La lezione economica in Ghostbusters che tutti si sono persi

 

 

di Jon Miltimore

Un mio amico, fanatico del film Ghostbusters (l’iconica canzone del film è stata eseguita il giorno del suo matrimonio), mi ha fatto notare un tema trascurato in questo classico cinematografico degli anni ’80.

“È un film libertario”, mi ha detto.

Lui non lo è, intendiamoci, ma aveva capito qualcosa.

La prima volta che intravediamo il tema nel film è dopo che i tre acchiappafantasmi originali — Peter Venkman (Bill Murray), Ray Stantz (Dan Akroyd) e Egon Spengler (Harold Ramis) — vengono licenziati dall’università che in precedenza li aveva impiegati.

Dott. Raymond Stantz: «È un’enorme batosta: scordati il MIT o Stanford, ora. Non ci toccherebbero nemmeno con i guantoni da boxe.»

Dott. Peter Venkman: «Ti preoccupi sempre tanto per la tua reputazione. Einstein fece le cose migliori quando era impiegato all’ufficio brevetti.»

Dott. Raymond Stantz: «Ma lo sai quanto guadagna un impiegato? […] Francamente preferivo l’università. Ci davano soldi e apparecchi senza dover produrre niente! Non hai provato a starne fuori; tu non sai che vuol dire. Io ho lavorato nel settore privato… pretendono risultati! (grassetto aggiunto)

Avete capito? L’università dava ai nostri scienziati eroi fondi e un posto dove lavorare, senza nemmeno dover produrre nulla: in netto contrasto con il settore privato, che in realtà si aspetta che dobbiate creare valore! (All’inizio del film, infatti, gli spettatori vedono che la piccola “scienza” che Venkman sta producendo è pura spazzatura.)

Più avanti nel film, dopo che gli acchiappafantasmi entrano nel settore privato, iniziano effettivamente a creare valore fornendo un servizio: intrappolare i fantasmi che infestano le persone.

Per un po’ tutto va a gonfie vele: gli acchiappafantasmi iniziano a fare così tanti affari che devono assumere un altro acchiappafantasmi (Winston Zeddemore, interpretato da Ernie Hudson) per aiutarli a gestire tutte le chiamate che ricevono. I loro clienti, nel frattempo, si stanno liberando dei fastidiosi fantasmi che li spaventano.

Le cose però vanno male quando entra in gioco un terzo soggetto: il governo degli Stati Uniti.

“Vada a prenderlo quel mandato!”

Walter Peck è uno dei cattivi più spassosi del cinema degli anni ’80, al pari di Johnny Lawrence (Karate Kid), Biff Tannen (Ritorno al futuro), il giudice Smails (Caddyshack) e il preside Ed Rooney (Il giorno libero di Ferris Beuhler).

Peck, interpretato da William Atherton, è un ispettore dell’Environmental Protection Agency (EPA) che arriva al quartier generale degli acchiappafantasmi per saperne di più sul lavoro che stanno svolgendo.

Incontra immediatamente lo spiritoso Venkman, che Peck si rifiuta di chiamare “dottore” anche dopo che Peter, in risposta alla domanda di Peck, gli fa notare che è laureato in parapsicologia e psicologia.

Gli spettatori hanno subito la sensazione che Peck sia un saputello che non crede ai fantasmi. Quando, poi, chiede di vedere la struttura in cui sono stoccati i fantasmi, Venkman gli chiede il perché.

“Beh, perché sono curioso credo”, risponde Peck stizzito. “Voglio saperne di più di ciò che fate qui! Ne abbiamo sentite di tutti i colori dai mass media e vogliamo valutare tutti i possibili danni arrecati all’ambiente dalla vostra attività! Per esempio, la presenza di eventuali scorie sicuramente nocive nella vostra cantina! Ora o lei mi fa vedere cosa c’è là sotto, o io ritornerò con un mandato”.

Venkman, che chiaramente ha più spina dorsale che cervello, dice a Peck di andare al diavolo: “Vada a prenderlo il mandato! E io la citerò per non giustificato addebito”.

“Non m’interessa la sua opinione, stacchi tutto”

Le cose non finiscono qui, ovviamente. La quasi-fidanzata di Peter, Dana Barrett (Sigourney Weaver), viene posseduta da un cane demoniaco di nome Zuul. Il suo vicino, Louis Tully (Rick Moranis), viene posseduto da Vinz Clortho, il mastro di chiavi di Gozer. Insieme, poi, resusciteranno Gozer, un dio sumero adorato in Mesopotamia nel 6.000 a.C.

Questa era già di per sé una brutta notizia, ma le cose peggiorano molto quando Walter Peck si presenta di nuovo al quartier generale degli acchiappafantasmi. Ha il suo mandato ed è accompagnato da un agente di polizia e da un lavoratore nei servizi pubblici.

Egon cerca di disinnescare la situazione, ricordando a Peck che si trova in una proprietà privata. A Peck non importa: dice all’addetto di spegnere l’impianto di stoccaggio, anche se non ha idea di cosa sia. Egon cerca di fermarlo.

Egon: «Vi avverto. Spegnere queste macchine sarebbe estremamente pericoloso.»

Peck: «No, le dirò cosa è pericoloso: siete nel bel mezzo di un procedimento giudiziario federale per circa una mezza dozzina di violazioni ambientali. Ora o spegne queste macchine, oppure le spegniamo noi.»

Egon: «Questo è un dispositivo con alto voltaggio di contenimento al laser, bloccarlo così sarebbe come lanciare una bomba sulla città.»

Peck: «Non mi catechizzi. Non sono grottescamente sciocco, come quelli che voi truffate!»

A questo punto entra in scena Venkman. Dice all’ufficiale di polizia che è “un responsabile di questa struttura e voglio darvi la massima collaborazione”. A Peck non importa più.

Peck: «Se lo scordi, Venkman. Ha avuto l’occasione di collaborare, ma ha trovato più divertente insultarmi. Bene, ora tocca a me, cacasenno.»

Dott. Egon Spengler: «Vuole disattivare la griglia di protezione.»

Dott. Peter Venkman: [a Peck] «La disattivi ora e noi non ci riterremo responsabili di quello che accadrà.»

Walter Peck: «Oh al contrario, voi sarete responsabili.»

Peck non ha idea di cosa sia il dispositivo di stoccaggio, ma chiede lo stesso che venga isolato. Peggio ancora, dice che lui non sarà ritenuto responsabile di qualunque cosa accadrà, mentre gli acchiappafantasmi sì invece.

Peck, che dice all’ufficiale di polizia che può sparare a Venkman se cerca d’intromettersi, ha un’ultima possibilità per evitare di causare una catastrofe quando il lavoratore nei servizi pubblici gli dice che forse dovrebbe ascoltare le persone che hanno effettivamente progettato il sistema.

Lavoratore nei servizi pubblici: «Io non avevo mai visto un impianto del genere prima. Io non so se…»

Walter Peck: [interrompendo] «Non m’interessa affatto la sua opinione, isoli quest’impianto.»

Ghostbusters e l’uso della conoscenza nella società

Il lavoratore nei servizi pubblici fa quello che gli viene detto e ovviamente si scatena l’inferno, ma è importante notate chi ha nell’effettivo preso la decisione: non gli scienziati che hanno costruito il dispositivo di stoccaggio, né il lavoratore nei servizi pubblici che almeno aveva una certa dimestichezza coi sistemi energetici, bensì il burocrate che non sapeva assolutamente niente di quel sistema.

Ghostbusters è solo un film, ma la scena mostra un problema reale, descritto dall’economista premio Nobel Friedrich A. Hayek nel suo lavoro del 1945: The Use of Knowledge in Society.

Hayek capì che una pianificazione economica razionale richiedeva quantità virtualmente infinite di dati dispersi tra molti individui. Poiché questi dati sono talmente dispersi e vasti, è impossibile per una singola autorità centrale ottenere questa conoscenza, data la sua estrema localizzazione.

Per questo motivo Hayek sosteneva che il processo decisionale economico dovesse essere lasciato ai singoli attori con conoscenze locali, non alle autorità centrali di pianificazione che lavorano con conoscenze incomplete o errate.

“Se siamo d’accordo sul fatto che il problema economico della società è principalmente quello del rapido adattamento ai cambiamenti nelle particolari circostanze di tempo e di luogo, sne consegue che le decisioni ultime debbano essere lasciate alle persone che hanno familiarità con queste circostanze, che conoscono direttamente i cambiamenti rilevanti e le risorse immediatamente disponibili per affrontarli”, scrisse Hayek.

Sfortunatamente egli vide che la società moderna stava facendo il contrario: delegare il processo decisionale economico a pianificatori e burocrati, persone come Walter Peck.

I risultati nel mondo reale si sono rivelati altrettanto deprimenti, anzi catastrofici, come in Ghostbusters. Il Grande Balzo in avanti di Mao, il Piano quinquennale di Stalin e, più di recente, gli sforzi degli stati di tutto il mondo nel “gestire” il virus COVID-19 attraverso la pianificazione centralizzata sono tutti esempi di uso di una conoscenza incompleta (e il pugno di ferro dello stato) per sostituire i singoli piani degli individui.

Alla fine gli acchiappafantasmi riescono a salvare la città dalla catastrofe creata dall’ingerenza dell’EPA, ma il film è comunque un monito su ciò che accade quando diamo potere a burocrati incompetenti invece che a individui con conoscenze localizzate.

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/

Supporta Francesco Simoncelli’s Freedonia lasciando una “mancia” in satoshi di bitcoin scannerizzando il QR seguente.

https://opentip.io/freedonia

 

Articolo originale: Read More