Il presidente Nayib Bukele denunciato per la mancata trasparenza negli acquisti di Bitcoin

President of El Salvador, Nayib Bukele, gestures during his speech at the closing ceremony of the Latin Bitcoin conference (LaBitConf) at Mizata Beach, El Salvador, on November 20, 2021. (Photo by MARVIN RECINOS / AFP) (Photo by MARVIN RECINOS/AFP via Getty Images)

Cristosal è un’organizzazione salvadoregna senza scopo di lucro che si batte per i diritti umani e ha avviato tre azioni legali relative alla gestione dei fondi pubblici da parte del presidente Nayib Bukele per l’acquisto di bitcoin. I processi sono in corso presso diversi organismi nazionali e internazionali e chiedono al governo di fornire informazioni su questi acquisti.

Il 17 novembre Cristosal, ha annunciato pubblicamente di aver avviato tre diverse cause contro il Presidente Nayib Bukele, chiedendo di fare chiarezza sull’origine delle transazioni dei fondi utilizzati per l’acquisto di bitcoin. Secondo Ruth Eleonora López, direttrice e portavoce di Cristosal, una delle azioni legali intraprese è la presentazione di un ricorso di incostituzionalità sulle riforme della Legge della Banca di Sviluppo della Repubblica di El Salvador.

Lopez ha inoltre spiegato che milioni di dollari sono gestiti in modo incostituzionale da Bukele come parte del fondo bitcoin istituito dalla banca centrale del Paese, sostenendo che queste leggi che permettono al presidente di gestire i fondi sono da intendersi nulle.

La seconda causa ha a che fare con la mancanza di indagini che la Corte dei Conti, l’organismo preposto al controllo, ha esercitato sulle spese derivate dall’attuazione della legge sui bitcoin, tra cui la costruzione di cabine, l’acquisto di bancomat, l’installazione della piattaforma e l’applicazione per la convertibilità e la gestione dei bitcoin.

Lopez ha dichiarato:

Sulla piattaforma non c’è alcun controllo sull’identità che compra e vende Bitcoin. Finora i salvadoregni hanno solo supposizioni su come funziona e su quanto è stato speso.

La terza azione mira a presentare una petizione alla Commissione interamericana per i diritti umani per avviare una causa contro lo Stato salvadoregno per non aver protetto la privacy dei suoi 228 cittadini vittime del furto di identità attraverso il portafoglio Chivo.

Scetticismo sui Bitcoin

Mentre il presidente Nayib Bukele ha annunciato di recente che il Paese acquisterà un bitcoin al giorno, ribadendo la sua fiducia nella criptovaluta, Lopez è convinta che la popolazione sia ancora scettica nei confronti del bitcoin. Secondo lei, queste spese sono superflue e non rispondono ai bisogni immediati della popolazione.

Durante l’annuncio della presentazione dell’azione legale, Cristosal ha fatto riferimento al recente tweet pubblicato dal presidente Bukele in cui annunciava l’acquisto di un bitcoin al giorno a partire da giovedì 17 novembre.

“Il presidente ha annunciato che acquisterà un bitcoin al giorno, ma quanto servirà davvero alla popolazione salvadoregna?”, sottolinea López.

A questo proposito, Lopez ha poi osservato che:

Il popolo salvadoregno non si sente identificato con il bitcoin, e non è nemmeno utile a loro, in quanto non è una popolazione che investe, considerando che il denaro che hanno è sufficiente per la sopravvivenza.

Nonostante tutto, alcuni sondaggi mostrano che il presidente Bukele è molto popolare nel Paese, ma riguardo Bitcoin è tutta un’altra questione. Un sondaggio condotto a giugno dall’Università Centroamericana José Simeón Cañas ha rivelato che più del 70% dei salvadoregni ritiene che Bitcoin non abbia portato loro alcun beneficio.