Arabia Saudita resta neutrale: tensioni Iran e Israele
L’Arabia Saudita, un paese noto per essere il più grande esportatore di petrolio al mondo, ha dichiarato che rimarrà neutrale nel conflitto in corso tra l’Iran e Israele. Questa decisione arriva dopo che altri membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC), che include il Qatar, gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrain, l’Oman e il Kuwait, hanno dichiarato la propria neutralità nel conflitto. Questo è stato riportato da Reuters.
La decisione di rimanere neutrale è vista come un tentativo di evitare potenziali attacchi alla loro produzione e esportazione di petrolio, simili agli attacchi subiti nel 2019 alle strutture petrolifere della Saudi Aramco. Gli Stati Uniti avevano incolpato l’Iran per questi attacchi, ma l’Iran ha negato ogni coinvolgimento.
Le tensioni tra l’Arabia Saudita e l’Iran sono state in corso, ma di recente sono stati fatti sforzi per migliorare le relazioni. Il Presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha incontrato il Ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan Al-Saud a Doha, in Qatar, questa settimana. Pezeshkian ha dichiarato che i paesi islamici, compresa l’Arabia Saudita, sono considerati come fratelli e che la cooperazione dovrebbe essere al centro dell’attenzione.
La regione è attualmente in bilico in quanto ci sono segnalazioni che indicano che Israele potrebbe essere in procinto di colpire i campi petroliferi e del gas dell’Iran. Ciò ha fatto reagire i mercati petroliferi globali ad ogni nuovo titolo e dichiarazione.
La situazione tra gli Stati del Golfo e l’Iran è stata tesa fin dalla guerra per procura in Siria, che è durata un decennio e mirava a rovesciare il Presidente siriano Bashar al-Assad. I paesi del GCC erano coinvolti nel finanziamento dei gruppi ribelli in Siria, ma una volta chiaro che Assad sarebbe rimasto al potere, i paesi del GCC hanno iniziato a rinsaldare i loro rapporti con l’Iran.