Sovranismo, Parte #2: Bitcoin, sistema bancario offshore definitivo

 

 

di Robert Breedlove

Nella Parte 1 abbiamo esplorato la distruzione creativa che le tecnologie e i sistemi socioeconomici auto-organizzati dell’era digitale stanno infliggendo agli stati-nazione. Oggi daremo uno sguardo più da vicino a un’innovazione chiave dietro la transizione mondiale verso il sovranismo: Bitcoin. Lo analizzeremo come la “banca offshore definitiva”, un utile esempio mentale che può aiutarci a comprendere meglio le forze mega-politiche, le considerazioni della Teoria dei giochi e gli incentivi economici che spingono questa emigrazione di capitali nei mari digitali del XXI secolo.

Acque internazionali digitali

“Il cyberspazio è la giurisdizione offshore per eccellenza. Un’economia senza tasse. Le Bermuda nel cielo coi diamanti.”

~ The Sovereign Individual

Dal punto di vista storico le acque internazionali sono state il più grande rifugio geografico sicuro dagli stati-nazione. Giocatori d’azzardo, pirati, contrabbandieri e altri peccatori che cercano d’impegnarsi in attività condannate dall’apparato statale fanno volentieri uso di questo territorio ingovernabile. Questo regno oceanico è pieno di alti livelli di rischio, ricompense e responsabilità individuale. Perché, però, il diritto marittimo è così diverso dai sistemi giuridici operanti all’interno degli stati-nazione? Un semplice rapporto costi-benefici fornisce la ragione principale: data la vastità e l’inabitabilità delle acque internazionali, le entrate che un’autorità fiscale potrebbe sperare di generare stabilendovi un dominio permanente sono di gran lunga superate dai costi necessari per l’applicazione della normativa stessa. Anche supponendo che l’attività economica mostrasse una densità sufficiente da giustificare un sistema fiscale redditizio, dovrebbe essere attentamente preso in considerazione il costo di difendere questo monopolio da altri stati in cerca di profitto. Per queste ragioni economiche, le acque internazionali rappresentano il “selvaggio West” in cui gli stati spenderebbero enormi risorse solo per proteggere i loro monopoli territoriali dagli attacchi navali.

Persino gli stati più stabili non sono nella maggior parte dei casi in grado di tassare le attività commerciali nelle acque internazionali. Poiché il flusso dell’acqua sulla Terra modella in gran parte i confini del dominio statale (molti fiumi e coste modellano le forme degli stati-nazione), il potere su questi territori di confine tende a essere cruciale dal punto di vista geopolitico. L’accesso acquatico offre vantaggi economici: spostamento di energia o massa (la massa è energia congelata) attraverso lo spaziotempo, le forze idrauliche dell’acqua aiutano l’umanità a superare gli attriti della gravità, migliorando radicalmente la produttività. Spingere un carico di 10 tonnellate sulla terra richiede esponenzialmente più energia che spingere lo stesso carico sull’acqua. Essendo un territorio altamente dinamico e a basso attrito, l’acqua è un acceleratore della rete energetica del commercio e allo stesso tempo un ostacolo alla creazione di un dominio permanente. Ciò rende il controllo delle coste un importante vantaggio geopolitico. Infatti l’accesso senza ostacoli agli oceani Pacifico e Atlantico è stato fondamentale per il dominio statunitense del XX secolo, sia a livello economico che militare. Preso in considerazione nel suo insieme, il monopolio della violenza che può esercitare la massima forza sui mari è solitamente lo stato-nazione supremo. Come scrisse lo stratega navale Alfred T. Mahan nel suo libro, The Influence of Sea Power Upon History:

Le onde dello spazio digitale sono invincibili, il che lo rende un dominio di massima sovranità individuale.

Essere circondati dal vasto vuoto delle acque internazionali è un vantaggio difensivo naturale. I costi necessari affinché un’autorità fiscale sorvegli, pattugli e raccolga fondi nel territorio oceanico sono a dir poco sconcertanti. Per essere redditizi, i sistemi fiscali devono concentrare i propri sforzi sulle aree terrestri ad alta densità economica; è interessante notare che le dinamiche economiche nelle acque internazionali possono aiutarci a comprendere i vantaggi del commercio nello spazio digitale.

Immaginate che tutta l’attività commerciale lasciasse la sua base terrestre e fosse invece condotta a bordo di navi sparse nelle acque aperte del mondo. Ora immaginate che ciascuna di queste intraprendenti navi abbia un dispositivo di occultamento, che la renda invisibili agli occhi e non rilevabili dai radar o da qualsiasi altro mezzo di sorveglianza. Immaginiamo inoltre che la conoscenza delle identità di tutte le anime che navigano nelle acque internazionali, di tutto il capitale sotto il loro comando e di tutte le comunicazioni tra loro siano velate sotto un simile manto di opacità epistemica. Infine immaginate che questo mercato oceanico venga improvvisamente gonfiato fino alle dimensioni dell’universo osservabile. Quanto costoso e difficile immaginate che sia regolamentare un’economia così nascosta ed espansa? Per quanto tutto ciò possa sembrare fantasioso, il commercio, le identità e il capitale domiciliati nello spazio digitale godono di vantaggi equivalenti a livello di difendibilità, occultamento e non tracciabilità. Sebbene non sia ancora di dominio pubblico, la crittografia continua ad avanzare a un ritmo accelerato, reificando rapidamente questa fantasia analogica in una realtà digitale per i sovranisti di tutto il mondo.

Come dimostra la configurazione degli stati-nazione del XX secolo, è difficile proiettare il dominio oltre i mari. In questo modo la costruzione immaginaria che equipara lo spazio digitale alle acque internazionali è utile per discernere le sfide poste a tutti i tentativi unilaterali di controllo delle persone nel XXI secolo. Le potenziali vittime della tirannia economica ora fanno ricorso all’unico rifugio sicuro e inviolabile per il capitale: Bitcoin. Il potere dello stato-nazione si basa sulla sua capacità di confiscare ricchezza, un vettore di attacco che rischia di essere in gran parte neutralizzato dalle tecnologie digitali. A volte il modo migliore per affrontare un attacco è con lo spazio vuoto e il dominio digitale consente al vuoto di raggiungere una vastità di proporzioni cosmiche. Con le tecnologie digitali, informazioni e capitali possono essere spostati alla velocità della luce, mascherati da muri di energia crittografata e immagazzinata “ovunque e da nessuna parte” in una serie di modi limitati solo dall’immaginazione degli sviluppatori. Detto in breve: le difese digitali impenetrabili sfidano la forza bruta. Con l’avvento di Bitcoin, informazione, denaro e memoria hanno raggiunto una fusione irreversibile: un evento percorso dipendente che altera per sempre i flussi dell’autorganizzazione socioeconomica.

Il denaro senza corpo fisico ha implicazioni sconcertanti. Ogni tentativo di trasferimento unilaterale di valore economico – inflazione, tassazione non consensuale e confisca diretta – spinge sempre di più verso una maggiore domanda di capitali a prova di furto. All’estremità più lontana dello spettro di resistenza alla confisca c’è il bagliore ardente di Bitcoin. Man mano che i cittadini si renderanno conto dei vantaggi naturali derivanti dal proteggere i propri risparmi tramite l’abisso invalicabile del mare aperto digitale, emergerà un circolo vizioso tra il crescente intervento statale e l’evasione digitale: tentativi più pesanti di comando/controllo porteranno ondate sempre più grandi di fuga di capitali. In una disperazione autodistruttiva, più gli stati stringeranno le maglie, più velocemente il capitale scivolerà tra le loro dita e finirà nell’etere digitale. Senza riguardo per la burocrazia, la Teoria dei giochi governa sempre l’azione umana.

Un risultato diretto dell’inasprimento dei decreti statali è la crescita della capitalizzazione di mercato e della sicurezza della rete di Bitcoin, insieme a una corrispondente riduzione del rischio percepito di proprietà (la moneta forte è un bene Veblen). Un esempio recente è il divieto della banca centrale nigeriana a usare Bitcoin, mossa che ha solo accelerato l’adozione locale di quest’ultimo. Alla fine questa dinamica si trasformerà in un vortice globale che trascinerà tutto il capitale monetario nel sistema bancario offshore per eccellenza: Bitcoin. Con il collasso delle entrate pubbliche, le funzioni che tradizionalmente fornivano – come il voto, i diritti di proprietà privata, l’identità, i servizi pubblici, la difesa e molte altre – cesseranno di esistere, creando un vuoto nel mercato in cui gli imprenditori potranno soddisfare quei bisogni insoddisfatti. Un oceano blu di nuove opportunità esploderà man mano che i monopoli degli stati-nazione si disintegreranno. Il denaro senza corpo fisico demonopolizza la maggior parte dei mercati, poiché riduce al minimo la superficie di attacco necessaria per una legislazione e una coercizione statali efficaci, trasformando così l’uso della forza uno strumento sempre meno utile (con l’eccezione del riscatto diretto e dell’estorsione, che non sono scalabili). In questo senso acquistare Bitcoin rappresenta una grande scommessa contro lo statalismo. Alcune delle menti più grandi del nostro tempo hanno già scelto la loro parte in questo cambio di paradigma storico:

#Bitcoin is a one-way trade.”

@michael_saylor 🔥🔥🔥

— Robert ₿reedlove (@Breedlove22) February 4, 2021

La vita è una serie di scambi che comportano compromessi. Gli individui che riescono ad anticipare e ad adattarsi a questi cambiamenti mega-politici saliranno al potere in un mondo sovranista. E la chiave del successo dei sovranisti nelle acque internazionali digitali è l’accesso ai capitali, la privacy e la conservazione di entrambi.

Sistema bancario offshore digitale

“Quando questo paradiso fiscale più grande di tutti sarà completamente aperto alle imprese, tutti i fondi diventeranno praticamente fondi offshore a discrezione del loro proprietario.”

~ The Sovereign Individual

Nel XX secolo l’attività bancaria offshore è diventata lo strumento preferito di protezione per la propria ricchezza. L’isolamento dal sequestro è molto richiesto sia dai saccheggiatori che dai saccheggiati, i quali cercano entrambi di proteggere i propri fondi dalla portata confiscatoria degli altri. Le banche offshore sono paradisi fiscali, istituzioni sociali che sono sempre esistite da quando gli stati hanno deciso di finanziarsi attraverso la tassazione unilaterale e l’inflazione; ma i paradisi fiscali non sono sempre stati banche. L’antica Roma ci fornisce l’esempio di un porto esentasse istituito sull’isola di Delo con l’intento di minare le giurisdizioni concorrenti e attirare l’attività economica nei suoi porti; il porto esentasse di Delosio fu uno dei primi paradisi fiscali. Rodi, una vicina isola-stato greca, perse rapidamente il commercio a causa di questo porto esentasse e decadde come potenza commerciale nel mondo antico. Ecco quindi una lezione importante: quando adeguatamente armati della possibilità di offrire servizi concorrenti, i clienti dettano il destino dei mercati. Chiaramente preferiscono sempre pagare meno a parità di servizi; un principio simile spinge il capitale nei depositi più sicuri disponibili in ogni epoca della storia. In quella più recente, le banche sono diventate bastioni per la conservazione sicura del capitale.

Un conto bancario svizzero è forse l’esempio moderno più conosciuto di paradiso fiscale. Agli inizi del 1800 la Svizzera si dichiarò uno stato neutrale e nel corso dei successivi 100 anni le sue banche divennero gradualmente un paradiso fiscale offshore per l’élite europea. Dopo la prima guerra mondiale, all’inizio del 1900, questa piccola industria iniziò a prosperare. A causa della devastazione subita in tutta Europa durante la guerra, la maggior parte degli stati fu costretta ad aumentare le tasse per la ricostruzione. Grazie alla sua neutralità geopolitica, la Svizzera non fu gravemente danneggiata dalla guerra e riuscì quindi a mantenere le tasse basse rispetto ai suoi vicini più belligeranti. Questa asimmetria nella filosofia di governance attirò grandi flussi di capitali in Svizzera e, sfruttando la neutralità geopolitica del loro stato-nazione e i vantaggi topologici derivanti dall’essere circondate da grandi catene montuose nel cuore dell’Europa, le banche svizzere svilupparono una reputazione per un servizio di alta qualità rivolto a una clientela internazionale. Naturalmente tutti desiderano “detenere le chiavi” del proprio benessere finanziario e storicamente i conti bancari svizzeri hanno offerto ai clienti garanzie superiori di accessibilità finanziaria, privacy e sicurezza. Bitcoin le supera per molti ordini di grandezza.

#Bitcoin is the revolution.

But no one is storming any castle…#Bitcoin is about everyone holding the keys to their own castle.

— Robert ₿reedlove (@Breedlove22) January 29, 2021

In quanto strumento a disposizione di tutti che facilita i flussi commerciali della proprietà privata, Bitcoin offre accessibilità finanziaria universale. Una chiave privata – la risorsa portatrice di informazioni che consente di utilizzare Bitcoin – può essere archiviata in una memoria analogica, digitale, o persino biologica. Le chiavi private possono essere utilizzate per avviare transazioni Bitcoin da qualsiasi parte del mondo, a qualsiasi ora del giorno. Possedere le proprie chiavi private è il Santo Graal della sovranità individuale. Sebbene la cronologia delle transazioni sia universalmente trasparente, i collegamenti di proprietà tra chiavi e detentori possono essere stabiliti solo attraverso la sorveglianza e gli sviluppi software come Taproot continuano a migliorare la privacy su Bitcoin. Con un’adeguata opsec, Bitcoin è una vera ricchezza nascosta. In termini di sicurezza, la rete Bitcoin è la rete informatica più potente e sicura della storia; essendo una moneta digitale pura, può essere conservata in un’ampia varietà di schemi di custodia ad altissima sicurezza che sono praticamente immuni alla confisca. Bitcoin è l’unica moneta nella storia assolutamente immune alla confisca tramite inflazione. Nel loro insieme l’accessibilità, la privacy e le garanzie di sicurezza di Bitcoin ne fanno il paradiso fiscale incontrastato preferito da tutti i sovranisti del XXI secolo.

Essendo “la banca offshore per eccellenza” del XXI secolo, Bitcoin cancella lo statalismo e alimenta una cultura globale radicata nel sovranismo.

Bitcoin è il rifugio più sicuro contro l’inflazione, la tassazione e la confisca nella storia umana. Questo sistema monetario digitale di libero mercato restituisce finalmente “le chiavi del castello” ai legittimi proprietari: gli individui che si sacrificano per produrre i frutti del proprio lavoro (ma solo quegli individui che detengono le proprie chiavi private, i bitcoin tenuti su un exchange non sono propri). In questo nuovo paradigma, tutto il capitale immagazzinato in Bitcoin costituisce essenzialmente “fondi offshore” sotto il pieno controllo discrezionale dei rispettivi proprietari. Gli attori di mercato si stanno rapidamente rendendo conto dell’importanza della sovranità monetaria e Bitcoin sta rapidamente uscendo dagli exchange ed entrando in schemi di auto-custodia.

Man mano che Bitcoin diventa più prezioso, gli attori di mercato si stanno rendendo conto dell’importanza dell’auto-custodia.

Il potere, la libertà e la sovranità che gli individui ottengono conducendo i propri affari finanziari in Bitcoin è un punto di Schelling inconfutabile nel più grande gioco contraddittorio di tutti: l’azione umana. Più che un semplice punto di svolta, Bitcoin è un gioco completamente nuovo con regole inviolabili. La sua modalità derivata di organizzazione socioeconomica promette di migliorare le fortune in tutto il mondo incentivando l’abbandono dell’uso della forza, per sempre.

La fine delle estorsioni di massa

“Il potere ha sempre cercato la via più rapida verso la ricchezza attaccando chi ne era in possesso.”

~ William Playfair

Nel suo arco più ampio, il progresso della civiltà è centrifugo rispetto alla sovranità: poiché lo scambio di mercato ci rende più produttivi attraverso l’innovazione e più virtuosi attraverso l’acculturazione, il potere si irradia verso la periferia. Man mano che la sovranità diventa più simmetrica, i decreti e la forza perdono rilevanza rispetto all’efficienza economica; man mano che i rendimenti della politica e (la sua naturale estensione) della violenza diminuiscono, i sistemi socioeconomici tendono a diventare liberi e decentralizzati, poiché in tali condizioni è più redditizio cooperare che confiscare. Un esempio estremo di ciò potrebbe essere l’antica società di cacciatori e raccoglitori, in cui la violenza poteva conquistare solo il bottino di una singola vittima, o di un piccolo villaggio, e la simmetria delle informazioni (riflessa nella relativa sofisticatezza degli antichi strumenti e armamenti) era piuttosto elevata, il che significava che il conflitto armato era tanto rischioso quanto potenzialmente gratificante. Sebbene altamente decentralizzata, lo svantaggio di questa antica struttura socioeconomica era definito dall’assioma “la forza è giusta”, il che significava che la sovranità individuale veniva spesso sconfessata da chiunque portasse “un bastone più grande”. Essendo il primo diritto di proprietà privata che non richiede protezione attraverso la minaccia della forza, Bitcoin rende realizzabile un’organizzazione socioeconomica decentralizzata ma non violenta. Una profonda innovazione per la civiltà – forse senza eguali dall’invenzione del “tempo dell’orologio” – questa forma di denaro digitale, globale e non statale altera permanentemente la logica della violenza.

Bitcoin è un diritto di proprietà privata metafisica che altera permanentemente la logica della violenza.

La forza è l’accelerazione dell’energia attraverso lo spaziotempo. La capacità di proiettare e difendersi dalla forza è un aspetto critico negli affari umani. Ogni epoca mostra le proprie realtà tecnologiche uniche che riflettono la grandezza e l’efficienza con cui l’energia può essere incanalata attraverso le creazioni dell’intelletto umano: inclusi strumenti, denaro e organizzazioni socioeconomiche. Come esempio di questo processo, prendiamo in considerazione come le armi umane siano progredite dalle lance, ai fucili, alle bombe nucleari, ciascuna in grado d’incanalare più forza della precedente. Le innovazioni in quest’area sono catalizzate dalla guerra, che tende ad accentuare le necessità di sopravvivenza di coloro che ne subiscono l’impatto. La necessità, si dice, è la “madre delle invenzioni”; il conflitto armato è una funzione che stimola l’inventiva ed è profondamente legato alla caratteristica distintiva dell’azione umana: la canalizzazione mirata dell’energia attraverso lo spaziotempo verso il raggiungimento di determinati obiettivi. La guerra è la collisione viscerale di volontà umane contrastanti, un fuoco infernale che ha ripetutamente inghiottito e ridisegnato i confini delle civiltà nel corso della storia. Per queste ragioni fisiche, i metodi con cui l’umanità incanala l’energia per esercitare la coercizione o la violenza – che sono entrambe uso della forza contro gli altri – sono intimamente intrecciate con la forma dei sistemi socioeconomici.

Il calcolo della violenza contribuisce a spiegare perché i processi di libero mercato abbiano favorito le tecnologie monetarie difficili da rubare. Poiché la minaccia della violenza è sempre presente, le persone preferiscono detenere beni di valore massimo (di scambio o di utilità) in relazione ai costi da sostenere. Gli asset difendibili, garantibili e difficili da produrre sono resistenti agli sforzi estorsivi degli altri. Queste qualità di garanzia furono fondamentali per la selezione dell’oro come moneta sul libero mercato. La sicurezza è un sottoinsieme della caratteristica monetaria trasportabilità, poiché le attività con un elevato rapporto valore/peso sono più facili da spostare e meno costose da proteggere. Bitcoin perfeziona la trasportabilità e il suo sottoinsieme della sicurezza, in virtù della sua purezza digitale: può essere spostato alla velocità della luce e protetto in qualsiasi mezzo contenente informazioni. Risolvere i problemi di trasportabilità dell’oro è uno dei motivi principali per cui sono state introdotte le valute coperte dall’oro, le quali hanno fornito agli stati un vettore di attacco per monopolizzare l’offerta di denaro. Dopo aver monopolizzato il mercato sull’oro, il suo standard monetario è stato abbandonato, aprendo così la strada all’implementazione delle valuta fiat: un meccanismo monopolistico utilizzato dagli stati per infliggere estorsioni di massa attraverso l’inflazione e la tassazione unilaterale.

Money is simply a tool for moving value across spacetime.

Gold was great for moving value across time, but not space.

Fiat currency is great for moving value across space, but not time.#Bitcoin is optimized for moving value across both space and time.

H/t: @saifedean

— Robert ₿reedlove (@Breedlove22) November 19, 2020

Originariamente destinate a dare energia e organizzare le forze militari, le banche centrali (monopolio sul denaro) sono degenerate in sistemi di forza estorsiva esercitata senza scrupoli sui cittadini. La manipolazione dell’offerta di denaro è la principale leva che gli stati hanno utilizzato per usurpare la sovranità dei singoli cittadini nel corso delle epoche analogiche. Dal coin clipping al quantitative easing (QE), l’ingerenza monetaria ha sempre avuto un unico scopo: l’estorsione ai danni dei cittadini. Inflazione qui significa specificamente aumenti arbitrari dell’offerta di denaro sottoposta a monopolio legalizzato, e non un’espansione simmetrica dell’offerta, come quella che si verifica con l’estrazione di oro o Bitcoin, o l’emissione di credito bancario nel libero mercato, processi distinti perché vincolati rispettivamente dai costi di produzione e dal rischio di perdite economiche. L’inflazione è strettamente un fenomeno asimmetrico e non legato al libero mercato.

Come funziona in realtà il cosiddetto “effetto ricchezza a cascata”.

L’inflazione è tassazione, ma la sua misurazione precisa è problematica. L’inflazione si traduce nel tempo nell’erosione generale del potere d’acquisto, poiché “più denaro insegue la stessa quantità di cose”, il che a sua volta si traduce in più ore lavorative necessarie per acquistare la stessa quantità di beni di prima necessità per sopravvivere. L’errore del governo statunitense quando utilizza l’indice dei prezzi al consumo: si basa su un calcolo che è stato riconfigurato più volte per raggiungere cifre specifiche ed esclude categorie “volatili” come cibo ed energia. Volatile qui significa che il prezzo cambia, il che sembra controintuitivo escludere elementi da un indice destinato a monitorare le variazioni di prezzo. In verità, l’inflazione non può mai essere descritta da un singolo parametro; essa è intrinsecamente soggettiva, proprio come le valutazioni indebolite dalla perdita di potere d’acquisto che infligge agli attori di mercato. Detto in modo diverso, l’inflazione è relativa agli obiettivi unici di ciascun attore di mercato, rendendo imprecisi tutti i parametri d’inflazione “universali”. Il proxy più accurato per la tassa dell’inflazione è la crescita dell’offerta di denaro, una variazione percentuale pari all’incirca alla diluizione di chi usa la valuta fiat in un dato periodo di tempo.

La terra delle libertà, tranne quando si tratta di soldi.

L’inflazione è impossibile da quantificare in uno specifico valore in dollari, poiché si tratta di una perdita soggettiva di potere d’acquisto basata sul paniere di beni che un particolare attore di mercato mira ad acquisire. In altre parole, ciascun attore di mercato imposta (e reimposta) soggettivamente un coefficiente d’inflazione unico acquistando, vendendo e detenendo asset. Ma non lasciatevi ingannare dalla sua soggettività: oggettivamente parlando, l’inflazione è una forma di tassazione, anche se in un modo più insidioso e indiretto. Detto in modo ancora più semplice: l’inflazione è solo tassazione. Nonostante secoli di propaganda keynesiana, l’inflazione non offre alcun beneficio economico a nessun altro tranne che agli inflazionisti – i ladri nelle banche centrali che traggono profitto da questo monopolio legalizzato sulla contraffazione. La tassazione diretta può essere quantificata in modo più esplicito (in termini di dollari), poiché viene fatturata e pagata in denominazioni monetarie. Sebbene la maggior parte dei contribuenti statunitensi sia condizionata come cani pavloviani a presentare moduli e pagare tributi per evitare gli “spaventapasseri” dell’IRS, è importante rendersi conto che la tassazione ad aliquote non determinate consensualmente è, per definizione, un’estorsione. La tassazione non consensuale e (il suo sinistro gemello) l’inflazione sono atti criminali e immorali indistinguibili dal furto. A rischio di essere ripetitivo, permettetemi di sottolineare chiaramente il punto: la tassazione unilaterale e l’inflazione sono entrambi atti di estorsione perpetrati contro i cittadini di tutto il mondo dalle banche centrali.

Gli attori di mercato si trovano di fronte a importanti incentivi economici per sfuggire a tale onnipresente e sistematica estorsione. La banca centrale è un sistema istituzionalizzato di furto del tempo: una delle ultime vestigia di schiavitù in un mondo che, nonostante i venti contrari, ha fatto progressi morali in molti modi, grazie agli stridenti guadagni di produttività dell’ingegno imprenditoriale. Per molti versi la moralità è un lusso e l’inflazione ne compromette la promozione, allo stesso modo in cui emargina altre innovazioni. Fortunatamente per gli abitanti dell’era digitale, ora è disponibile un’opzione per uscire da questo gioco truccato: chiunque dia valore al proprio tempo, o al tempo di chi fa parte della propria vita, ora può scegliere una forma di denaro in linea con l’assoluta scarsità del tempo. Questo cambiamento di prospettiva, apparentemente semplice, crea una pressione idraulica d’incentivi che promette di portare al collasso gli schemi Ponzi delle valute fiat. Per quantificare i disincentivi affrontati dagli attori di mercato a detenere i propri risparmi in valuta fiat e gli incentivi proporzionali a spostare il proprio capitale nella banca offshore Bitcoin, prendiamo in considerazione le seguenti cifre:

La valuta fiat si basa su dinamiche economiche che spingono gli attori di mercato ad acquistare Bitcoin. Un esempio: con il cittadino americano medio che paga ogni anno $10.489 in tasse esplicite al governo statunitense, senza considerare l’impatto pernicioso e più difficile da calcolare dell’inflazione (che dipende dal mix di portafoglio, dalla performance, dagli obiettivi, ecc.), la scelta di detenere risparmi in Bitcoin è una decisione da $1,2 milioni presupponendo un rendimento annuo solo del 5% su un capitale di 40 anni; si balzerà rapidamente a una decisione da $4,4 milioni ipotizzando un tasso di risparmio del 10%. Quindi, per il cittadino americano medio, la domanda se adottare Bitcoin equivale a: “Cambiaresti il tuo conto di risparmio con $1,2 milioni in risparmi previdenziali?” E ancora una volta, questo calcolo tiene conto solo della tassazione diretta. Considerando che gli Stati Uniti hanno stampato circa $4.100 miliardi nel 2020 – un anno in cui il loro gettito fiscale diretto era di soli $3.900 miliardi – utilizzando il nostro proxy di cui sopra significa che la tassazione effettiva (la combinazione di inflazione e tassazione diretta) è circa il doppio della tasazione esplicita imposta sui cittadini (sebbene l’inflazione sia sproporzionatamente sfavorevole ai poveri e a coloro che dipendono da un reddito fisso, come i pensionati). Estrapolando l’espansione dell’offerta monetaria statunitense a partire dal 2020, un raddoppio delle cifre sopra riportate trasmette in modo più accurato il vero impatto dell’estorsione di massa effettuata attraverso l’inflazione e la tassazione unilaterale, e gli incentivi all’evasione.

Con cifre e numeri su inflazione/tassazione più elevati, gli incentivi ad adottare Bitcoin come protezione dalla predazione del capitale da parte degli stati diventano astronomici, raggiungendo oltre $700 milioni ipotizzando un risparmio annuo di $100.000 a un tasso del 20%. Spinti dalla loro stessa portata e dall’ampia possibilità offerta ai cittadini dal mondo digitale, gli stati-nazione forzeranno questo risultato e le loro entrate diminuiranno precipitosamente: un evento che presagisce il collasso di qualsiasi impresa. Mentre questo calcolo si fa strada tra gli attori di mercato, la corsa a Bitcoin, la conseguente esplosione della capitalizzazione di mercato e la conseguente implosione dei modelli di reddito degli stati-nazione rappresenteranno un evento straordinariamente storico. La domanda allora è: come si auto-organizzeranno gli esseri umani sulla scia del collasso dello stato-nazione? Coloro che prendono in considerazione questa domanda in modo probabilistico e i suoi possibili risultati, e si preparano di conseguenza, troveranno rifugio nelle acque internazionali digitali, un dominio in cui 21 milioni di Bitcoin sono la “legge”.

I sovranisti salpano

“Le autorità fiscali si sono abituate a trattare i loro contribuenti come un agricoltore tratta le sue mucche, tenendole in un campo per essere munte. Nell’era digitale, a queste mucche, crescono le ali.”

~ The Sovereign Individual

Autorità è una parola forte: implica la forza di alcuni imposta su altri. Per quanto riguarda la tassazione, le autorità dipendono dal fatto che i contribuenti rimangano nella loro prigionia su terra o, almeno, rispettino volontariamente gli editti confiscatori quando vivono al di fuori del loro dominio legale (si veda il regime fiscale mondiale del governo degli Stati Uniti, per esempio). Gli stati-nazione dipendono da confini giurisdizionali entro i quali monitorare e tassare l’attività economica. Man mano che la tassazione e l’inflazione diventano più eclatanti, i contribuenti sono disincentivati dal rimanere all’interno delle giurisdizioni (o, almeno, dal rispettarle). Se una quantità eccessiva di commercio o capitale esce da una giurisdizione, le entrate fiscali crollano, insieme alla ricchezza e agli aumenti di produttività. Per mantenere la stabilità, le autorità fiscali devono essere sensibili in modo da non “uccidere” i loro ospiti – le economie produttive che le sostengono. Nel corso della maggior parte della storia, questa lotta economica tra autorità fiscali e contribuenti ha sfavorito questi ultimi a causa della loro dipendenza dai diritti di proprietà privata, dalle istituzioni e dallo stato di diritto necessari per un’efficace interazione commerciale. Tradizionalmente tutti questi pilastri della cooperazione socioeconomica sono stati manipolati con la forza – la specialità degli stati-nazione. La mutevolezza delle rappresentazioni umane del capitale (risorse economiche), delle persone (identità) e delle relazioni tra loro (proprietà) hanno dato carta bianca a coloro esercitanti la coercizione e la violenza per distorcere le regole del panorama economico e adattarle ai loro programmi politici. Bitcoin – una forma di proprietà personale immutabile e non basata sull’identità – consente ai sovranisti di separarsi dal sistema di estorsione del sistema bancario centrale:

“La radice di Autorità è ‘Autore’. Le autorità assumono la paternità e scrivono il vostro ruolo nella loro storia. Un individuo sovrano è il protagonista di sé stesso.”

~ Mike Hill

L’autorità istituzionale dell’era analogica si trova ora ad affrontare la dissoluzione a causa di un impetuoso diluvio di acido digitale. Con conseguenze paragonabili a quelle della stampa di Gutenberg, che spazzò via il controllo centralizzato della Chiesa sui flussi di conoscenza, reti auto-organizzanti come Internet e Bitcoin stanno dissolvendo le restrizioni sul commercio degli stati-nazione, dando all’umanità i mezzi per trasferire, senza autorizzazioni di sorta, informazioni e capitali attraverso spazio-tempo, giurisdizione e mente umana. Le autorità fiscali, che dipendono dalla loro capacità di limitare le opzioni finanziarie dei cittadini, saranno ora costrette a fornire servizi sempre più preziosi per trattenere qualsiasi entrata fiscale. Il potere degli individui di “votare con i piedi” uscendo dai complessi monetari fiat porta a un mondo con un’enfasi molto maggiore sulla libera scelta e, quindi, governi e modelli di governance più piccoli e meno coercitivi. Rilocalizzando la responsabilità, il sovranismo si tradurrà in un’ampia espansione dell’unico diritto umano: la scelta.

Choice is the sole human right.#Bitcoin is a tool that maximizes choice.

— Robert ₿reedlove (@Breedlove22) February 6, 2021

La saggezza convenzionale del XX secolo concepiva la moneta come un prodotto monopolistico dello stato-nazione; il pensiero tradizionale, però, si deteriora in proporzione alle differenze di condizioni tra passato e presente. La storia è scritta mentre il disadattamento si accumula tra il prevalente e il possibile, sfociando infine in rivoluzioni contro il convenzionale. I monopoli statali sul denaro sono senza dubbio inadeguati per una società digitale capace di un’auto-organizzazione altamente efficiente (e di una ri-organizzazione continua) quando le condizioni lo richiedono. Come la limatura di metallo vicino a una calamita, le organizzazioni socioeconomiche sono modellate lungo le linee di fiducia e sicurezza provenienti dalle realtà tecnologiche prevalenti in ogni epoca. Il denaro e la crittografia cambiano radicalmente i ruoli di fiducia e sicurezza negli affari umani. Mentre le istituzioni analogiche sono mezzi costosi e di verifica approssimativa, gli strumenti digitali sono mezzi economici e di verifica assoluta. Principalmente incentrate sull’etica “non fidatevi, verificate” di Bitcoin, le forze economiche garantiranno che le istituzioni analogiche incentrate sulla fiducia muoiano mentre le organizzazioni digitali incentrate sulla verifica prospereranno nel XXI secolo. Il denaro è il punto di origine di tutta l’organizzazione socioeconomica e il sovranismo è un chiaro bivio che allontana dalla corruttibilità nel tortuoso cammino della storia umana.

Il denaro è uno strumento di pura opzionalità sul mercato. In termini fisici, il denaro è la manifestazione del potere: in questo caso, la capacità di comandare il lavoro degli altri nel tempo. Tutti i sistemi di autorità socioeconomica nel mondo derivano da questo strumento primordiale per incanalare la metaenergia attraverso lo spazio-tempo. Detto in modo diverso: il denaro comanda la maggior parte delle energie creative umane. Monopolizzando l’oro ed emettendo al suo posto una moneta basata sul debito, le banche centrali sono diventate la cooptazione dell’opzionalità degli attori del mercato. Nato da Bitcoin, il sovranismo è la resurrezione dell’opzionalità individuale in un mondo dominato dallo stato-nazione. Dotando i cittadini del XXI secolo del potere di ottenere di più con meno, di scomparire nell’etere digitale quando necessario e di dissociarsi permanentemente dai complessi di comando e controllo della valuta fiat se lo desiderano, l’era digitale promette di essere caratterizzata da una nuova classe sociale di élite cognitive: i sovranisti. Man mano che sempre più sovranisti “salpano” verso le acque internazionali digitali, le società che formeranno diventeranno più ricche, pacifiche, etiche e (quindi) attraenti per gli altri, portando ad un circolo virtuoso di progresso della civiltà.

La scelta è l’unico diritto umano e Bitcoin ne amplia radicalmente lo spettro per gli attori di mercato. Coloro che riconoscono questa nuova realtà e scelgono prima la giusta linea d’azione, erediteranno la Terra.

Il sovranismo è una transizione mega-politica apparentemente inarrestabile: ogni attore di mercato può anticiparla e abbracciarla, oppure essere costretto a farlo quando il complesso mondiale del sistema monetario fiat crollerà inevitabilmente. Cercare di controllare i sovranisti sarà come cercare di comandare uno stormo di uccelli: uno sciame auto-organizzato che si divide e si ricompone senza soluzione di continuità e si allontana da qualsiasi ostacolo sulla sua traiettoria di volo. O forse possiamo paragonare il sovranismo ai mari sempre tempestosi: onde implacabili e inarrestabili governate dalle leggi della gravità, radicate in principi fisici che vanno oltre la portata della politica – energie che scolpiscono la forma della realtà socioeconomica a dispetto di qualsiasi entità centralizzata. Tanti auguri nel volerle “regolamentare”; quando regna l’opzionalità digitale, la decentralizzazione la fa da padrone. La chiave indispensabile per questa intelligenza auto-organizzante della classe sociale chiamata sovranista è l’inviolabile banca offshore Bitcoin.

Il sovranismo inizia con Bitcoin, ma nessuno sa dove finirà. Uno studio di transizioni storiche simili può fornire una guida e nella terza parte ne esploreremo alcune per isolare variabili comuni e utilizzarle per immaginare il futuro del sovranismo.

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/

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