Elon Musk smentisce accuse di lavoro illegale negli Stati Uniti
Elon Musk, il miliardario fondatore di Tesla e SpaceX, ha negato le accuse secondo le quali avrebbe lavorato illegalmente negli Stati Uniti nei primi anni della sua carriera. Secondo un articolo del The Washington Post, Musk ha iniziato la sua carriera negli Stati Uniti nel 1995 mentre costruiva la sua startup, Zip2. La compagnia è stata successivamente venduta per 300 milioni di dollari. Il Post ha citato documenti aziendali, ex collaboratori e un ex CEO che affermava che gli investitori erano preoccupati che Musk potesse essere deportato se il suo status illegale fosse stato scoperto. Tuttavia, Musk ha risposto a queste accuse sui social media, affermando di essere autorizzato a lavorare negli Stati Uniti e di possedere i visti necessari. Ha inoltre chiarito che inizialmente è arrivato negli Stati Uniti con un visto J-1 per studenti internazionali e in seguito è passato a un visto H1-B per l’impiego temporaneo in occupazioni specializzate. Musk, nato in Sudafrica e diventato cittadino statunitense nel 2002, ha frequentato università in Canada e negli Stati Uniti prima di abbandonarle per cofondare Zip2. The Epoch Times ha contattato Musk e le università per un commento.