Tra Retorica e Realtà: Milei Fa i Conti con il Sistema

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Javier Milei, il presidente argentino che ha promesso di combattere il sistema e portare un cambiamento radicale, sembra già aver deluso le aspettative di alcuni in meno di un mese di mandato. Mentre la sua politica libertaria ha conquistato molte simpatie, sono già emerse delle critiche per le sue prime scelte al governo, che ad alcuni appaiono essere contraddittorie.

In quanto Milei ha ricevuto grande supporto da una buona parte della comunità bitcoin nel mondo, ci pare doveroso analizzarne l’operato (anche se ogni giudizio sara’ ovviamente molto precoce) per valutare qualora si tratti di un tipico esempio di “tutto fumo” o se vi sia effettivamente la prospettiva di un po’ di arrosto.

Uno dei primi campanelli di allarme ci porta alla figura di Luis Caputo.

Il ministro Caputo: Dalle elite della finanza al governo Milei

La scelta per il ruolo di ministro dell’economia di Luis Caputo, ha sollevato diverse preoccupazioni da parte dei suoi sostenitori iniziali. Caputo, con un passato nel sistema finanziario globale, ha ricoperto ruoli chiave durante il governo di Mauricio Macri. Caputo e’ infatti noto per la sua gestione controversa della crisi economica argentina che ha portato il paese al suo stato attuale.

Bisogna sottolineare poi che Caputo ha iniziato la sua carriera lavorando presso JP Morgan tra il 1994 e il 1998. Successivamente, ha lavorato come responsabile del trading per Europa dell’Est e America Latina presso il Deutsche Bank fino al 2003. Insomma, di banche sicuramente ne sa, e ci e’ dentro da tanto tempo.

Le negoziazioni con i creditori e aumento del debito

Caputo ha avuto un ruolo cruciale nelle negoziazioni con i creditori durante il governo di Macri, contribuendo a una soluzione che ha comportato un notevole aumento del debito argentino. Le critiche sostengono che questo ha portato a un’eccessiva emissione di debito, che avrebbe messo seriamente a rischio la stabilità finanziaria del paese.

Durante il suo mandato come Ministro delle Finanze, il deficit fiscale ha superato il 9% del PIL, e l’Argentina è diventata il maggiore emittente internazionale di debito per il periodo 2016-2018. Inoltre, si è verificata una fuga significativa di capitali, indicativa di problemi strutturali nell’economia argentina.

Banca Centrale e crisi cambiaria sotto Caputo

La nomina di Caputo come presidente della Banca Centrale ha coinciso con una grave crisi cambiaria, caratterizzata da una forte svalutazione del peso argentino rispetto al dollaro. La situazione è peggiorata ulteriormente con un aumento del rischio paese e l’impennata dei tassi di interesse, portando a un clima di incertezza finanziaria e instabilità economica.

Il video qui sotto potrebbe dare l’idea di quanto era rispettato Caputo dalla popolazione del paese.

Controversie e ombre

Caputo è stato coinvolto in una causa penale chiamata “dólar futuro”, in cui è stato indagato per le vendite a termine di dollari statunitensi realizzate dalla Banca Centrale durante il suo mandato.

È stato menzionato nei Paradise Papers, un’indagine giornalistica internazionale sulle attività finanziarie offshore. Caputo ha gestito un fondo di investimento chiamato Alto Global Fund nelle isole Cayman.

Nel marzo 2021, è stato coinvolto nell’indagine FMIgate, un’indagine sul presunto atto di corruzione legato all’accordo tra l’ex presidente Mauricio Macri e il Fondo Monetario Internazionale nel 2018.

Mani legate e compromessi politici

Molti critici sostengono che Milei, nonostante la sua retorica anti-establishment, abbia fatto significativi compromessi politici per ottenere il sostegno del partito conservatore argentino e per rispettare le richieste del Fondo Monetario Internazionale (FMI).

La scelta dei ministri

Le scelte di Milei per il suo gabinetto sembrano essere il risultato di una negoziazione politica con il partito conservatore, piuttosto che la selezione di figure in linea con la sua dichiarata visione anti-sistema. Questo solleva dubbi sulla sua effettiva volontà di portare un cambiamento radicale e sfidare il sistema esistente.

Il summenzionato Caputo infatti sembrerebbe proprio essere stato “suggerito” da Macri, al quale Caputo sarebbe molto vicino. Patricia Bullrich sembrerebbe essere un altro esempio di incarico risultante dalle famose “dinamiche di partito”.

Interessante poi la dinamica con l’FMI, da cui Milei ha già ricevuto supporto per le sue politiche economiche di austerità. Inutile dirlo, l’abolizione della Banca Centrale di cui tanto si parlava in campagna elettorale sembrerebbe essere molto lontana ancora come possibilità.

Il piano di dollarizzazione di Milei

Il piano di Milei di dollarizzare l’economia argentina è al centro di molte preoccupazioni. Sebbene questa mossa potrebbe essere presentata come un modo per stabilizzare il paese, molte voci avvertono che potrebbe generare instabilità interna, soprattutto in un contesto economico già precario.

Instabilità interna ed economia fragile

Risulta difficile fidarsi dei moniti degli economisti di questi tempi, che spesso appaiono di parte. Tuttavia vale la pena riportare le loro posizioni fortemente scettiche. Persone come Monica de Bolle esprimono dubbi sulla possibilità che l’Argentina riesca con successo nella dollarizzazione, data la crisi economica attuale e la prospettiva di ulteriori peggioramenti. De Bolle prevede un aumento incontrollato dei prezzi e proteste di massa, sottolineando la mancanza attuale di dollari nella Banca Centrale per convertire i pesos esistenti. De Bolle descrive la situazione come caotica e mette in dubbio il sostegno politico al governo, concludendo che il percorso di uscita dalla crisi è poco chiaro.

Un inizio non facile per Milei

In meno di un mese, Milei ha già affrontato critiche significative riguardo alle sue scelte di governo. La nomina di Luis Caputo, con il suo passato controverso e le decisioni discutibili durante il governo di Macri, solleva domande sulla coerenza di Milei nel portare avanti la sua promessa di cambiamento radicale.

Mentre il presidente argentino potrebbe giustificare queste scelte come necessarie per ottenere il sostegno politico, il suo elettorato potrebbe già vederci il tradimento delle promesse fatte durante la campagna elettorale. La vera sfida per Milei sarà dimostrare che il suo governo può davvero rappresentare una rottura con il passato e un autentico cambiamento per l’Argentina.

La storia politica di moltissimi paesi (Italia inclusa) e’ piena di esempi di politici populisti che promettono un cambiamento radicale del sistema per poi scontrarsi con l’impossibilità di cambiare il sistema dall’interno.

Molti Bitcoiner, presi dall’entusiasmo del nuovo sistema monetario che Satoshi ha introdotto, sembrano talvolta illudersi che la politica possa improvvisamente offrire soluzioni che prima non era in grado di offrire. E’ ovviamente ancora presto per valutare Milei (cosi come lo e’ per El Salvador). Ma mai come in questo caso, sembra appropriato applicare il principio “don’t trust, verify“.