La Proposta di PayPal: Escludere i Miner che non Sono “Green”

Il documento propone di instradare le transazioni ai “minatori verdi” inseriti nella whitelist utilizzando commissioni basse e una ricompensa BTC “bloccata” in un indirizzo di pagamento multisig.

PayPal, in collaborazione con Energy Web e DMG Blockchain Solutions, ha presentato una proposta per accelerare la transizione verso l’energia pulita per il mining di Bitcoin. La soluzione prevede l’identificazione dei miner che utilizzano fonti di energia a basse emissioni, il routing preferenziale delle transazioni on-chain a questi miner e la loro ricompensa tramite uno script multisig 1-su-n (cioè qualsiasi dei n miner può spendere) attaccato alle transazioni on-chain.

“I miner green saranno incentivati ​​a minare queste transazioni poiché saranno gli unici idonei per il premio aggiuntivo di BTC ‘bloccato'”, si legge in un post sul blog. La proposta suggerisce che i miner saranno idonei a ottenere la certificazione Green Proofs for Bitcoin se raggiungono uno dei seguenti punteggi: Clean Energy Score o Grid Impact Score superiore al 50.

I dettagli su come vengono calcolati questi punteggi possono essere calcolati qui. La soluzione proposta ambisce anche ad aumentare la probabilità che le entità partecipanti inviino specificamente le transazioni on-chain ai miner “green” in whitelist. Il Blockchain Research Group (BRG) di PayPal afferma di aver testato con successo la soluzione proposta con il minatore di Bitcoin DMG Blockchain Solutions.

La proposta di PayPal è stata accolta con grande scetticismo dalla comunità di Bitcoin, con molti che vedono questo come un pericoloso primo passo verso la censura ideologica dei miner.

Secondo l’azienda, la soluzione proposta è stata sviluppata in risposta alle preoccupazioni crescenti riguardo all’impatto ambientale del mining di Bitcoin. Il processo di mining richiede una quantità significativa di energia, che spesso proviene da fonti non rinnovabili. Con il crescente interesse e l’adozione di Bitcoin, sta aumentando di molto la pressione per trovare soluzioni sostenibili per il mining Bitcoin.

Marty Bent ha dichiarato su X che “PayPal… non ha ben compreso questo settore. Se leggi la proposta, capirai che PayPal e le persone con cui collaborano non capiscono le mining pool.”.

Troy Cross, ha aggiunto che “Naturalmente definire green è difficile. E non senza costi. Il riutilizzo del calore di scarto, la partecipazione alla gestione della domanda, la mitigazione del metano proveniente dagli impianti petroliferi, la bonifica del carbone di scarto, il semplice fatto di essere sensibili ai prezzi in un mercato razionale dell’elettricità, possono sfuggire ai metodi tradizionali di misurazione dell’uso sostenibile dell’elettricità. Bitcoin è speciale.”

La proposta di PayPal si basa su una tecnologia già esistente, il Green Proofs for Bitcoin, che è stato sviluppato da Energy Web e DMG Blockchain Solutions. Questa tecnologia consente di certificare l’energia utilizzata per il mining di Bitcoin, garantendo che provenga da fonti rinnovabili.

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