Elezioni in Georgia: tensioni tra Russia e Occidente dopo il voto
In Georgia, il Cremlino ha negato le accuse di interferenza nelle recenti elezioni parlamentari. Invece, hanno accusato l’Occidente di cercare di influenzare l’esito del voto. Il fondatore del partito al potere, Bidzina Ivanishvili, è considerato filo-russo. Tuttavia, l’opposizione si rifiuta di ammettere la sconfitta e ci sono state proteste per le strade. Anche l’Occidente ha accusato la Russia di interferenze, con alcuni che sostengono che si tratti di una vittoria di Mosca contro la democrazia liberale. Tuttavia, non vi sono prove definitive di interferenza e le accuse si basano su segnalazioni di irregolarità nelle elezioni. Le elezioni sono state considerate un momento cruciale per il paese, con un alto afflusso di elettori e i sondaggi che mostravano l’opposizione in vantaggio. Tuttavia, il partito al potere ha ricevuto un altro mandato. L’Occidente ha seguito attentamente la situazione in Georgia fin da quando il paese ha approvato una legge che richiede ai gruppi stranieri di registrarsi come agenti di influenza estera se ricevono più del 20% del loro finanziamento dall’estero. Questo ha suscitato indignazione tra le ONG finanziate dagli Stati Uniti e dall’UE, che ora hanno più difficoltà a operare in modo discreto in Georgia. Decine di migliaia di manifestanti sono scesi in strada in risposta ai risultati elettorali contestati, con il presidente della Georgia che invita i cittadini a protestare per salvare il “futuro europeo” del paese.