Scandalo Binance: Bloccati Conti Palestinesi su Richiesta di Israele
L’azienda confuta le affermazioni secondo cui avrebbe sequestrato fondi a “tutti i palestinesi”, chiarendo che solo “un piccolo numero di account” è stato limitato. Il numero esatto di utenti interessati rimane poco chiaro.
La recente notizia di Binance, uno dei più grandi exchange di criptovalute al mondo, ha creato parecchie polemiche nel mondo Bitcoin. Secondo quanto riportato da Ray Youssef, CEO della piattaforma di trading NoOnes, Binance ha bloccato tutti i fondi dei palestinesi su richiesta delle Forze di Difesa Israeliane (IDF). Youssef ha anche condiviso una lettera che afferma di aver ricevuto da diverse fonti, ma la sua autenticità non è stata ancora confermata.
La lettera, scritta in ebraico, afferma che le leggi anti-terrorismo israeliane consentono al Ministro della Difesa di sequestrare temporaneamente beni, incluse le criptovalute, dalle organizzazioni terroristiche dichiarate e di ordinare il loro confisca. “Tutti i palestinesi sono stati colpiti e, a giudicare dalla situazione attuale, anche libanesi e siriani subiranno lo stesso trattamento. Non le tue chiavi, non le tue monete”, ha commentato Youssef.
In risposta alle accuse, il CEO di Binance, Richard Teng, ha dichiarato che solo “un numero limitato di account, collegati a fondi illeciti, è stato bloccato dalle transazioni”.
Un’argomentazione simile è stata ripetuta dal co-fondatore di Binance e capo del servizio clienti, Yi He, che ha aggiunto che altri palestinesi possono ancora utilizzare Binance. Secondo Coinglass, circa ~45.000 BTC sono stati prelevati da Binance nelle ultime 24 ore.
La situazione è stata confermata da un video di un palestinese che afferma di aver perso tutti i suoi fondi a causa del blocco dei conti. Questo è solo uno dei tanti casi, come confermato da Youssef che ha mostrato una lista di 500 nomi dei palestinesi colpiti dal blocco dei conti.
In ogni caso, questa situazione dimostra ancora una volta l’importanza di possedere le proprie chiavi private. Se i fondi sono custoditi su una piattaforma di terze parti, come Binance, possono essere soggetti a blocchi improvvisi e senza alcun preavviso, come accaduto ai palestinesi.