Crollo della Borsa di Hong Kong dopo la fine degli stimoli cinesi
Il mercato azionario di Hong Kong ha subito un drammatico crollo poiché i recenti sforzi di stimolo della Cina sono giunti al termine. Ciò ha destato preoccupazione tra gli investitori, con molti che cercano di capire esattamente cosa sia accaduto.
Il mercato azionario principale della Cina, noto come A-shares, è stato chiuso per l’ultima settimana. Durante questo periodo, l’indice Shanghai Shenzhen CSI 300 ha registrato solo una piccola crescita. Tuttavia, l’azione vera e propria si è concentrata su Hong Kong, dove il mercato azionario ha registrato un aumento del 30% da quando è stato annunciato il pacchetto di stimolo della Cina il 23 settembre.
Purtroppo, questo rally è stato di breve durata poiché il mercato azionario di Hong Kong ha subito un crollo del 11% in sole due ore. Questa improvvisa caduta è stata attribuita alla riunione di emergenza per il piano di stimolo della Commissione per lo Sviluppo e la Riforma Nazionale cinese. Molti si aspettavano l’annuncio di ulteriori misure di stimolo, ma la riunione si è rivelata una delusione.
Il presidente della Commissione per lo Sviluppo e la Riforma Nazionale, Zheng Shanjie, ha dichiarato che, sebbene vi siano rischi e pressioni sull’economia, sono fiduciosi nel raggiungere l’obiettivo di crescita del PIL per l’anno. Questa mancanza di nuove misure di stimolo ha provocato una vendita sul mercato, con la valuta USDCNH in aumento e le materie prime come il minerale di ferro e il rame in calo.
Questo sviluppo ha dimostrato che il mercato aveva ragione ad essere scettico verso gli sforzi di stimolo della Cina. Ciò significa anche che il presidente cinese Xi Jinping ha due opzioni: continuare con misure limitate che non avranno un impatto significativo, oppure adottare azioni più drastiche come l’attuazione di un’espansione quantitativa.
Molti esperti ritengono che quest’ultima opzione sia necessaria per evitare un potenziale crollo economico e instabilità sociale. Resta da vedere quali azioni adotterà la Cina, ma è chiaro che il mercato ha perso fiducia nei loro attuali sforzi di stimolo.