DIECI ANNI DOPO
Il 29 marzo 2014 entrai in contatto per la prima volta con Bitcoin. Eh, sì: sono già ormai passati 10 lunghissimi anni da quel fatidico giorno che, inutile a dirlo, ha ribaltato completamente la mia vita.
Con il fazzoletto alla mano per asciugare qualche lacrima che scende nostalgica, proviamo a condividere alcune riflessioni per constatare i cambiamenti dopo due interi lustri vissuti all’interno della tana del bianconiglio di Bitcoin.
Sogni e folgorazioni
Sì, poi comunque il mondo va avanti… ora è la Cina che la fa da padrona. Gli Stati Uniti tra poco perderanno la loro supremazia incontrastata sul mondo.
Ah, hai poi sentito che stanno arrivando nuovi missili intelligenti? Nuove tecnologie…
Oppure quelle nuove monete digitali che girano su Internet, come Bitcoin…
Tali affermazioni, pronunciate in modo inaspettato e con noncuranza da uno degli amici durante la mia festa di laurea in quel sabato 29 marzo 2014, mi colsero di sorpresa.
Wow, questo sì che era interessante!
Sarebbe stato davvero bello immaginare una nuova forma di denaro slegata dalle banche centrali e che avesse potuto essere scambiata in rete da chiunque, in tutto il mondo.
Nel piazzale davanti a una cascina affittata in mezzo al bosco, con la musica in sottofondo e con gli schiamazzi degli amici che ridevano e scherzavano, mi fermai per l’ennesima volta a fantasticare su un tema – quello monetario ed economico – che sapevo perfettamente non interessare a nessuno (ma proprio a nessuno) tra tutti gli amici invitati alla mia festa.
Come sarebbe bello poter contare su un’alternativa concreta all’euro. La moneta fiat riguarda del resto una moneta chiaramente corrotta, manipolata, protetta da copyright, gestita in monopolio da qualche banchiere ed imposta forzatamente agli individui, volenti o nolenti.
Sarebbe davvero un’immensa liberazione – pensavo – potersi staccare dalla tragedia del sistema fiat in cui siamo immersi, senza scampo, senza scelta e ormai quasi senza più speranza. Sarebbe senza dubbio una cosa fighissima, uno strumento di libertà e di privacy formidabile. Sarebbe un sogno. Sarebbe una rivoluzione.
Guardavo tutti i presenti con birre e bicchieri in mano, isolandomi come spesso accade nei miei pensieri (alcuni dei quali poi concretizzatisi in 21 per l’esattezza). Come mi accade di sovente, in quei pochi attimi mi trovavo isolato da tutti gli invitati, con la mente dipartita nei suoi consueti e indipendenti voli pindarici.
Ma questa cosa del sistema monetario, chiaramente causa radice della maggior parte dei nostri problemi… non interessa a nessuno? Possibile che nessuna riesca a realizzare il Truffone monetario nel quale siamo immersi?
Pareva proprio di no.
In quegli anni ero assorto in tante letture e interessi in svariati ambiti, tra cui certamente la moneta, l’economia, ma anche la fisica, il poker sportivo, la lettura, gli scacchi, il calcio, i romanzi gialli della golden age (John Dickson Carr è inarrivabile!) e molto altro. Ero abituato – e lo sono tuttora – a rimanere piuttosto isolato nei miei interessi. Non coincidono affatto con le attrattive mainstream.
Una domanda improvvisa rivoltami da un amico mi destò poi bruscamente da quei pensieri, venendo rigurgitato immediatamente nella festa, nelle chiacchiere, nella musica e nelle distrazioni di quei giorni celebrativi.
Ma la pulce nell’orecchio era ormai stata gettata e, da lì a poche settimane, con un minimo di approfondimento, arrivò la folgorazione.
La tana del bianconiglio di Bitcoin è davvero profonda, ve lo assicuro. Impossibile resistere: una volta caduti dentro, non esiste modo per uscirne.
Gradualmente, poi improvvisamente
…nuove monete digitali che girano su Internet, come Bitcoin…
Cosa è cambiato a distanza di 10 anni, da quel 29 marzo 2014? È cambiato tantissimo.
La gente è ancora tremendamente disorientata, sia chiaro. Non ha ancora compreso di avere tremendamente bisogno di Bitcoin. Ed è un peccato.
Le persone, le famiglie e le imprese più deboli e in difficoltà, sempre più stritolate dall’inflazione, da leggi grottesche e lesive della libertà, da burocrazia oppressiva e da tasse sempre più ignobili, sono purtroppo proprio le più lontane a capire Bitcoin.
Come ricorda Marco Amadori, le persone che ne avrebbero più bisogno sono purtroppo anche quelle più distanti dal comprendere Bitcoin.
Tante cose sono cambiate in questi 10 anni. Bitcoin si sta diffondendo inesorabilmente in tutto il mondo. Si tratta di un’escalation partita molto lentamente ma che a breve subirà un’accelerazione pazzesca.
La community in Italia è in continua crescita. Il numero di appassionati e bitcoiner è sempre tuttora esiguo, ma è destinato ad aumentare esponenzialmente nei prossimi anni.
Nascono continuamente nuovi gruppi locali. Aumentano anno dopo anno il numero di seminari, incontri e di eventi, tra tutti il Bitcare Forum 2024, la prima grande conferenza Bitcoin-only in Italia, ormai alle porte, che vede Villaggio Bitcoin tra gli organizzatori.
Il materiale informativo su Bitcoin è sempre più numeroso e di qualità, come dimostra l’imperdibile raccolta di risorse in italiano di Mir.
Il prezzo di Bitcoin continua evidentemente a crescere. I mercati iniziano finalmente a realizzare a poco a poco cosa sia l’oro digitale. Wall Street sta lentamente fiutando l’affare del secolo. I primi Stati come El Salvador introducono timidamente Bitcoin nelle scuole, mentre minano alla base dei vulcani. Nelle patetiche campagne elettorali dei politicanti da tutto il mondo si inizia seriamente a citarlo nel dibattito. Tutti parlano dell’halving imminente e sono costretti a trattare il tema della scarsità.
Le prime istituzioni come la città di Lugano o le Università come il Politecnico di Torino avanzano progetti di educazione e di ricerca tecnologica su Bitcoin. I wallet continuano a vedere nuove proposte, aggiungendo nuove features e applicazioni. Lightning Network evolve e migliora costantemente, ampliando il suo ecosistema. Si parla già da tempo dei layer 3, che stanno vedendo a poco a poco la luce.
La potenza di calcolo alla base dell’ecosistema Bitcoin sta toccando i suoi record, superando l’incredibile cifra di 600 EsaHash al secondo. L’industria del mining sta imperversando in tutto il mondo, rivoluzionando il concetto di business legato all’energia e all’ambiente, a partire dall’Africa e da altri territori oggi sottosviluppati.
Tutto sta andando come deve andare. Si tratta ormai solo di logica, di buon senso. Si tratta ormai solamente di saper comprendere le relazioni di causa-effetto. E di conoscere la teoria dei giochi.
Siamo tutti giocatori di scacchi
…nuove monete digitali che girano su Internet, come Bitcoin…
Cosa è cambiato, quindi, da quel fatidico 29 marzo 2014? Per il sottoscritto, evidentemente, è cambiato tutto. Per i media e il pubblico generalista pare invece non sia cambiato ancora nulla. Ma questo riguarda evidentemente un problema soltanto loro.
Siamo proprio fortunati e privilegiati a vivere in questi anni, quelli dell’affermazione inesorabile di Bitcoin in tutto il mondo, blocco dopo blocco.
I più svegli e lungimiranti riusciranno a mettere in salvo sé stessi e la propria famiglia, risparmiando in bitcoin e abbandonando progressivamente il sistema fiat, la follia dei piani pensionistici, la società improntata sul debito e la fiducia nella politica e nell’autorità centrale.
La verità è che chi ha già deciso oggi di adottare Bitcoin sta vivendo nel futuro. Oppure (che poi è la stessa cosa) chi oggi sta ancora adottando il Fiat Standard sta vivendo nel passato, in una società ormai già superata, oppressiva e retrograda.
Tra altri 10 anni, guardando indietro, tutto sembrerà ovvio e scontato.
Oggi è un po’ come assistere ad una grande partita di scacchi giocata a livello globale da tutti gli attori della società, dove si conoscono però già in anticipo le mosse di tutti i giocatori e, pertanto, anche l’esito finale della partita.
Il 03 gennaio 2009 Satoshi ha mosso il pedone in a4, scatenando l’inizio di questa grande rivoluzione sociale e politica. Da lì in avanti è partito il conto alla rovescia.
La partita è tuttora in corso ma ormai prevedibile, dove tutti i pezzi che si muovono sulla scacchiera non fanno altro che accerchiare sempre più il re avversario, ormai indifeso e senza scampo.
E dove lo scacco matto, in fin dei conti, non è poi affatto così lontano.