non intenzionali e devono essere gestite attentamente per evitare problemi futuri.