Nei giorni scorsi, casualmente, tra le notizie economiche ho sentito che nel 2023 gli interessi sul debito dell’Italia ammontavano a 100 miliardi.

Una cifra veramente assurda e che mi ha fatto riflettere molto. Così stanotte mi è venuta un’idea e ho immaginato un’intervista. Naturalmente totalmente inventata.

 

Qualche mese fa, poco prima del Natale 2023, trascorsi una giornata dai miei parenti a Roma con la mia famiglia.

Dopo il classico pranzo abbondante e lo scambio degli auguri decisi di fare due passi in centro, un po’ per favorire la digestione e un po’ per cogliere l’occasione di vedere Roma addobbata.

Ad un certo punto, nei pressi di un importante monumento storico notai un esponente politico di un certo rilievo che rispondeva alle domande ad un piccolo gruppo di giornalisti.

Sembrava molto sorridente e disponibile.

Le domande vertevano sulla “finanziaria” appena approvata dal governo per il 2024.

Avvicinandomi incuriosito, mi mischiai tra i giornalisti stessi ma, in men che non si dica, la breve intervista si concluse e lo sparuto gruppo si dileguò rapidamente.

Senza volerlo mi ritrovai solo di fronte al noto politico e questi, mostrandosi comunque molto disponibile, mi fece cenno di fare ulteriori domande.

Eravamo solo noi due. Era la mia occasione, non potevo tirarmi indietro.

Feci un bel respiro e partii senza remore.

«Quest’anno in Italia siamo arrivati a 100 miliardi di euro di interessi sul debito… vi sembra normale? Il default è praticamente ad un passo. 100 miliardi di interessi sul capitale da restituire sono una cifra insanabile!  Cosa direte agli Italiani che dovranno pagare a caro prezzo queste politiche monetarie di pura follia?»

Il politico si guardò intorno. Il suo viso sorridente cambiò espressione. «Stia tranquillo, guardi che è tutto sotto controllo!»

E continuò: «noi comunque non restituiremo il capitale di debito. Non dobbiamo mica farlo e nemmeno ci pensiamo a dirla tutta. Prenderemo solo un nuovo prestito per pagare parzialmente i 100 miliardi di interessi e basta. In un batter d’occhio il gioco è fatto e in men che non si dica saremo al brindisi di capodanno Si tratta di una strategia comprovata negli anni.»

«Prendete un prestito?» ribattei perplesso. «Ma questo nuovo prestito aumenterà il debito e di conseguenza anche gli interessi… il prossimo anno quindi dovremo pagare più di 100 miliardi. Come faremo?»

«Ora non è il caso di pensare troppo in avanti» rispose il politico. «I cittadini ci chiedono risposte ai problemi che hanno oggi. Il prossimo anno vedremo, non dobbiamo pensarci adesso. Se sarà caduto il governo, come forse lei sta sperando mi pare di capire, ci penserà a quel punto qualcun altro.

Nel frattempo, magari con le nuove “emergenze”, verranno ristanziati dei nuovi fondi che per noi sono comunque una boccata d’aria…»

Ero incredulo di fronte a queste affermazioni. «Cioè, in sostanza, dobbiamo essere contenti delle politiche di “emergenza” per avere nuovi fondi? Ma come? E poi “stanziare” significa creare nuova moneta, ossia aumentare la quantità di denaro già esistente… Questo porterà a nuova inflazione e quindi a un nuovo aumento dei prezzi. Come faranno gli Italiani a tenersi in piedi?»

Il politico iniziò a camminare e a guardare dritto in avanti.

«Quando si stanziano soldi, noi siamo sempre contenti. Possiamo fare qualche manovrina per dare qualche aiuto ai cittadini e aumentare così il nostro consenso, facendo vedere al Paese che siamo stati il “governo del fare”. Al resto ci penseranno gli altri, cosa vuole che le dica.

Noi dobbiamo pensare ad arrivare a fine legislatura nel miglior modo possibile. Poi, se vuole proprio saperlo, speriamo che al prossimo giro vincano gli altri. Così si beccano anche la patata bollente!»

«Ma è assurdo» – risposi sempre più frastornato – «questo non è amministrare. E poi, gli altri faranno lo stesso a questo punto.»

«Si, su questo le do ragione» ribatté l’onorevole. «Praticamente questo giochino è ormai lo stesso da decenni e sostanzialmente solo l’ultimo resterà con il cerino in mano. L’importante è non essere l’ultimo. Proruppe in una risata fragorosa.

A quel punto mi uscì spontanea una domanda: «Ma in questo modo i cittadini sono gli ultimi di sicuro…»

«E vabbè, ma non sia troppo pessimista! Non si focalizzi sui dettagli. Anzi: porti sua moglie a fare un giro che è lì ad aspettarla e gli compri un regalino. La renderà felice e darà un contributo all’economia di questa nazione. Adesso però la saluto che ho tanto da lavorare.»

«Non ho dubbi… Un’ultima domanda, onorevole: Conosce Bitcoin?

Ormai il passo del politico era veloce e la sua disponibilità quasi totalmente esaurita.

Per rispondere non si voltò nemmeno. «Bitcoin? È in mano agli speculatori senza scrupoli. Per carità, meglio starne lontani

«Anzi» – concluse – «veda di non cadere in queste trappole. Ha una famiglia. Faccia il bravo. La saluto. E le auguro un buon Natale.»

FABIO DI MARZI

Appassionato Bitcoiner

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