La risposta asimmetrica e il cammino dei criminali verso la terza guerra mondiale
di Tom Luongo
Avete mai provato a uscire dall’orbita di un narcisista? È dannatamente difficile. Il loro modello di abuso emotivo è progettato per farvi sentire l’aggressore, demoralizzandovi, indebolendovi della vostra vitalità e libertà d’azione.
Usano come arma la vostra umanità e alimentano il vostro senso di colpa. Quando finalmente trovate il coraggio di emanciparvi, è allora che le zanne escono davvero; è allora che viene rivelato il loro vero volto e non è altro che disprezzo, derisione e odio sfrenato.
I narcisisti non vi amano, amano sé stessi.
Apro questo articolo con un rapido richiamo alla psicologia umana per preparare il terreno alla discussione di questa settimana su tutto ciò che riguarda la geopolitica. Non c’è arte in questo pezzo, gente, sono dannatamente esausto per crearne.
Perché sono esausto? Correre dietro ai narcisisti mentre ci accompagnano verso la Terza Guerra Mondiale indebolisce l’energia anche della personalità più resiliente. I narcisisti veramente maligni che pensano di manovrare le leve del potere nel mondo si sono resi conto che ci stiamo allontanando da loro.
E sono fottutamente arrabbiati; il sentimento è molto, molto reciproco.
Dal licenziamento di Victoria Nuland dal Dipartimento di Stato lo scorso 5 marzo, gli eventi che circondano la Russia stanno accelerando. A quanto pare l’attacco alla Crocus Concert Hall di Mosca sarebbe dovuto avvenire originariamente il 9 marzo. Doveva essere cronometrato con il Discorso sullo stato dell’Unione di Biden inteso come severo avvertimento ai russi affinché “prendessero la decisione giusta” e votassero contro Vladimir Putin.
Quel giorno il Dipartimento di Stato ha diramato un avvertimento a tutti gli americani di stare lontani da riunioni, sale da concerto, ecc. in Russia.
Perché avrebbero dovuto diramare tale avvertimento sapendo benissimo che i russi avrebbero risposto e avrebbero fermato l’attacco?
Non ha letteralmente senso. Quando la Nuland è stata licenziata dal Dipartimento di Stato, la nostra prima reazione è stata quella d’intendere il tutto come uno spostamento della politica estera americana dalla Russia alla Cina. Ma è tutta qui l’intera storia?
Perché poi l’attacco è avvenuto effettivamente due settimane dopo: un gruppo di tagiki entra, da soldati professionisti quali sono, sparano e scappano. Non si sono comportati affatto come si conveniva ai tagliateste dell’Isis, che sono stati immediatamente incolpati di ciò.
Il recente articolo di Pepe Escobar sull’argomento è eccellente e vale la pena leggerlo. Passa attraverso le linee temporali e traccia molte connessioni importanti, ma mentre lo leggevo ho notato che “girava intorno al tema principale”, per come l’intendo io.
Il corrispondente di guerra russo, Marat Khairullin, ha aggiunto un altro boccone succoso a questa portata: svela in modo convincente il punto di vista dell’MI6 nell’attacco terroristico alla Crocus City Hall.
L’FSB è proprio nel bel mezzo di uno scrupoloso processo di smantellamento della maggior parte, se non di tutte, le connessioni ISIS-K/CIA/MI6.
Ma questa non sarà la fine della storia. Innumerevoli reti terroristiche non sono controllate dall’intelligence occidentale, anche se lavorano con essa tramite intermediari, solitamente “predicatori” salafiti che trattano con le agenzie d’intelligence dell’Arabia Saudita e del Golfo.
Il caso della CIA che pilota elicotteri “neri” per estrarre i jihadisti dalla Siria e portarli in Afghanistan è più un’eccezione – in termini di contatto diretto – che la norma. Quindi l’FSB e il Cremlino saranno molto attenti quando si tratterà di accusare direttamente la CIA e l’MI6 di gestire queste reti.
Questo non vuole essere un affronto nei confronti di Escobar, ha lavorato su molti punti di vista in questa storia, analizzando il tutto per arrivare a una conclusione. Ci vuole tempo e sono felice che se lo sia preso.
Secondo me, però, la pista dell’MI6 è la prima da prendere in considerazione in questo attacco, non l’ultima.
E la chiave di lettura si trova proprio in quella linea temporale. Invece di dare per scontato che gli Stati Uniti siano l’agente catalizzatore degli eventi – facile da pensare perché è coinvolta la Nuland – ripensare a questa operazione come a una distintamente britannica (con l’aiuto di elementi canaglia nel Dipartimento di Stato e della CIA, ovviamente) produce una narrazione molto più coerente.
Ricordate, alla fine abbiamo a che fare con dei narcisisti qui. Allora ricordiamoci cui bono.
Perché senza valutare chi trae vantaggio da questo attacco, non analizziamo le cose correttamente. Inoltre non sto cercando di togliere tutte le colpe dagli Stati Uniti, sicuramente sono coinvolti, ma la sfumatura sta nel definire “chi” negli Stati Uniti.
E se la Nuland fosse stata licenziata perché la notizia di questo attacco aveva finalmente raggiunto le persone giuste al Dipartimento di Stato e al Dipartimento della Difesa? E si sono resi conto, giustamente, che un attacco come questo avrebbe reso quasi impossibile per Putin ignorare e forzare politicamente la mano per intensificare la guerra in Ucraina a un livello tale da giustificare agli occhi del popolo occidentale che era finalmente giunto il momento di farci coinvolgere laggiù?
Riuscite a sentire la crescente voce “Putin deve andarsene” provenir dai think tank di K-Street e dalle sale del GCHQ?
Chi vuole questo risultato? Chi chiede questo risultato da più di due anni? Chi ha inscenato una provocazione (Kerch, Nordstream, Bucha, navi russe colpite nel Mar Nero, assalto alla centrale nucleare di Zaporižžja, ecc.) dopo l’altra per mandare Putin “in tilt?” Al di fuori dell’ufficio di Victoria Nuland e di Lindsay Graham, nessuno negli Stati Uniti è stato così impegnato in tutto questo tempo.
Nikki Haley è stata finalmente costretta a lasciare la corsa alle elezioni presidenziali.
Semmai, più a lungo va avanti questa guerra, minore sarà il sostegno che l’Ucraina riceverà dagli Stati Uniti, anche da Biden! Il cambiamento nell’atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti dell’Ucraina è in corso da oltre un anno.
No, le persone che hanno fatto più rumore sono i maledetti inglesi, con cui la Nuland certamente lavora a stretto contatto. I Verdi francesi e tedeschi si sono espressi con altrettanta veemenza, quindi c’entra anche l’Europa continentale.
Ecco cosa penso che sia accaduto alla Crocus. La Nuland, l’MI6 e probabilmente i turchi hanno messo su questa operazione usando mercenari tagiki dell’ISIS-K per uccidere un gruppo di russi. L’obiettivo era impedire agli Stati Uniti di voltare le spalle ai maligni narcisistici colonialisti europei che hanno bisogno di questa guerra, ma non possono combatterla. Questo è il lavoro degli Yankee.
La leadership degli Stati Uniti, già impegnata nei piani per districarsi dall’Europa e rivolgere le proprie attenzioni alla Cina, avverte i russi il 7 marzo di quello che accadrà il 9, inviando inoltre un importante segnale distensivo con il licenziamento della Nuland il 5 marzo.
Dopodiché l’operazione sarebbe continuata, ma sotto la guida di qualcun altro (o semplicemente con il pilota automatico). Le impronte digitali della Nuland sono ovunque. Gli Stati Uniti sembrano dannatamente colpevoli. Cosa fa il male? Non dorme, aspetta. E poi abbiamo avuto l’attacco vero e proprio, dopo che Putin è stato rieletto. Lo scopo primario era ancora perseguibile, forzare la mano di Putin.
Chi invia note di cordoglio alla Russia dopo l’attacco? Incredibile a dirsi gli Stati Uniti e la NATO. Negli ultimi tre anni non c’è stata una sola espressione conciliante da parte di Antony Blinken quando s’è trattato della Russia; è stato l’epitome dell’anti-diplomatico.
Eppure eccolo qui a esprimere le sue condoglianze alla Russia. Poi gli Stati Uniti si astengono dal voto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite contro Israele, un altro progetto britannico andato completamente in tilt.
Niente di quanto accaduto è in sintonia con la narrativa secondo cui Stati Uniti e Russia sono nemici implacabili.
Ora indovinate chi si è rifiutato anche solo di riconoscere la perdita di vite umane da parte dei russi? Sì… il Regno Unito.
Il Cancelliere dello Scacchiere britannico, Jeremy Hunt, ha dichiarato a Sky News che la Gran Bretagna ha “pochissima fiducia in ciò che dice il governo russo”.
“Sappiamo che stanno creando una cortina di fumo di propaganda per difendere un’invasione assolutamente malvagia dell’Ucraina. Ma questo non significa che non sia una tragedia quando persone innocenti perdono la vita, quando ci sono bombardamenti orribili”, ha detto Hunt. Egli ha inoltre sottolineato che Londra prende “ciò che dice il governo russo con le pinze […] dopo quello che abbiamo visto da loro negli ultimi anni”.
Non riuscite a sentire quanto sporco si sia sentito Hunt nel dover piangere anche senza entusiasmo i russi morti? È più che patetico e disumano, ma d’altra parte è un membro dell’élite politica britannica… cos’altro potete aspettarvi da questi demoni senz’anima?
David Cameron non ha fatto altro che criticare gli Stati Uniti per non aver stanziato più soldi all’Ucraina. Infatti ci incolpano delle sue perdite e questo è il classico bullismo narcisistico della vittima.
Ma la vera rivelazione è arrivata dal massimo diplomatico dell’UE, Josep Borrell, sul quale si può sempre contare per mostrare al mondo come si contrae l’afta epizootica. In una scioccante dimostrazione di verità, Borrell ha finalmente raccontato al mondo la realtà dietro l’Ucraina:
Translation of #Borrell’s statement:
Dear Americans, don’t dump #Ukraine on us. We don’t have money. We have elections coming soon and we may not be re-elected, given the situation in Europe. If you help and we are re-elected, we will do everything you say pic.twitter.com/JCYpaFs9t4
— Malinka 🔶️ (@Malinka1102) March 26, 2024
Ricordate, i narcisisti non vi amano; amano solo sé stessi. Quando Borrell implora gli americani, fermate la clip e guardate il primo piano: è tutta una messa in scena, amici miei, questa è la verità ed è un avvertimento da parte di Borrell.
Quindi, in questo contesto, le condoglianze di Blinken devono essere prese come una vera foglia di fico nei confronti di Putin. Purtroppo entrambe le parti devono continuare a prepararsi per futuri conflitti, perché è la cosa più prudente da fare, anche se nessuna delle due parti li vuole. Vi suona familiare? Ricordate la storia della prima guerra mondiale.
Negli ultimi dieci anni gli Stati Uniti sono stati trascinati nella trappola in Ucraina dalla Nuland e dai suoi collaboratori dell’MI6 e dell’Europa. Tutti e tre i protagonisti, Stati Uniti, Regno Unito ed Europa, avevano ragioni per l’Ucraina, ma alla fine erano tutte diverse.
L’Ucraina è diventata fisicamente il campo di battaglia a qualsiasi livello. Gli Stati Uniti e il Regno Unito, attraverso la loro influenza in Polonia e nei Paesi Baltici, sono stati usati dall’UE per fomentare questa guerra. Portarli in bancarotta attraverso il conflitto li costringe a tornare ad essere fonti di materie prime a basso prezzo, mentre vengono esportate leggi e regole dell’UE in quei luoghi che hanno il privilegio (dal loro punto di vista) di fare affari con essa.
Dal punto di vista di tutti e tre i giocatori, se l’Ucraina batte la Russia, allora è vittoria per tutti. Alla fine Putin verrà deposto, la Russia sarà umiliata e avrà inizio la tanto desiderata disgregazione del loro impero. L’Europa ottiene il suo Grande Reset; il Regno Unito riesce a mantenere il controllo sull’impero marittimo, rivendicando il controllo della NATO sul Mar Nero e costringendo i produttori di petrolio arabi a rimettersi in riga; gli Stati Uniti riescono a sfruttare la caduta della Russia per indebolire la Cina e fermare l’ulteriore integrazione dei BRICS.
In breve, il mondo tornerebbe agli anni ’90, quando tizi come Bill Browder andavano in giro a comprare tutto e gli oligarchi russi, messi in riga da Putin, spadroneggiavano. Fukuyama avrebbe infine ragione.
Ma, come ho detto, il vero obiettivo di questa guerra non è solo conquistare la Russia, ma anche far sprofondare gli Stati Uniti, facendoli pagare i costi per combattere una guerra che non sono in grado di sostenere.
E ora c’è chi trae vantaggio da questa operazione. Gli Stati Uniti non avrebbero avuto alcun vantaggio nell’uccidere brutalmente centinaia di civili russi, ben sapendo che sarebbero stati essi stessi a condurre la maggior parte dei combattimenti. Il Regno Unito e l’UE hanno bisogno che gli Stati Uniti facciano il lavoro sporco, perché se gli USA uscissero indenni da questa guerra (come nella Seconda Guerra Mondiale) allora il sistema attuale continuerà e i loro piani di dominio falliranno.
Ed è per questo che queste persone sono diventate così sconvolte e istrioniche negli ultimi mesi mentre gli Stati Uniti si rifiutano d’inviare ulteriori aiuti all’Ucraina. È per questo che Emmanuel Macron sta andando all-in: è un’anatra zoppa facilmente sacrificabile. Ecco perché la perfidia britannica dietro le quinte dev’essere il primo sospettato in qualsiasi atto di orrore. È per questo che la Germania è politicamente paralizzata tra la sua classe industriale ansimante e i Verdi che di fatto gestiscono il governo.
Ecco perché il loro odio per gli Stati Uniti è palesemente evidente adesso: gli USA stanno cercando di allontanarsi dai vecchi, sclerotici e maligni narcisisti dell’Europa e questi ultimi non lo sopportano.
È quasi come se fossero i cattivi dei vecchi cartoni animati di Scooby Do: “E anch’io me la sarei cavata, se non fosse stato per quei dannati russi”.
Niente è fuori discussione per loro: hanno il movente, i mezzi e l’opportunità. Dal lato americano, le azioni della Nuland possono essere comprese attraverso il suo odio genetico nei confronti dei russi. Per il Regno Unito e l’Europa è il loro posto al tavolo geopolitico post-globalismo.
La rimozione della Nuland elimina gran parte dello slancio burocratico, ma ciò non significa che le cose cambino in un attimo. Le correzioni di rotta richiedono tempo. Questa operazione a Mosca era in preparazione da molto tempo. Non sarebbe stato fermata. Ritardata? Sicuro. Ma ciò che sta realmente accadendo parla più agli altri attori coinvolti che agli Stati Uniti.
E questo mi porta al ponte Francis Scott Key. Come evento merita un articolo a parte, ma penso che sappiate dove voglio arrivare. C’è una probabilità molto piccola che si sia trattato di un incidente causato da una vecchia nave con un registro di manutenzione irregolare, da un capitano ucraino e da un equipaggio indiano.
Tutte queste cose sono, in termini cinematografici, “allestimento del set”, per creare una narrativa plausibile. Stronzate, in altre parole. Immagino che lo sciopero degli sceneggiatori a Hollywood sia effettivamente finito.
Si è trattato di un attacco sul suolo americano da parte di una potenza straniera e il primo gruppo di persone a cui dovremmo pensare sono i russi. Perché? La vendetta di Mosca, dopo che siamo stati fatti apparire come coloro che hanno architettato l’attentato, come le persone che contano… quelle che prendono le decisioni.
Il fatto che sia gli Stati Uniti che la Russia abbiano cercato di sviare reciprocamente la colpa di entrambi questi incidenti è un fatto molto significativo. Dice chiaramente che entrambe le parti sono consapevoli dei pericoli che questi attacchi alla loro sovranità rappresentano e non sono disposte a usarli come casus belli. È la parte più incoraggiante in tutta questa storia. Le persone razionali stanno ancora cercando di rallentare l’escalation.
Il problema è che non hanno il controllo della situazione. Se gli Stati Uniti volessero la guerra contro la Russia, sarebbe già iniziata. Ciò significa che la vuole qualcun altro.
Da notare la mancanza di “È stata la Russia!” proveniente dagli Stati Uniti; da notare che l’FBI è intervenuta immediatamente, senza alcuna indagine, e ha detto che si è trattato di un incidente, non di un atto di guerra, cosa che molto probabilmente era.
La domanda quindi è: “Chi è stato?” Non scopriremo mai la verità, ma il nostro principale sospettato dev’essere chi ha il movente di voler mandare gli Stati Uniti “in tilt” e difendere apertamente l’Ucraina.
Non sto dicendo che la Russia non l’abbia fatto, anzi. Come atto in una guerra di quarta generazione, abbattere questo ponte in questo momento è assolutamente una delle migliori mosse della Russia sulla scacchiera, soprattutto se Putin si sta davvero preparando ad alzare l’asticella su Kiev nelle prossime settimane. E mi aspetto che faccia proprio questo.
Paralizzare logisticamente gli Stati Uniti è la mossa giusta, ma invita anche a un contrattacco da parte degli Stati Uniti che Putin ha accuratamente evitato per oltre otto anni da quando ha inviato per la prima volta le forze russe in Siria nel 2015.
No, penso che anche questa sia una di quelle “prove” per incastrare la Russia per qualcosa che qualcun altro ha fatto per ragioni molto diverse. E questa ragione è pura, sfrenata, narcisistica vendetta contro gli Stati Uniti che hanno avuto l’audacia di allontanarsi dalle proprie responsabilità (come le hanno definite) in Europa.
Queste persone sono molto chiare ormai da anni: o gli Stati Uniti seguiranno i loro piani per il futuro, o verranno distrutti dall’interno. Questo attacco al ponte Key di Baltimora è un evento da incubo, pensato per essere un catalizzatore per il collasso dell’economia statunitense, creando caos durante un anno elettorale.
Potrebbe facilmente propagarsi ai nostri mercati immobiliari, obbligazionari e azionari nelle prossime settimane. Attaccare gli Stati Uniti mette pressione su di essi e allo stesso tempo distoglie l’attenzione dal deterioramento dell’economia europea.
Questo è un evento che più ci penso più si trasforma in un romanzo di Agatha Christie, in cui tutti hanno motivi per attaccare gli Stati Uniti per ragioni completamente diverse. Quindi non arriverò ad alcuna conclusione definitiva, anche se sapete chi sono i miei principali sospettati.
Ma basti dire che nella rabbia dei narcisisti, non ci verrà risparmiato nulla mentre saremo incolpati per il loro lento e doloroso cammino verso la Terza Guerra Mondiale.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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