L’allegoria di Platone applicata all’ETF su Bitcoin

 

 

di Mark Jeftovic

Probabilmente tutti quelli che leggeranno il pezzo di oggi hanno familiarità con “l’allegoria della caverna” di Platone.

Coloro che non ce l’hanno possono riconoscerla in molte delle sue variazioni contemporanee: successi cinematografici come Matrix, o classici di culto meno conosciuti come Dark City, persino il costrutto di pensiero “Ipotesi di Simulazione”. Tutti esprimono lo stesso concetto: Ciò che pensiamo sia il mondo reale in realtà non lo è, è solo una proiezione appiattita della realtà.

La gente comune è come se fosse prigioniera, incatenata in una grotta dove gli eventi osservati sono in gran parte atti di burattini, coreografati da dietro il loro campo visivo.

Nell’allegoria di Platone l’esistenza artificiale è letteralmente la proiezione di ombre: ciò che viene preso per realtà sono solo immagini su un muro – o su uno schermo, se volete. Dietro i prigionieri, se qualcuno riuscisse a uscire dalla grotta, potrebbe percepire la realtà per quello che è, nello splendore della piena luce del giorno.

Il filosofo greco proseguì descrivendo le difficoltà che avrebbe un fuggitivo se rientrasse nella grotta e cercasse di spiegare a chi è ancora prigioniero com’è veramente la “realtà”.

L’allegoria è senza tempo e aperta a infinite interpretazioni, ma una cosa a cui mira è un’osservazione chiave che la società perde sempre più di vista: le rappresentazioni della verità – anche i “facsimili ragionevoli” della stessa – non sono la  realtà. La mappa non è il territorio. La cosa raffigurante e la cosa raffigurata non sono la cosa stessa.

A quest’ultima, infatti, può mancare un’intera dimensione di verità che la rende un simulacro muto e sbiadito di ciò che è reale (ho sempre attirato l’attenzione su come le immagini sulla parete della caverna fossero bidimensionali e la difficoltà del fuggitivo è spiegarne invece la tridimensionalità reale; ciò che è “reale” contiene un’intera dimensione aggiuntiva che è quasi impossibile da descrivere).

La caverna è il sistema bancario fiat

All’interno della caverna monetaria, ciò che passa per “realtà” sono solo proiezioni: modelli di fogli di calcolo e derivati ​​finanziarizzati di asset cartacei reipotecati. Attraverso questi costrutti, le istituzioni finanziarie possono creare rappresentazioni di asset che sostengono siano “economicamente identici” a quelli reali. Questo modo di dire (“economicamente identico”) è stato oggetto di critica nel mio articolo di diversi anni fa sui futures su Bitcoin e sul perché non dovreste acquistarli.

Nella caverna fiat un derivato sintetico che è più o meno correlato all’azione del prezzo di un asset sottostante è considerato la stessa cosa dell’asset sottostante. Questa mentalità è così radicata che fa parte del nostro zeitgeist: altri campi, come l’intelligenza artificiale, si sono concentrati su di essa –  se un’intelligenza artificiale può dimostrare un comportamento proprio come l’intelligenza umana, allora l’intelligenza artificiale è intelligente.

Nessuna delle due proposizioni è vera: un pezzo di codice che può superare un test di Turing non è senziente, è semplicemente codice; avere un derivato non è la stessa cosa che possedere il sottostante – e se il recente libro di David Rogers Webb, The Great Taking, ha ragione su qualcosa, è proprio questo.

Gli ETF su Bitcoin non sono Bitcoin

L’approvazione dell’ETF su Bitcoin ha trasformato gli scettici in credenti; ha dimostrato che Bitcoin è una forza inarrestabile.

Nel mio articolo sui futures, ho elencato quattro motivi per non possederli:

Rischio di controparteDiluizioneDecadimentoDivergenza (dal prezzo spot)

Anche se in teoria gli ETF spot risolveranno i punti dal 2 al 4, il numero uno, il rischio di controparte, incombe ancora.

Possedere un ETF su Bitcoin è avere come avere un’azione, una quota, un credito. Tutti i richiedenti statunitensi hanno dovuto modificare le loro richieste alla SEC per consentire il saldo in contanti – sia sui finanziamenti che sui rimborsi (questa è la differenza fondamentale rispetto agli ETF spot canadesi, dove esiste almeno un’opzione teorica per riscattare le proprie quote in Bitcoin, di solito un giorno all’anno – “Giorno della Rimborso”).

Che si parli di futures o altri ETF spot, quando si tratta di Bitcoin nessuno di questi veicoli permette di custodirli in autonomia, con il possesso delle proprie chiavi private, e nel caso dei futures essi potrebbero anche non tracciare accuratamente l’andamento del prezzo del sottostante (cosa che viene indicata anche nel prospetto).

Gli ETF spot hanno i loro limiti: se c’è un hard fork (diciamo che questa storia degli Ordinal e delle inscription, nonché la mania del BRC-20, ne porti a uno), gli ETF saranno costretti a scegliere quale fork seguire, e potrebbero scegliere quello sbagliato (non prendo sul serio quelle teorie demenziali secondo cui gli ETF spot sono un gioco per “prendere il controllo di Bitcoin” e forzare un hard fork in qualcosa come ₿lackcoin).

Non fatevi abbindolare, gli ETF su Bitcoin, siano essi spot o futures – pur sicuri di aprire le porte all’entusiasmo istituzionale per  Bitcoin – è meglio lasciarli alle istituzioni, ai fondi e alle dotazioni e possedere BTC alla vecchia maniera.

C’è un vantaggio che gli ETF spot hanno rispetto ai futures, ed è notevole: forniranno un percorso per mantenere posizioni a lungo termine che non verranno masticate dal decadimento, almeno non oltre le commissioni di gestione. Gli allocatori devono solo tenere presente, però, che non detengono Bitcoin a lungo termine: stanno piazzando scommesse a lungo termine sulla traiettoria del prezzo di Bitcoin utilizzando un veicolo che è collateralizzato da esso.

L’acquisto di questi ETF non trasformerà l’investitore in un cosiddetto HODLer.

La dimensione extra di Bitcoin è la matematica

Coloro che hanno imparato a conoscere Bitcoin prima di adesso, hanno capito il perché avevano “lasciato la caverna”, per così dire: a causa della matematica.

Quella matematica che ci dice (tra le altre cose) che:

• Siamo in una bolla del debito che non potremo mai ripagare o ridurre in modo significativo;

• La valuta fiat non è coperta da nulla e in realtà viene rubata alle persone con ogni nuova unità stampata;

• Non possiamo smettere di espandere nessuna delle due bolle (offerta di denaro e debito), perché se una di queste si sgonfiasse, il sistema finanziario mondiale crollerebbe.

E utilizziamo un’area specializzata della matematica (crittografia a chiave pubblica) per affermare i diritti di proprietà nel mondo reale:

• Bitcoin è un’espressione particolare della matematica, coperto dall’energia;

• Le chiavi private possono essere rappresentate in una frase seed memorizzabile;

• Il protocollo Bitcoin è implementato attraverso meccanismi zero-trust;

• Qualsiasi modifica al protocollo, come l’hard cap a 21 milioni, creerebbe (fork) nuove possibilità piuttosto che cambiare Bitcoin

Nel mondo delle caverne, tutto questo fa schifoso ai prigionieri.

Non possiamo criticarli per questo, è una specie di sindrome di Stoccolma istituzionalizzata. Non hanno mai avuto curiosità di sbirciare fuori dalla caverna.

Tenete a mente quello che ho detto prima su quanto sarebbe difficile per chiunque tornasse nella caverna spiegare l’esistenza di una dimensione completamente nuova al di là delle ombre bidimensionali che passano per realtà.

Quindi, per il momento, sempre più persone sceglieranno la strada degli ETF Bitcoin perché la loro approvazione ha segnalato al mondo che “Bitcoin è una classe di asset legittima” – meglio tardi che mai. E i fondi dovranno acquistare Bitcoin reali per soddisfare gli afflussi, in un ambiente macro in cui la maggior parte dei veri HODLer ha spostato le proprie coin dagli exchange e guarda al lungo termine.

Mentre scrivo, Bitcoin è ancora sotto i mille miliardi di dollari in termini di capitalizzazione di mercato totale, quello che penso sarà interessante osservare in futuro sarà il rapporto tra l’AUM totale degli ETF spot Bitcoin rispetto alla capitalizzazione di mercato complessiva. La mia ipotesi è che questo aspetto fornirà suggerimenti in futuro sui massimi e sui minimi dei vari cicli.

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/

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