Sovranismo, Parte #1: distruzione creativa digitale
“La tecnologia sta avanzando molto più velocemente della nostra capacità di comprenderne le implicazioni”
~ Ken Goldstein
Lo statalismo è un’organizzazione socioeconomica che ha avuto origine nell’era industriale e ha incluso in sé varie sfaccettature del capitalismo, del comunismo, del fascismo e di tutti gli altri -ismi; non fa riferimento a queste ideologie in senso puro. Le implementazioni stataliste sono nate nel XX secolo, quando l’unica modalità conosciuta di organizzazione umana sostenibile era uno stato-nazione, controllato centralmente. Come con il feudalesimo, che cadde sotto i colpi inferti dalla stampa di Gutenberg, lo statalismo è rimasto indietro rispetto alle realtà tecnologiche della sua epoca. Nel XXI secolo la digitalizzazione sta divorando ogni implementazione tecnologica inefficiente: dai media e gli appuntamenti, alla pubblicità e ai viaggi. Nella sfera dello statalismo gli strumenti digitali stanno rendendo obsoleti gli stati-nazione analogici, conferendo potere agli individui in modi nuovi e diversi.
Tutti gli stati sono modellati dalla tecnologia. L’umanità è alla continua ricerca di modalità di auto-organizzazione più efficienti dal punto di vista energetico per preservare la produttività liberata dalla divisione del lavoro, riducendo al minimo le spese necessarie per la sicurezza. Questo è lo scopo della società. Suddividendo il lavoro sempre più capillarmente, la ricchezza in conoscenza dell’umanità diventa sempre più ricca, favorendo lo sviluppo di strumenti e sistemi migliori. Man mano che l’essere umano ha raggiunto modalità più decentralizzate per garantire la proprietà, sono emersi nuovi stati: il mondo ha attraversato una lunga progressione dalla tirannia dell’antico Egitto alle democrazie rappresentative della civiltà occidentale. In successione a questi “cambiamenti di fase” socioeconomici, grandi quantità di energia creativa vengono liberate sotto forma di produttività, profitti e accumulo di capitale. L’ottimizzazione della scelta individuale è la strategia più efficiente dal punto di vista energetico per l’organizzazione socioeconomica. Il capitalismo ha avuto la meglio sul comunismo (distruggendo nel frattempo l’URSS) proprio per questo motivo: le regole adottate volontariamente (liberi mercati) non comportano gli stessi costi di applicazione e sicurezza dei sistemi con regole imposte (mercati non liberi).
Il trionfo del capitalismo sul comunismo è il classico processo schumpteriano di “distruzione creativa”, in cui l’innovazione rende obsoleti strumenti e sistemi più vecchi e meno efficienti dal punto di vista energetico, liberando energia da destinare ad altri obiettivi. Enormi ritorni economici emergono sulla scia di questo processo distruttivo ma creativo. Pensate, ad esempio, che per costruire la Grande Piramide di Giza sono state necessarie 84 volte più ore di lavoro (energia umana) rispetto al grattacielo Burj Khalifa di Dubai; grazie alla specializzazione della conoscenza nell’era moderna, il Burj si trova all’incredibile altezza di 830 metri — 7 volte più alto dell’antica Piramide. Spettacolare testimonianza del capitalismo moderno (anche se emarginato), il Burj Khalifa è stato costruito in modo molto più efficiente della Grande Piramide di Giza (498 volte più alta per uomo-ora).
Vincono i sistemi socioeconomici che preservano al meglio la produttività garantendo in modo efficiente la divisione del lavoro.
In quanto sistema socioeconomico, il capitalismo alloca l’energia in modo più intelligente rispetto al comunismo. Il benessere organizzativo è massimizzato quando viene data priorità alla sovranità individuale. Il capitalismo lo ha fatto bene, ma è stato ostacolato dall’intervento statale nella sfera monetaria e giuridica. Ancora più profondamente radicato nei principi del libero mercato, il sovranismo promette di essere un impareggiabile allocatore di energia verso la maggiore soddisfazione dei desideri umani.
L’energia è verità
“Se volete scoprire i segreti dell’universo, pensate in termini di frequenza, vibrazione ed energia”
~ Nikola Tesla
Sfruttare l’energia per l’autogenerazione è lo scopo di tutta la vita. L’energia viene convertita in modo più efficiente in lavoro meccanico in quei sistemi che hanno legami forti. Nei sistemi fisici tali legami sono molecolari; nei sistemi economici, sono la proprietà. Legami più forti equivalgono a una maggiore efficienza energetica. Le considerazioni sull’efficienza energetica danno forma agli strumenti e ai sistemi che l’umanità crea per sé stessa. Le strutture termodinamicamente sane – quelle che massimizzano l’utilità dell’energia assolutamente scarsa – tendono a essere favorite nella concorrenza del libero mercato. Legami più forti si traducono in una maggiore capacità di potenza: la capacità di trattenere energia nel tempo senza dissipazione. In un universo in cui la vita compete continuamente per la sua quota di energia finita, lo sperpero è rovinoso. Essendo la rappresentazione più accurata della realtà, l’energia è la verità. La conservazione dell’energia, quindi, è conservazione della verità: la chiave del successo in condizioni competitive sia per gli organismi che per le organizzazioni.
Il commercio e il denaro sono fondamentali per l’organizzazione socioeconomica. Le persone scambiano la propria energia per produrre i frutti del proprio lavoro e il denaro è il mezzo attraverso il quale le persone scambiano energia. Idealmente il denaro è scarso quanto l’energia necessaria per produrre i frutti del proprio lavoro. In quanto sistema operativo di base della cooperazione umana, il denaro “termodinamicamente sano” avrebbe profonde implicazioni sui sistemi socioeconomici che lo compongono. Un tale mezzo monetario dovrebbe essere tanto indipendente dalle macchinazioni politiche e dalle azioni criminali quanto la realtà termodinamica della scarsità assoluta di energia che garantisce. Fermando l’allocazione dell’energia umana nella “gestione” (più precisamente, nella politica sul potere di gestire) dell’offerta di denaro, l’umanità libera le sue energie per costruire strutture socioeconomiche più robuste sulle fondamenta incrollabili del denaro immutabile.
“La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi”
~ Clausewitz
Una moneta termodinamicamente sana stabilirebbe un “territorio neutrale” in cui tutto ciò che conta è quanto si può contribuire alla produttività della società. Il rango militare, l’affiliazione politica e la vicinanza alla stampa come determinanti della posizione nella gerarchia della ricchezza globale verrebbero in gran parte eliminati. Dando alla società una fonte di verità indiscutibile attorno alla quale possa auto-organizzarsi, gran parte della violenza nel mondo verrebbe disincentivata e privata dei finanziamenti. Quando le regole non possono essere modificate e il denaro non può essere facilmente confiscato attraverso misure politiche, il perseguimento della cooperazione pacifica diventa la strategia più produttiva. Il denaro immutabile indebolisce la politica e la sua continuazione clausewitziana: la guerra.
L’ascesa del sovranismo
Come ormai avrete intuito, questa forma di denaro ideale, termodinamicamente sana e apolitica è Bitcoin. In quanto disgregatore digitale su uno degli strumenti più antichi e importanti del mondo — l’oro — Bitcoin rappresenta un cambiamento tettonico nell’organizzazione umana. L’oro è il sistema operativo monetario di base vecchio di 5.000 anni per tutti i sistemi moderni di governo umano: un antico sistema di sovranità che è stato corrotto dalle banche centrali. Spezzando la morsa centralizzata sul denaro e distruggendolo allo strato di base, Bitcoin impone un rinnovamento totale dei sistemi socioeconomici e monetari, compreso lo stato di diritto, i diritti di proprietà privata e varie altre forme istituzionali. Nessuno sa quale forma assumerà questa mega transizione politica, ma sarà certamente organica, dal basso verso l’alto, poiché il controllo dall’alto verso il basso su questo sistema di sovranità paradigmaticamente nuovo non esiste. Per dirlo in parole povere: Bitcoin è un’innovazione monetaria epocale che consente una nuova modalità di organizzazione umana non statale, una forma “purificata” di capitalismo, libera dall’interferenza dello stato nazionale e meritevole del proprio neologismo. Chiameremo sovranismo la nuova modalità di organizzazione socioeconomica resa possibile da questa forma di denaro digitale basato sulla crittografia.
Bitcoin dà energia a una rivoluzione nell’organizzazione socioeconomica nota come sovranismo.
Per esplorare a fondo le implicazioni del sovranismo, cominciamo con il primo principio inviolabile della socioeconomia: l’essere umano deve agire. L’azione richiede energia e implica uno scopo, poiché ogni processo decisionale consapevole implica il tentativo di raggiungere uno scopo. Gli obiettivi dell’uomo sono sempre rivolti ad alleviare l’ansia (ciò che gli economisti Austriaci chiamano “soddisfazione del desiderio”, o “riduzione del disagio”). L’umanità è la specie dominante sulla Terra perché utilizza tecnologie e sistemi organizzativi per incanalare l’energia attraverso lo spaziotempo con più intelligenza e verso scopi più profondi di qualsiasi altro animale. I nostri obiettivi più elevati richiedono la canalizzazione dell’energia su scale spaziotemporali più ampie, con maggiore sofisticazione e con maggiore precisione. Usati correttamente, le tecnologie e i sistemi socioeconomici ci aiutano ad alleviare le ansie più facilmente. Gli strumenti amplificano la forza dei nostri sforzi lavorativi, aumentando il rapporto tra risultati ed energia spesa. I sistemi di organizzazione socioeconomica – come il capitalismo, il socialismo e, ora, il sovranismo – ci permettono d’impegnarci in un’azione concertata per intensificare la produzione collettiva attraverso la concentrazione dell’attenzione individuale su fasi di produzione sempre più ristrette (i guadagni di produttività derivanti dalla divisione del lavoro). In questo senso, gli strumenti sono organizzazioni e le organizzazioni sono strumenti: entrambi sono utili per migliorare lo scopo generale della vita umana, ovvero l’esecuzione di azioni volte ad alleviare l’ansia. Gli strumenti e le organizzazioni più adatti al risparmio energetico vincono nel tempo.
Strumenti e organizzazioni sono entrambi mezzi per canalizzare in modo più intelligente l’energia attraverso lo spaziotempo. La diga idroelettrica e lo stato-nazione hanno questo in comune: sono entrambi serbatoi e allocatori di energia progettati in modo intelligente: la diga per l’energia idraulica dell’acqua e lo stato-nazione per l’energia metabolica, politica e produttiva delle popolazioni. Entrambi, almeno temporaneamente, sfruttano e incanalano l’assalto entropico della natura (ecologica e umana), ma alla fine entrambi cedono il passo alle tendenze decentralizzatrici della natura stessa che cercano di contenere: l’acqua scorre sempre verso i luoghi più bassi e le persone si auto-organizzano sempre in modi che favoriscono maggiormente i loro interessi economici.
Gli strumenti definiti dall’uomo per decentralizzare il potere lontano dal controllo istituzionale sono le organizzazioni digitali open source, come quelle che compongono i numerosi strati della suite di protocolli Internet. Wikileaks, la Primavera Araba, le manifestazioni per George Floyd sono solo alcuni esempi che dimostrano che Internet rappresenta una seria minaccia per le strutture di potere centralizzate. Movimenti sociali come questo sono semplici tremori dell’imminente collasso dello stato-nazione. Essendo l’unica forma di denaro digitale non statale, Bitcoin è lo strato che rappresenta il valore su Internet, il primo concorrente del sistema di sovranità fornito storicamente dall’oro.
Bitcoin è lo strato monetario della suite di protocolli Internet, un sistema di sovranità competitivo rispetto all’oro.
Estensione dell’ecosistema Internet auto-organizzato, Bitcoin è la prima organizzazione digitale auto-sovrana al mondo. Queste forme organizzative rappresentano il modo più avanzato per armonizzare la forza di volontà individuale e collettiva. Un’organizzazione digitale auto-sovrana come Bitcoin è autogovernata e può dividersi nel caso in cui le differenze politiche minaccino la coesione organizzativa (es. hard fork). Essendo un sistema intrinsecamente più adattivo, fluido e volitivo per allocare l’energia socioeconomica nello spaziotempo, Bitcoin supera l’organizzazione closed-source, analogica e obbligatoria degli stati-nazione.
Bitcoin è un sistema di sovranità indiscutibile che riconcilia gli scambi individuali realizzati all’interno del collettivo socioeconomico. Elimina la necessità di stati-nazione ed esiste con assoluto agnosticismo nei confronti dei sistemi di legge e ordine creati dall’uomo che lo hanno incubato durante i suoi primi anni di vita. Sfruttando il potere della natura umana e gli incentivi come due dei suoi componenti operativi indispensabili, Bitcoin trae vigore dall’energia umana per ampliare la sua rete. Essendo un sistema a perdite minime per immagazzinare e trasferire i frutti del proprio lavoro, l’offerta fissa di denaro di Bitcoin genera la propria domanda (convalidando la Legge di Say) man mano che sempre più ricchezza viene saccheggiata attraverso l’inflazione. Questo è il motivo per cui prima o poi tutti finiranno per usare Bitcoin. Sta ora emergendo una nuova generazione di cittadini mondiali: abitanti la cui influenza, voce e capitale possono trascendere completamente la località e le sue varie autorità locali. La costrizione alla fine cede alla civiltà con l’ascesa del sovranismo.
Governance del libero mercato
“Il microprocessore sovvertirà e distruggerà lo stato-nazione”
~ The Sovereign Individual
Il sovranismo ha successo riducendo i rendimenti economici tradizionalmente associati alla violenza e alla coercizione. I cittadini richiederanno garanzie in materia di diritto contrattuale e proprietà pari a quelle offerte da Bitcoin, altrimenti non si separeranno dai loro soldi. Allo stesso modo in cui chiamare uno sconosciuto come autista privato sembrava una follia 25 anni fa, la tecnologia digitale continuerà a cambiare la natura della fiducia e dell’interazione umana. Ma quando il denaro si digitalizza, le implicazioni sono molto più significative: le funzionalità multi-firma di Bitcoin sono già in fase di studio come mezzo per facilitare la governance dei contratti privati indipendentemente dai tribunali statali. Ciò ha il potenziale per trasformarsi in un’alternativa decentralizzata al sistema giudiziario tradizionale. Dal momento che il denaro non può più essere censurato o rubato, le strutture socioeconomiche sviluppate su questo sistema operativo sfrutteranno la crittografia per resistere alla censura.
Ma come tutte le nuove nascite, la transizione verso questo stato decentralizzato di civiltà senza pari è destinata a essere complicata. Quando i ritorni economici derivanti dall’organizzazione della violenza su larga scala diminuiscono, i modelli di business basati sulla protezione dalla violenza (governi e stati-nazione) si restringeranno necessariamente a loro volta e diventeranno più localizzati. Questa contro oscillazione macroeconomica significa che la violenza diventerà sempre più piccola e randomizzata: simile a ciò che prevaleva nell’era dei cacciatori e raccoglitori (veramente decentralizzata). Come le diete paleo, lo yoga, la meditazione, la medicina ayurvedica, gli enteogeni e persino Bitcoin (una forma di denaro squisitamente in sintonia con l’economia Austriaca), il sovranismo è l’ennesimo esempio di come i metodi antichi stiano rinascendo nell’era digitale.
Metodi antichi, come lo yoga, la meditazione, la medicina ayurvedica, le
diete paleo, gli enteogeni e persino l’economia Austriaca (Bitcoin),
stanno rinascendo nell’era digitale.
Così come il capitalismo ha avuto la meglio sul comunismo, il sovranismo supererà lo statalismo in tutte le sue forme. Dando potere alla libertà individuale in modi radicalmente nuovi, le società che aderiscono a principi organizzativi coerenti con il sovranismo (es. ampia privatizzazione industriale, deburocratizzazione, tassazione consensuale, Bitcoin, ecc.) genereranno più ricchezza delle economie di comando/controllo degli stati-nazione più rigidi e attireranno più cittadini. Giurisdizioni più competitive significano meno tolleranza per gli sprechi burocratici; man mano che i cittadini si renderanno conto di questa nuova realtà, la moderna ossessione per la politica statale svanirà e verrà ricordata come una reliquia di un’epoca passata.
Contrariamente alle idee sbagliate moderne, l’economia guida la politica e non il contrario. La penna del legislatore non crea ricchezza, può solo distribuirla. Man mano che le burocrazie si gonfieranno fino al punto da essere insostenibili per le loro economie sottostanti, la disperazione farà esplodere il potere eccessivo dello stato, costringendo gli attori di mercato a proteggere la ricchezza in ogni modo possibile. E nel XXI secolo il capitale non troverà dominio più inattaccabile del regno digitale. Mentre il capitale si sposta sempre più nel dominio digitale per sfuggire alla crescente tassazione e all’inflazione, le entrate pubbliche diminuiranno rapidamente, causandone la frammentazione e il fallimento. Di conseguenza è probabile che la criminalità organizzata aumenterà di portata durante questa transizione. In verità lo stato-nazione è il “crimine organizzato” per eccellenza – l’apparato di costrizione e coercizione inteso a isolare i guadagni di produttività generati da una divisione pacifica del lavoro. I sistemi giuridici e di polizia proteggono gli attori di mercato dalle minacce endogene, mentre l’esercito neutralizza quelle esogene. Lo stato-nazione è stato il modo migliore della società del XX secolo di esercitare la violenza per preservare la pace.
Ma le realtà tecnologiche del XXI secolo cambiano in modo significativo il calcolo della violenza: poiché il capitale digitale non può essere confiscato unilateralmente attraverso la tassazione o l’inflazione, il livello dei servizi di protezione forniti dagli stati-nazione finirà per riflettere nel tempo i costi di produzione reali. Detto diversamente: nell’era digitale gli stati saranno costretti a competere e a guadagnarsi la lealtà dei propri cittadini, come qualsiasi altra impresa sul libero mercato, e saranno quindi in grado di addebitare solo tariffe di mercato per i loro servizi (sempre più necessari). I tradizionali sistemi giuridici e di polizia necessari per far rispettare il diritto contrattuale, preservare i diritti di proprietà e mantenere la pace nell’era industriale potrebbero rapidamente trovarsi ad affrontare l’irrilevanza in un mondo in cui tali servizi sono forniti in modo più efficiente da reti digitali auto-organizzate. In combinazione con il collasso delle capacità fiscali degli stati, molti servizi precedentemente forniti da questi ultimi cadranno in mano alle reti software.
Darwinismo digitale
“L’efficienza diventerà più importante dei dettami del potere nell’organizzazione delle istituzioni sociali”
~ The Sovereign Individual
Man mano che gli stati-nazione vacillano, cadranno anche le barriere all’ingresso, alla partecipazione e all’uscita dal mercato, esacerbando così la concorrenza del libero mercato e la creazione di ricchezza. Nei mercati ipercompetitivi e digitali predominano le distribuzioni basate sulla legge di potere e proliferano gli effetti “chi vince prende tutto”: Facebook, Apple, Amazon, Netflix, Microsoft e ora Bitcoin sono tutti esempi di questo paradigma digitale darwiniano. La scelta e la sperimentazione diventeranno le variabili determinanti per ridefinire l’organizzazione socioeconomica. Nuovi modi per garantire la vita, la libertà e la proprietà saranno provati, falliti e ripetuti. La minaccia sempre presente della fuga di capitali verso uno spazio digitale irraggiungibile costringerà le istituzioni che desiderano sopravvivere a trattare onestamente con i cittadini. Quando gli stati verranno smaterializzati dal software, diventeranno quasi irriconoscibili, agili, innovativi e frammentati. La crittografia scioglie gli stati-nazione nell’acido digitale: dissolve anche le loro strutture di potere più rigide e le trasforma in incentivi dall’interno. Rimarranno soltanto le funzioni governative più produttive e responsabili. Con le restrizioni locali ampiamente ridotte, solo i servizi di maggior valore guadagneranno capitale e attenzione da parte dei clienti. La meritocrazia che soppianta la burocrazia è una caratteristica distintiva del sovranismo.
La digitalizzazione fa sì che i risultati contino più dei decreti, il che significa che il merito salirà nella gerarchia sociale dei valori. Un mondo in cui tutti i limiti spazio-temporali verranno eliminati diventerà un’“era di eccellenza”. Ad esempio, non è (già) più sufficiente essere la migliore cover band della propria città: grazie a YouTube ora dovete essere la migliore cover band del mondo, e di tutti i tempi, per competere con successo per l’attenzione del vostro pubblico target. Le cover band devono persino competere con la band originale che stanno omaggiando in un’era definita dai media digitali! Quando le dimostrazioni di vendita vengono condotte sui media digitali invece che di persona, i dirigenti impiegheranno solo i venditori più abili, indipendentemente da dove vivono. La riduzione al minimo delle barriere burocratiche massimizzerà la promozione del merito e mitigherà la forza politica negli affari.
Con meno vantaggi da ottenere dall’uso della forza, l’efficienza diventa più importante di quest’ultima in termini di incanalamento dell’energia attraverso lo spazio-tempo. Quando l’efficacia prevale sulla legge in questo modo, le istituzioni si disintegrano e si riorganizzano, con i conseguenti guadagni economici che si accumulano in gran parte a favore dell’“élite cognitiva” che con successo presagisce e si prepara ai mega cambiamenti politici in atto. Coloro che sincronizzano i propri affari per adattarsi a questo zeitgeist digitale, senza confini e auto-organizzato (essendo tra i primi a spostare i propri risparmi in Bitcoin e diversificare le proprie opzioni di cittadinanza) detronizzeranno gli “spietati capitalisti” dell’era industriale per incoronarsi “sofisticati sovranisti” dell’era digitale.
La tecnologia digitale amplia la portata delle possibilità umane, facendo sembrare fattibile la manifestazione dell’immaginazione dei sovranisti in tutte le sue sfaccettate forme. Lo streaming video, le comunicazioni crittografate e il denaro inarrestabile consentono all’essere umano di “piegare lo spazio-tempo” alla sua volontà. Ma legati a queste capacità avanzate ci sono nuovi costi e rischi. La mancanza di reti di previdenza sociale e di altri programmi di welfare costringerà gli individui a diventare più auto-responsabili di quanto non fossero abituati ad essere nell’era agricola e industriale (da qui in poi denominata età analogica). I sovranisti di successo saranno coloro che introietteranno la saggezza senza tempo di Voltaire:
I sovranisti che saranno all’altezza della situazione saranno senza dubbio messi alla prova, poiché gli stati-nazione reagiranno nel tentativo di mantenere i loro poteri sulle popolazioni. Gli stati-nazione perderanno la loro influenza sugli “individui sovrani” auto-emancipati, i quali saranno armati dell’enorme opzionalità generata dalle reti digitali, dai mercati e dal capitale. L’estorsione mirata e sempre più disperata potrebbe diventare l’arma preferita dagli stati in fallimento. Solo i sovranisti che gestiscono la migliore strategia sopravvivranno a tali misure militaristiche. Mentre continua a farsi strada una realtà di un futuro digitale minaccioso, è improbabile che gli stati-nazione riescano a tirare pugni nella successiva lotta per il potere – come la descrive il libro The Sovereign Individual:
Proprio come monarchi, signori, papi e potentati hanno combattuto spietatamente per preservare i loro privilegi nelle prime fasi del periodo moderno, così gli stati di oggi impiegheranno la violenza, spesso in modo nascosto e arbitrario, nel tentativo di fermare il tempo. Indebolito dalla sfida tecnologica, lo Stato minaccerà gli individui sempre più autonomi, i suoi ex-cittadini, con la stessa spietatezza e diplomazia che finora ha dimostrato nei rapporti con altri governi.
Per quanto possano sforzarsi, gli stati-nazione soccomberanno di fronte al software. Combattere il libero flusso di dati è inutile quanto lottare contro le maree.
Rottura della diga
“Nell’era digitale le minacce di violenza fisica, che da tempo immemore rappresentano l’alfa e l’omega della politica, diminuiranno”
~ The Sovereign Individual
Gli stati-nazione, come le dighe, possono solo interrompere per un certo periodo il flusso inesorabile delle tendenze auto-organizzative della natura. Con il crollo della capacità fiscale, ne deriveranno diseconomie di scala, che renderanno suddetti stati-nazione più piccoli e più competitivi economicamente e, quindi, attraenti per i sovranisti. Barlumi di questa transizione sono già evidenti, con città come Miami che annunciano programmi per attirare imprenditori lungimiranti.
A causa di una serie di progressi tecnologici, i vantaggi di scala di un combattimento aperto saranno ridotti. Dal punto di vista tematico, la digitalizzazione riduce la dimensione che le organizzazioni devono raggiungere per essere efficaci nell’uso della violenza: le armi possono essere stampate in 3D, si possono lanciare droni antiaerei a costi irrisori, gli hacker possono paralizzare gli eserciti e il capitale può essere mobilitato senza lasciare traccia. Le asimmetrie di costi ed effetti si traducono paradossalmente in strutture di potere più simmetriche: quando il costo della difesa crolla, le strategie offensive diventano meno redditizie.
In questo (ri-)decentramento della sovranità, il mondo subirà un ritorno a una simmetria di violenza vista l’ultima volta durante l’era dei cacciatori e raccoglitori. Tuttavia questa inversione genererà più pace, poiché a volte il potere d’intraprendere un’azione è più importante che compierla nell’effettivo. Analogamente alla minaccia sempre presente della fuga di capitali che costringe le istituzioni a essere più oneste nei loro rapporti, la minaccia sempre presente della violenza localizzata incoraggerà l’interazione pacifica tra i sovranisti su larga scala. Dotati di armi avanzate che consentono loro di “contare di più” rispetto agli stati-nazione, i vantaggi in combattimento andranno alle organizzazioni più versatili e adattabili. La parità di accesso agli armamenti, scaricabili nello spazio digitale o acquistabili in mercati senza restrizioni, significa che i sovranisti si accorderanno per lo più educatamente tra loro. Sebbene attraente a livello di civiltà, il raggiungimento di questa simmetria di potere implica una riconfigurazione delle strutture istituzionali, un evento che probabilmente mostrerà grandi turbolenze: come la natura che ristabilisce l’equilibrio facendo crollare una diga.
Le strutture non adattive non resistono mai alla prova del tempo.
Essendo la modalità più adattiva di auto-organizzazione socioeconomica,
il sovranismo supera tutte le altre.
Una maggiore simmetria e una riduzione degli incentivi alla violenza significano meno omicidi di massa, meno sparatorie nelle scuole e meno guerre dichiarate dagl istati. Tuttavia i sovranisti dovranno ancora affrontare minacce come estorsioni e riscatti, che gli stati-nazione potrebbero usare indiscriminatamente mentre lottano per rimanere rilevanti e si dissolvono in un’ondata di acido digitale. La domanda di protezione dagli stati in fallimento aumenterà e la contro-strategia sarà di fondamentale importanza per chiunque abbia i mezzi. È probabile che i dettagli sulla sicurezza privata diventino sempre più comuni tra i sovranisti: le identità assegnate dallo stato verranno abbandonate e verranno adottati degli alias. Man mano che la tecnologia digitale rivoluzionerà l’umanità sotto ogni aspetto, le nostre leggi diventeranno antiquate, le nostre istituzioni invertite, la nostra morale rimodellata e le nostre percezioni alterate in modo permanente. Il sovranismo scuoterà il senso (illusorio) di stabilità socioeconomica derivante dai monopoli violenti e farà presagire un crollo totale del modello organizzativo dello stato-nazione del XX secolo, ormai fortemente politicizzato. Com’è scritto su The Sovereign Individual:
Le forze di mercato, non le maggioranze politiche, costringeranno le società a riconfigurarsi in modi che l’opinione pubblica non comprenderà, né accoglierà favorevolmente. Così facendo, la visione ingenua secondo cui la storia è ciò che le persone desiderano che sia si rivelerà estremamente fuorviante.
Una controargomentazione comune all’ascesa del sovranismo reso possibile da Bitcoin è che “gli stati-nazione non lo permetteranno mai”. Tale linea di pensiero è intrinsecamente errata, poiché considera gli stati-nazione come organizzazioni uniche, indivisibili e autonome. In verità gli stati-nazione sono (più o meno) costellazioni intrecciate di individui legati da interessi economici comuni, reti commerciali, somiglianze socioculturali, o affiliazioni geopolitiche. Gli stati-nazione non sono singoli aggregati socioeconomici, come erroneamente presumono i modelli mentali di molti dissenzienti di Bitcoin. L’autorità che tiene insieme queste organizzazioni obsolete deriva, ancora una volta (direttamente o indirettamente), dalla loro partecipazione nell’unico sistema di sovranità analogico al mondo: l’oro. Man mano che il livello di servizio offerto da questi apparati statali diminuisce rispetto al suo costo, gli incentivi per i singoli cittadini ad uscire da questi monopoli monetari imposti con la violenza aumenteranno in modo proporzionale, provocando un’eventuale corsa verso Bitcoin. La polizia di stato, i giudici e gli enti regolatori dovranno affrontare queste pressioni nel loro ruolo di cittadini, e solo i più stupidi o sciovinisti ignoreranno queste pressioni. Quando i componenti statali influenti iniziano ad acquisire Bitcoin, si allineano al suo successo e le strutture di potere che tengono insieme ogni stato-nazione verranno dissolte dall’interno. Bitcoin è un vortice insaziabile di incentivi immune da tattiche coercitive, una tempesta economica dalla quale nessuno stato-nazione troverà riparo. L’auto-sovranità è una richiesta incessante e universale sul libero mercato, e con Bitcoin i cittadini diranno immutabilmente questa verità al potere.
“We have moved to a society in which we are forced to live our lives naked before power.”—Edward Snowden
States fear #Bitcoin because it forces power to stand naked before truth.
Still today, a smooth stone of truth, slung with true intention, can make Goliath fall.
— Robert ₿reedlove (@Breedlove22) September 25, 2020
Sebbene questa transizione possa sembrare allarmante e potenzialmente caotica, il risultato finale del sovranismo è un’esplosione di ricchezza e una crescita umana commisurata alla dissoluzione dello stato-nazione. Le organizzazioni digitali auto-organizzate sono destinate a diventare la più grande testimonianza della distruzione creativa schumpteriana conosciuta nella storia. La rottura della diga dello stato-nazione – un complesso di artifici, confisca e coscrizione – scatenerà l’ingegno umano in una misura praticamente incomprensibile. Se questa tesi è vera, la storia considererà Internet un’innovazione prerequisito per Bitcoin: la vera svolta catalizzatrice nella conversione della civiltà al sovranismo.
Il sovranismo eclisserà lo statalismo nel XXI secolo. Questa mega transizione politica è già ben avviata e le sue conseguenze sono ogni giorno più evidenti. Nella Parte 2 esamineremo Bitcoin come catalizzatore del sovranismo. Infatti funzionando come “la banca offshore definitiva” per i sovranisti del XXI secolo, Bitcoin è l’innovazione chiave in un mondo che sta rapidamente sprofondando nelle acque ingovernabili dell’alto mare digitale.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
Supporta Francesco Simoncelli’s Freedonia lasciando una “mancia” in satoshi di bitcoin scannerizzando il QR seguente.
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