Aggiustare gli incentivi: il denaro fiat ha sconquassato il mondo
di Jimmy Song
Nelle prime tre parti di questa serie ho esaminato i diversi modi in cui il denaro fiat ha portato a terribili incentivi a livello individuale, aziendale e nazionale. Siamo più isolati che mai, siamo meno soddisfatti del nostro lavoro e lavoriamo sotto la scure di stati tirannici e autoritari. In questo articolo analizzerò i modi in cui il mondo intero reagisce agli incentivi del denaro fiat.
Gli articoli precedenti parlavano più in generale di come gli individui, le aziende e le nazioni sono influenzati dal denaro fiat; quello di oggi sarà molto più specifico poiché esiste un solo mondo in cui viviamo e non c’è bisogno di parlare in generale. Inizierò questo articolo con un contesto storico, in quanto ciò ci darà una migliore comprensione del motivo per cui gli incentivi finanziari nel mondo sono come sono.
BRETTON WOODS
Iniziamo l’analisi degli incentivi monetari fiat a livello mondiale con uno dei principali eventi storici che hanno plasmato il mondo in cui viviamo oggi: gli Accordi di Bretton Woods del 1944.
Bretton Woods è una piccola città del New Hampshire dove i burocrati di tutto il mondo si riunirono per stabilire quello che chiamarono “un nuovo ordine monetario mondiale”. Se sembra inquietante e sinistro, è perché lo è.
L’idea della conferenza era quella di risolvere i problemi della Prima Guerra Mondiale, dove i pagamenti di riparazione e le lacune attorno al gold standard allora ristabilito causarono il caos in tante economie e alla fine portarono alla Seconda Guerra Mondiale. Ritornare al gold standard pre-Prima guerra mondiale era troppo difficile da conciliare con il controllo monetario delle banche centrali a cui ogni Paese si era abituato, quindi la conferenza era un modo per capire come stabilire un altro ordine monetario.
I problemi principali erano che ogni Paese voleva la legittimità dell’oro, ma anche la tassazione nascosta del denaro fiat grazie al sistema bancario centrale. La soluzione fu quella di aggiungere un livello indiretto al rimborso dell’oro.
Prima della Prima Guerra Mondiale l’oro era convertibile direttamente presso le banche commerciali. Negli Stati Uniti si potevano scambiare $20,67 con un’oncia d’oro; nel Regno Unito si potevano scambiare £4,25 con un’oncia d’oro. La valuta era coperta dall’oro e la convertibilità la manteneva scarsa. La maggior parte delle valute era coperta dall’oro e per esse il cambio estero era facile e non fluttuava perché l’oro era lo standard.
L’avvento del sistema bancario centrale ha cambiato la situazione, poiché alcune banche centrali spendevano molto più delle loro riserve e dovevano sospendere la convertibilità. Durante la Prima Guerra Mondiale le banche centrali stamparono denaro che aveva una parvenza di legittimità con la promessa di futura convertibilità, ma in realtà erano in bancarotta. Il risultato era prevedibile: quelle valute che erano coperte da meno oro avevano un prezzo più basso. Alla fine arrivò l’iperinflazione, come il divorzio tra le celebrità.
Che tutti rimanessero in un gold standard era auspicabile poiché l’età dell’oro, La Belle Époque, aveva portato grande prosperità. La ragione principale è che l’oro rende molto più semplice il cambio estero e la sua scarsità rende difficile l’imbroglio.
Ma ecco il problema nel momento storico in cui ebbe luogo Bretton Woods: circa tre quarti di tutto l’oro del mondo si trovava negli Stati Uniti. Questo perché questi ultimi avevano grandi surplus commerciali rispetto ad altri Paesi ed essi spedivano oro negli Stati Uniti per bilanciare i cambi, anche se alla fine, quando finirono l’oro, gli Stati Uniti prestarono loro denaro. I Paesi in guerra in Europa erano spendaccioni poiché impegnati a combattere la Seconda Guerra Mondiale. Gli Stati Uniti avevano l’oro e, come il tizio con un enorme vantaggio in una partita di poker, avevano un’enorme influenza sul suo spostamento.
Ciò che i delegati a Bretton Woods decisero fu di aggiungere un livello indiretto: invece di tornare a un rigido gold standard, gli Stati Uniti avrebbero imposto a tutti gli altri un gold-exchange standard con il dollaro come sostituto dell’oro. Invece di utilizzare il metallo giallo per i saldi commerciali internazionali, il dollaro sarebbe diventata la valuta di riferimento. Gli Stati Uniti garantivano il cambio del dollaro con l’oro a $35 l’oncia, ma solo alle altre banche centrali. Undici anni prima degli Accordi di Bretton Woods ai cittadini statunitensi era già stato impedito di convertire dollari in oro attraverso l’Ordine esecutivo 6102 di Franklin D. Roosevelt.
L’accordo di Bretton Woods mise il dollaro al posto dell’oro come valuta per il commercio internazionale e successivamente conferì agli Stati Uniti un potere egemonico.
EGEMONIA DEL DOLLARO
Il motivo per cui il gold standard funzionava bene era perché nessuno stato poteva imbrogliare. La bilancia commerciale internazionale richiedeva una consegna reale di oro e ciò significava che qualsiasi stampa di denaro in eccesso avrebbe causato il deflusso dell’oro fuori dal Paese, provocandone infine la bancarotta.
Si supponeva che il gold-exchange standard avesse vantaggi simili, con la convertibilità dei dollari in oro che fungeva da protezione per qualsiasi eccesso di stampa di denaro da parte degli Stati Uniti. Eppure questo vincolo non fu realmente tale. Il gold-exchange standard diede agli Stati Uniti la capacità unica di stampare dollari e chiunque altro li doveva accettare, anche se non erano coperti dall’oro fisico. Non era più il metallo giallo a essere inviato per i pagamenti della bilancia commerciale internazionale, bensì i dollari.
La capacità di stampare denaro con cui ogni altro Paese regolava i propri scambi commerciali diede agli Stati Uniti più potere sul resto del mondo. Avevano il dominio monetario sugli altri grazie allo standard del dollaro. Erano sia un giocatore in campo che un arbitro. In un certo senso le due superpotenze del secondo dopoguerra adottarono strategie diverse per controllare le rispettive sfere d’influenza.
L’URSS usò la guerra, lo spionaggio e gli intrighi, mentre gli Stati Uniti usarono l’imperialismo monetario. Il soft power di questi ultimi tramite il dollaro si rivelò molto più efficace delle tattiche di guerra e di spionaggio dell’URSS. Infatti il dominio monetario degli Stati Uniti era così profondo che l’URSS dovette ricorrere all’eurodollaro per regolare i commerci internazionali.
L’EURODOLLARO
L’eurodollaro prende il nome dal fatto che le banche europee iniziarono a prestare dollari nonostante non fossero membri del sistema Federal Reserve. Attualmente molte più banche rispetto a quelle europee emettono prestiti in dollari sulla base della riserva frazionaria.
Dato che all’epoca c’era la Guerra Fredda, l’URSS non poteva ottenere prestiti in dollari dalle banche statunitensi, ma riuscì a ottenere prestiti dalle banche europee per saldare i commerci internazionali. Perché queste banche collaborarono? Ricordate che a quel tempo c’erano partiti comunisti in tutta Europa e rispondevano tutti a Mosca. Alcuni di questi membri fondarono banche che i sovietici finirono per utilizzare, ma il potere del dollaro era così grande che perfino l’Unione Sovietica dovette sottomettersi!
L’egemonia del dollaro aveva favorito gli Stati Uniti nel commercio internazionale, poiché divennero la banca centrale di tutte le altre banche centrali. Il sistema dell’eurodollaro esiste ancora oggi, in cui le banche non statunitensi prestano dollari e non solo in Europa, ma in molte altre parti del mondo. Di conseguenza le altre banche centrali manterranno i dollari in riserva e potranno poi essere utilizzati, attraverso la riserva frazionaria, per crearne di più. C’è un limite, però, perché tali dollari sono necessari per combattere una qualsiasi debolezza delle loro divise e prestare troppi dollari può rapidamente esaurire le loro riserve, lasciandoli vulnerabili all’iperinflazione.
IL PETRODOLLARO
Gli Stati Uniti abusarono del proprio potere di stampare denaro e diffondere inflazione dei prezzi nel resto del mondo, impegnandosi in molte spese dissolute. Programmi di assistenza sociale come Medicare e Medicaid furono avviati negli anni ’60 e altri come la previdenza sociale furono ampliati. Anche varie operazioni della Guerra Fredda furono finanziate con denaro fiat, la più costosa delle quali fu la guerra del Vietnam. Gli Stati Uniti pagarono tutti questi programmi stampando dollari che non erano coperti dall’oro e questa spesa innervosì le altre banche centrali.
Gran parte dell’oro era già stato riscattato all’inizio degli anni ’70 e l’offerta di dollari rispetto alle riserve significava che la FED era probabilmente in bancarotta. Quando sempre più Paesi iniziarono a minacciare di convertire i loro dollari in oro, Richard Nixon ne sospese la convertibilità nell’agosto 1971. La sospensione avrebbe dovuto essere temporanea, ma alla fine si rivelò permanente.
Senza dubbio Nixon pensava che tale sospensione avrebbe potuto essere abrogata una volta che il dollaro fosse tornato forte. Infatti lo stesso percorso era quello che aveva intrapreso molte volte la Banca d’Inghilterra nei suoi oltre 300 anni di storia, ma per rafforzare di nuovo il dollaro era necessaria una disciplina fiscale maggiore e la sospensione temporanea divenne rapidamente permanente dato che l’inflazione dei prezzi degli anni ’70 portò un notevole malessere nell’economia statunitense.
La sospensione della convertibilità dell’oro minacciò la supremazia del dollaro, così Nixon fece passare gli Stati Uniti al petrolio. La transizione fu un po’ dura e provocò una forte inflazione del dollaro negli anni ’70. In un certo senso l’inflazione dei prezzi degli anni ’70 era lo scotto per gli eccessi degli anni ’60, ma con il sostegno dell’Arabia Saudita gli Stati Uniti riuscirono a far diventare il dollaro la valuta mondiale di riferimento per il petrolio.
L’egemonia del dollaro ebbe quindi un intoppo negli anni ’70, ma continuò il suo dominio una volta che si affermò il petrodollaro.
EFFETTO CANTILLON MONDIALE
Gli Stati Uniti continuano ad avere questo privilegio esorbitante di poter stampare il denaro che il mondo usa per i saldi internazionali e ciò significa, tra le altre cose, scambiare dollari per beni e servizi provenienti da altri Paesi. Gli effetti sono sottili ma profondi.
Innanzitutto il denaro stampato viene generalmente speso prima negli Stati Uniti, pertanto tutti coloro che ci vivono traggono vantaggio dell’Effetto Cantillon. I cinesi, d’altro canto, devono aspettare di essere pagati per i loro beni che vendono negli Stati Uniti prima di mettere le mani sui dollari, pertanto le persone che vengono pagate negli Stati Uniti generalmente vengono pagate di più.
Questo può sembrare positivo, ma dato che la produzione manifatturiera può essere spostata l’Effetto Cantillon mondiale l’ha spinta all’estero. La manodopera è più economica nei Paesi che ci perdono da suddetto Effetto, quindi è naturalmente lì che si sposta la produzione manifatturiera. A partire dagli anni ’70 i posti di lavoro nel settore manifatturiero si sono spostati dagli Stati Uniti verso Paesi con manodopera molto più economica e ciò non solo ha significato la scomparsa di molti buoni posti di lavoro della classe media, ma anche che gli Stati Uniti sono diventati sempre più dipendenti dal settore manifatturiero estero che, in qualsiasi tipo di conflitto, li rende vulnerabili.
In secondo luogo le opportunità migliori e più redditizie si trovano negli Stati Uniti. Molte persone credono in una sorta di eccezionalismo americano, ma questo è solo narcisismo. Il motivo per cui ci sono tante persone ricche negli Stati Uniti è perché essi hanno la valuta di riserva mondiale. Il successo aziendale negli Stati Uniti si traduce in una ricompensa monetaria maggiore rispetto ad altri Paesi a causa dell’Effetto Cantillon. Più soldi circolano negli Stati Uniti e quindi il successo dà più ricompense. Di conseguenza sempre più persone vogliono trasferirsi negli Stati Uniti ed essi possono scegliere chi far entrare, il che porta all’effetto successivo.
In terzo luogo c’è una gigantesca fuga di talenti negli Stati Uniti. Le persone più ambiziose di altri Paesi vengono negli Stati Uniti e vivono molto meglio che nei loro luoghi d’origine. La fuga di cervelli significa che altri Paesi ne soffrono: i migliori e i più brillanti tra i Paesi in via di sviluppo votano con i piedi e non sono solo gli Stati Uniti a trarne vantaggio, ma anche quei Paesi generalmente più in alto nella scala dell’Effetto Cantillon. I Paesi ricchi diventano più ricchi in termini di capitale umano, mentre quelli poveri diventano più poveri. Gran parte della devastazione nei Paesi più poveri è sostanzialmente dovuta al fatto che sono tra le fila dei perdenti nell’Effetto Cantillon.
ORGANIZZAZIONE A TRE LETTERE
Ciò che è ancora peggio per questi Paesi più poveri è il governo autoritario dei Paesi più ricchi. Il colonialismo è in gran parte scomparso dopo la Seconda guerra mondiale, ma ora abbiamo il dominio economico attraverso l’egemonia del dollaro. Questo è ciò che comunemente viene chiamato imperialismo monetario.
Il metodo dell’imperialismo monetario degli Stati Uniti è attraverso l’uso di organizzazioni a tre lettere: FMI, BRI, WEF e Banca Mondiale sono alcune delle istituzioni utilizzate per questo dominio. Il funzionamento interno di queste organizzazioni va oltre lo scopo di questo articolo, ma essenzialmente concedono prestiti ai Paesi che sono tra le fila dei perdenti nell’Effetto Cantillon in modo da dominarli.
Il modo in cui funziona tale dominio è questo: le banche dei Paesi che sono tra le fila dei vincitori nell’Effetto Cantillon concedono prestiti ai Paesi che ci perdono; poi quando questi prestiti non vengono ripagati le organizzazioni a tre lettere intervengono per “salvare” le banche che hanno prestato questi fondi. Essenzialmente si fanno carico del prestito e ne prolungano la durata in cambio del controllo organizzativo sul bilancio del Paese. Tali restrizioni possono includere voci come una percentuale sul bilancio nazionale che può essere spesa per le infrastrutture. Spesso a questi governi indebitati viene richiesto di istituire una banca centrale indipendente, la quale può essere utilizzata per ovviare alla necessità di qualsiasi approvazione governativa. Tra le altre cose i Paesi sottomessi sono tenuti a vendere alcuni dei loro beni nazionali, come i diritti minerari o la terra, a società straniere, completando il processo di dominio.
In questo modo il denaro fiat viene usato per ottenere le risorse di un Paese in via di sviluppo.
Ciò che è interessante ora è che la Cina sta facendo qualcosa di molto simile con la sua Nuova via della seta: concede prestiti e si impossessa delle risorse di un Paese dopo che il denaro è stato mal gestito. La Cina sta entrando nel gioco dell’imperialismo monetario a cui gli Stati Uniti hanno sempre giocato.
OBBLIGO MORALE MONDIALE
Nell’ultimo articolo ho scritto che il potere della stampa di denaro a livello nazionale crea l’obbligo morale affinché gli stati risolvano ogni problema che un Paese potrebbe avere. Questo perché per chi non lo sapesse, il denaro fiat sembra gratuito e se si può usare il denaro per risolvere un problema e non lo si fa, allora uno può apparire come un grande idiota.
La stessa dinamica è estremamente accentuata sulla scena mondiale, tranne che, invece di individui o aziende che ottengono i benefici di vari programmi di welfare e di salvataggio, ci sono i Paesi. Ma chi è il garante? Beh, chi stampa i soldi ovviamente. E questo obbligo morale a livello mondiale spetta agli Stati Uniti in quanto controllori della valuta di riserva mondiale.
Il primo e più ovvio modo in cui gli Stati Uniti sono moralmente obbligati è il salvataggio delle altre banche centrali. Stabilire linee di swap o strutture temporanee di liquidità sono in realtà solo eufemismi per stampare grandi quantità di denaro per conto di un altro Paese. Abbiamo visto che la FED lo ha fatto per molte banche centrali durante la crisi sanitaria, pertanto se un Paese sta esaurendo i dollari per stabilizzare i tassi di cambio, gli Stati Uniti danno a queste banche centrali più munizioni.
Quei Paesi che non godono del favore degli Stati Uniti non dispongono di tale ancora di salvezza monetaria, come dimostrano le iperinflazioni di Venezuela, Zimbabwe e Libano. Il messaggio che arriva alle orecchie della comunità mondiale è chiaro: non fare arrabbiare gli Stati Uniti altrimenti non otterrete un piano di salvataggio quando ne avrete davvero bisogno. Pertanto ogni Paese è incentivato a seguire la linea di politica statunitense.
Gli Stati Uniti si assumono anche molte responsabilità a livello internazionale, soprattutto in materia militare e vengono coinvolti in molte guerre. Lo stesso vale per il precedente Paese con valuta di riserva mondiale, il Regno Unito. Se studite la storia, la marina e l’esercito del Regno Unito furono schierati in luoghi lontani come il Sud Africa, l’India e il Medio Oriente come parte del loro obbligo morale di mantenere la pace. Gli Stati Uniti fanno lo stesso oggi, inviando le proprie truppe in molti conflitti in tutto il mondo. La principale differenza tra il Regno Unito e gli Stati Uniti è che il primo aveva il possesso fisico delle colonie, mentre i secondi hanno il dominio monetario.
Gli Stati Uniti spendono tonnellate di denaro in diverse parti del mondo. I programmi per assistere altri Paesi iniziarono con il Piano Marshall e, subito dopo, con la guerra di Corea. A quel tempo gli Stati Uniti erano alla ricerca di alleati nella Guerra Fredda ed entrambe le azioni erano modi affinché potessero servire i propri alleati. Stamparono denaro per finanziare questi Paesi, ma chi furono i perdenti? In sostanza ogni altro Paese che non ricevette il denaro “gratuito”. Il dollaro, essendo la valuta di riserva, ha dato agli Stati Uniti il diritto di scegliere vincitori e vinti a livello mondiale.
Non sorprende se i maggiori alleati degli Stati Uniti si siano comportati straordinariamente bene durante l’egemonia del dollaro. Corea del Sud, Giappone, Europa occidentale, Singapore e Taiwan hanno tutti prosperato, in parte grazie alla posizione in alto nella scala dell’Effetto Cantillon. I pagamenti nei confronti degli alleati sono stati venduti come obblighi morali per la pace mondiale.
Il risultato è che gli Stati Uniti sono implicitamente una terza parte in ogni conflitto e poiché il dollaro è la valuta di riserva del mondo, tutto è nell’interesse degli Stati Uniti e finiscono per dominare qualsiasi discorso di pace, qualunque sia il conflitto.
STANDARDIZZAZIONE MONDIALE
A livello nazionale c’è una tendenza alla standardizzazione a causa del denaro fiat: le grandi aziende hanno bisogno di molti ingranaggi e la fornitura di questi diventa una responsabilità che le nazioni si assumono sotto forma di istruzione e licenze.
C’è un livello ancora più ampio di standardizzazione a livello mondiale e non sorprende che questa standardizzazione sia dominata dagli Stati Uniti. L’istruzione universitaria statunitense, soprattutto da parte delle scuole prestigiose, è ambita in tutto il mondo proprio perché una laurea conseguita in quei luoghi dà accesso a lavori ben retribuiti negli Stati Uniti e le richieste delle grandi aziende fanno sì che sistemi simili vengano istituiti ovunque. Anche le licenze tendono a essere molto simili, dominate da ciò che fanno gli Stati Uniti.
Ma più di questi standard “duri” ci sono gli standard “morbidi” della cultura. Gli Stati Uniti hanno stabilito un’egemonia culturale negli stessi luoghi in cui hanno l’egemonia del dollaro. Ciò è dovuto ai posti di lavoro desiderabili negli Stati Uniti a causa dell’Effetto Cantillon. Le persone di maggior successo in ogni Paese immigrano negli Stati Uniti e, avendo successo, vengono imitati. Queste persone saranno più americanizzate rispetto alla persona tipica e quindi i valori americani, in particolare quelli delle università e delle aziende, verranno esportati in ogni altro Paese.
Inoltre i film più costosi, la musica e i programmi TV più popolari proverranno tutti dagli Stati Uniti o avranno una forte influenza statunitense. Il motivo è che essi hanno più denaro e possono permettersi di sovvenzionare queste industrie. In pratica questo significa che ogni Paese usa l’inglese come seconda lingua e la maggior parte delle persone si standardizza verso i modi americani negli affari internazionali.
TENDENZA ALLA TIRANNIA
La tendenza alla tirannia a livello nazionale deriva dal fatto che chi stampa denaro si assume molte responsabilità e genera molta dipendenza. A livello mondiale questa dipendenza si manifesta in alleanze e la corrispondente tirannia si manifesta in quanto gli Stati Uniti dominano politicamente altri Paesi.
Possiamo vederlo molto chiaramente nella guerra in Ucraina, dove gli Stati Uniti hanno sostanzialmente coinvolto la maggior parte dei loro alleati nel conflitto chiedendo loro di contribuire con armi e denaro. Ma non è tutto. Comportamenti socialmente inaccettabili negli Stati Uniti diventano rapidamente socialmente inaccettabili ovunque. Infatti questo è lo scopo di molti incontri del WEF, in cui le élite si riuniscono per definire l’agenda per il futuro.
C’è una ragione per cui l’energia “verde” è universalmente popolare e perché l’energia nucleare è andata riducendosi ovunque negli ultimi 30 anni: le élite creano la cultura negli Stati Uniti e questa viene esportata altrove. C’è una ragione per cui le questioni transgender sono diventate improvvisamente un importante motivo di protesta in molti luoghi in tutto il mondo e perché BLM è diventato improvvisamente un problema in molti luoghi in tutto il mondo solo dopo esserlo diventato negli Stati Uniti. La visione elitaria viene scaricata sul popolo da coloro che controllano il denaro e il mondo intero è stato soggetto a essi.
FRAGILITÀ MONDIALE
Non tutto ciò che riguarda l’egemonia del dollaro è negativo. Uno dei vantaggi è che per la maggior parte del mondo alleato con gli Stati Uniti esiste la Pax Americana, o una pace basata sulla protezione dell’America. Tuttavia questa pace ha un costo: dipende dal commercio altamente interconnesso tra le grandi aziende sovvenzionate da ciascun governo, pertanto i prodotti che comprate contengono componenti provenienti da tutte le parti del mondo.
Inoltre il denaro fiat ha essenzialmente creato una o due aziende gigantesche che producono un singolo bene piuttosto che avere molti concorrenti. I chip per computer di un determinato processo di litografia, ad esempio, vengono creati solo da tre o quattro società, e TSMC è l’unica in grado di produrre in modo affidabile determinati tipi.
Questo è il risultato dell’ossessione per la scala prodotta dal denaro fiat, di cui ho parlato nei saggi precedenti: essa rende le merci più economiche ovunque e combatte l’ovvia inflazione dei prezzi, ma il compromesso è una fragile catena di approvvigionamento.
Abbiamo visto cosa significasse durante la crisi sanitaria, quando si è verificata un’enorme interruzione delle supply chain. La produzione non è molto robusta. Nel 2012 i produttori automobilistici hanno subito notevoli sconvolgimenti quando un unico fornitore di una resina speciale in Germania ha fatto esplodere un impianto.
La fragilità non riguarda solo le catene di approvvigionamento, c’è anche una fragilità economica mondiale e lo abbiamo visto nel 2008 con la Grande Crisi Finanziaria. Se ci pensate l’evento scatenante è stato un mucchio di titoli garantiti da ipoteca che non stavano dando più i loro frutti. Ciò a sua volta ha causato il caos nell’intera economia mondiale ed essa è talmente indebitata che qualsiasi flessione può innescare fallimenti a catena.
E non si tratta solo di aziende, ma di interi Paesi. Quelli che vengono salvati vengono sottoposti a una maggiore oppressione da parte dell’ordine monetario internazionale.
Interi Paesi vengono zombificati, diventano servitori dell’FMI o della Banca Mondiale e smettono di prendere decisioni per sé stessi. Il loro destino tende a essere molto cupo, poiché di solito sono gestiti da una piccola cabala di élite che controlla tutto e limita la libertà individuale. I Paesi zombi diventano un guscio vuoto e il sostegno delle organizzazioni a tre lettere consente a questa esistenza zombificata di protrarsi artificialmente nel tempo.
BITCOIN RISOLVE QUESTO PROBLEMA
L’egemonia del dollaro è una sorta di serendipità storica per gli Stati Uniti e ne hanno approfittato usando questo vantaggio per dominare il mondo. Il risultato è stato un mondo ingiusto ordinato secondo la gerarchia dell’Effetto Cantillon. Il miglior capitale umano è stato catturato dagli Stati Uniti anche se i dollari vengono esportati; i Paesi impoveriti diventano zombi al servizio di organizzazioni a tre lettere mentre vengono sfruttati per le loro risorse.
Bitcoin aggiusta l’egemonia del dollaro, perché elimina tale esorbitante privilegio. A differenza del denaro fiat, Bitcoin non è controllato a livello centrale e questa mancanza di controllo centrale significa che avremo condizioni di parità su scala mondiale. I Paesi zombificati verranno rianimati e avranno la possibilità di svilupparsi invece di essere sotto il controllo dei loro padroni. Risolveranno le proprie divergenze e otterremo più diversità invece del dominio degli Stati Uniti.
Il capitale umano sarà utilizzato meglio, perché le persone non dovranno trasferirsi negli Stati Uniti per sfruttare al massimo il proprio talento. Le giurisdizioni che garantiscono la massima libertà avranno più successo, non quella che riuscirà a stampare più denaro per il resto del mondo.
Mi piacerebbe concludere dicendovi che il dominio di Bitcoin è a portata di mano e che tutti questi cambiamenti sono proprio dietro l’angolo. Purtroppo penso che ci sia ancora molta strada da fare. Il dollaro continua a essere il punto di riferimento per ogni Paese, specialmente quelli che stanno attraversando un’iperinflazione, e ci vorrà del tempo prima che l’inflazione del dollaro sia sufficientemente evidente. Per le persone che soffrono di iperinflazione, il tasso storico di espansione del dollaro pari a circa il 7% annuo è un piccolo prezzo da pagare per avere qualcosa di minimamente stabile.
I veri cambiamenti avverranno quando il dollaro si sarà espanso così tanto da andare incontro a un’iperinflazione. Ciò, purtroppo, richiederà molto tempo. Forse questo potrebbe accadere più rapidamente in un mondo che ha due valute di riserva, diciamo un mondo con i BRICS da una parte e gli alleati degli Stati Uniti dall’altra. Ma state tranquilli, quando avverrà la transizione dal dollaro, sarà rapida. L’iperinflazione richiede molto tempo per avviarsi, ma una volta avviata, non è possibile fermarla perché non è possibile riconquistare la fiducia persa.
Fino ad allora è nostro compito come bitcoiner prepararci e non si tratta solo di accumulare sat, anche se questo è certamente necessario, ma costruire le infrastrutture per gestire l’ondata di domanda che sta arrivando.
Resistete e costruite perché un futuro migliore è alle porte.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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