Mercati in Fervore: Oro, Petrolio e Criptovalute Volano
Oro, petrolio e prezzi delle criptovalute sono tutti aumentati questa settimana dopo che la Federal Reserve ha annunciato un taglio di 50 punti base ai tassi di interesse. Questo avviene mentre le azioni raggiungono massimi record e il mercato immobiliare continua a salire. La decisione della Fed è stata influenzata dai dati macroeconomici positivi rispetto all’ultimo incontro. Tuttavia, i rendimenti dei bond sono diminuiti, segnalando preoccupazioni per una possibile recessione. Nonostante ciò, la Fed ha ritenuto necessario effettuare un taglio più ampio dei tassi per mantenere lo stato positivo dell’economia. L’attività complessiva del mercato è aumentata, con fondi speculativi e scrivanie di trading che mostrano livelli di attività più elevati.
Le piccole capitalizzazioni hanno sovraperformato altri indici questa settimana, ma c’è stato un lieve calo delle azioni oggi a causa della scadenza delle opzioni. Le azioni più scommesse al ribasso hanno subito una pressione mercoledì ma da allora non sono riuscite a mantenere il momentum. Il settore dell’energia ha sovraperformato questa settimana, mentre il settore immobiliare è rimasto indietro, forse a causa degli investitori che vendono dopo la notizia del taglio dei tassi. I rendimenti del tesoro erano misti, con il breve termine che è effettivamente diminuito leggermente e il lungo termine in aumento. Questa è la prima volta che i rendimenti aumentano dopo un taglio di 50 punti base ai tassi dal 2008. L’indice del dollaro è rimasto invariato questa settimana.
I prezzi del petrolio greggio hanno registrato un forte rialzo, con la migliore settimana dal 2023. Anche il Bitcoin ha avuto una settimana forte, tornando sopra i 64.000 dollari. L’oro ha raggiunto nuovi massimi storici, superando i 2600 dollari. Ci sono preoccupazioni che l’inflazione possa aumentare man mano che aumenta la liquidità globale. Resta da vedere quanto le azioni dovranno diminuire prima che la Fed attui la loro opzione “put”. È interessante notare che le azioni non sono mai state così costose rispetto all’economia, con la capitalizzazione totale del mercato statunitense che raggiunge il 200% del PIL. Questo potrebbe preoccupare gli investitori, poiché va contro i principi dell’investitore Warren Buffett.