La “Scienza Spazzatura” di Chainalysis Sotto Inchiesta
Nell’ultimo sviluppo del caso Sterlingov, emergono nuovi dettagli sull’accuratezza di Chainalysis e delle sue attività, che sono state messe in dubbio. Ad ammetterlo, una dirigente dell’azienda stessa.
Chainalysis è una nota società di analisi blockchain che fornisce strumenti per indagare, monitorare e tracciare le transazioni di criptovalute – in particolare, Bitcoin. I suoi prodotti principali sono Chainalysis Reactor e Chainalysis KYT (Know Your Transaction). Chainalysis for Crypto Investigations consente di rilevare attività illecite in tempo reale e mappare gli indirizzi bitcoin per poter avviare indagini e procedimenti giudiziari contro i soggetti monitorati.
Operativa da parecchi anni ormai, Chainalysis gode della fiducia di agenzie governative e istituzioni private a livello globale per tracciare e monitorare le attività sulla blockchain. Fornisce agli investigatori e agli analisti informazioni sulle criptovalute in tempo reale, consentendo loro di mappare gli indirizzi a servizi preposti e di rilevare attività illecite nel momento in cui si verificano.
Abbiamo già parlato recentemente del caso Sterlingov in cui le prove fornite dall’azienda contro il giovane sviluppatore sono state messe in dubbio da molti nella comunità bitcoin e non solo. Adesso l’accuratezza del software Reactor di Chainalysis utilizzato dalle forze dell’ordine è stata messa in dubbio dal famoso avvocato Tor Ekeland nella sua ultima difesa di Sterlingov. Ekeland ha affermato che Reactor è “un algoritmo a scatola nera” e che “sarebbe basato su scienza spazzatura”.
Ed é stata proprio la Head of Investigations di Chainalysis, Elizabeth Bisbee, a testimoniare di essere “inconsapevole” delle prove scientifiche dell’accuratezza del software Reactor utilizzato dalle forze dell’ordine. Bisbee infatti non è stata in grado di fornire alla Corte le percentuali di errore statistico per il software Reactor e ha negato di essere a conoscenza di qualsiasi documento scientifico sottoposto a valutazione peer-to-peer o veramente qualsiasi documento pubblico che attesti l’accuratezza di Chainalysis Reactor.
Secondo quanto riferito, Chainalysis giudicherebbe l’accuratezza del suo software sulla base del feedback ricevuto dai clienti!!!
Gli strumenti di analisi della blockchain di Chainalysis sono molto diffusi e sono ormai diventati uno standard per gli exchange e tutte quelle aziende sottoposte a regolamentazioni stringenti. Proprio questi strumenti hanno spesso portato a restrizioni ingiustificate degli account e, peggio ancora, hanno portato ignari individui nel mirino delle forze dell’ordine senza una valida motivazione, come nel caso di Roman Sterlingov. Per evitare di essere coinvolti in questi procedimenti, gli utenti più attenti possono semplicemente bypassare la procedura KYC all’acquisto di Bitcoin.
Il fatto che questi sistemi di controllo non funzionino come promesso è molto grave e getta parecchie ombre su tutte quelle azioni legali e non che sono state intraprese negli ultimi anni. Da notare che le dichiarazioni di Bisbee sono in linea con un post pubblicato sul blog di Coinbase, concorrente di Chainalysis, che descrive l’analisi della blockchain come “più un’arte che una scienza”.
Il recente sviluppo nel caso Sterlingov é senza dubbio positivo per la difesa e nel complesso é positivo per la comunità bitcoin più ampia che, seppur non fosse particolarmente preoccupata della validità delle analisi di Chainalysis, doveva preoccuparsi dei rischi di accusa ingiustificata in sede penale sulla base di prove insufficienti.