Efficacia dei Farmaci: Il Bias nei Trial Sponsorizzati
Gli studi sui farmaci sono ricerche che testano l’efficacia e la sicurezza dei nuovi farmaci. Questi studi sono spesso finanziati dalle aziende che producono i farmaci. Un recente rapporto pubblicato sul Journal of Political Economy ha scoperto che gli studi sui farmaci sponsorizzati dai produttori tendono a riportare un’efficacia maggiore dei farmaci rispetto agli studi non sponsorizzati dall’azienda farmaceutica. Ciò significa che i risultati di questi studi potrebbero essere inclini a dimostrare che il farmaco è più efficace di quanto non lo sia effettivamente.
L’autrice del rapporto, Tamar Oostrom, ha scoperto che questo “effetto di sponsorizzazione” era presente anche quando non c’erano differenze nel disegno dello studio tra gli studi sponsorizzati e non sponsorizzati. In altre parole, il bias non era dovuto a differenze nel modo in cui gli studi erano condotti, ma piuttosto alla fonte di finanziamento. Oostrom ha anche sottolineato che questo effetto era più ampio del previsto e che potrebbe avere un impatto significativo sull’uso di un farmaco.
Ad esempio, se uno studio sponsorizzato mostra che un farmaco è più efficace di quanto non lo sia effettivamente, i pazienti potrebbero finire per assumere un farmaco meno efficace o perdere la possibilità di utilizzare un’opzione di trattamento potenzialmente migliore. La ricerca di Oostrom ha analizzato 509 studi e 1,215 bracci di trattamento, la maggior parte dei quali riguardava antidepressivi. Ha scoperto che l’effetto della sponsorizzazione era più evidente negli studi che confrontavano un farmaco con un placebo.
Un esempio di questo bias è il caso di Effexor, un antidepressivo prodotto dalla Wyeth Pharmaceuticals. In un periodo di 15 anni, Wyeth ha finanziato 14 studi che confrontavano Effexor con il suo concorrente Prozac. In 12 di questi studi, Effexor è risultato essere più efficace. Tuttavia, quando i due farmaci sono stati confrontati con un finanziamento alternativo, solo uno su tre studi ha dimostrato che Effexor fosse più efficace.
Esperti del settore confermano che questo bias esista e possa avere un impatto significativo sui risultati degli studi sui farmaci. Il dott. Chad Savage, specialista in medicina interna, suggerisce che una soluzione potrebbe essere concentrarsi sulla riproducibilità, ossia che una scoperta dovrebbe poter essere replicata da diversi studi con fonti di finanziamento diverse.
Il dott. Peter C. Gøtzsche, professore di ricerca clinica, sottolinea anche il bias negli studi sponsorizzati dall’industria, citando uno studio del 2004 che ha riscontrato un bias sistematico nel valutare l’efficacia del Prozac. Egli ipotizza che questo bias possa essere dovuto agli istinti di autopreservazione dei ricercatori che cercano costantemente finanziamenti.
The Epoch Times ha contattato i produttori di Prozac ed Effexor per un commento, ma non ha ricevuto risposta.