Bitcoin è spesso definito come denaro peer-to-peer, sistema di pagamento o store of value. Ma c’è un’altra importante funzione che Bitcoin svolge, spesso trascurata: misurare il tempo.

Nella 17ima dell sue famose 21 lezioni, Gigi spiega che “leggere l’ora è complicato, soprattutto quando sei parte di un sistema decentralizzato.” Ed effettivamente anche lo stesso Satoshi, nel whitepaper, ci parla di “timestamp” in continuazione, cosi enfatizzando la componente temporale della tecnologia. Ma a che cosa è dovuta questa fissazione con il tempo?

In maniera parzialmente simile a come gli orologi tradizionali misurano le ore e i minuti, Bitcoin si basa su un sistema di misurazione del tempo per ordinare le transazioni e garantire la sicurezza del network.

Ma, a differenza degli orologi fisici, che utilizzano la gravità o le vibrazioni di un cristallo di quarzo, Bitcoin utilizza una componente aggiuntiva oltre alla fisica e alla matematica. Infatti, sappiamo che la proof-of-work si basa su principi economici e teoria dei giochi.

I miner Bitcoin competono tra loro per risolvere trovare un determinato hash il prima possibile. Il primo miner che trova una soluzione valida aggiunge un nuovo blocco alla catena, il quale contiene un timestamp.

A differenza degli orologi tradizionali, questo timestamp non ci dice l’ora esatta, ma semplicemente rivela l’ordine di precedenza che ha un determinato blocco rispetto agli altri.

Questo processo richiede tempo e fatica, creando un costo intrinseco per la creazione di nuovi blocchi. Questo costo, a sua volta, incentiva i minatori ad agire onestamente e a seguire le regole del sistema.

Perché la misurazione del tempo è così importante per Bitcoin?

Come spiegato da Gigi, “senza un sistema di misurazione del tempo decentralizzato, sarebbe impossibile raggiungere un consenso su quale transazione sia avvenuta prima e quale dopo. Ciò renderebbe il sistema vulnerabile a frodi e doppia spesa dei fondi.”

Per comprendere quanto sia fondamentale l’elemento del tempo, pensiamo alla differenza tra il denaro fisico e quello virtuale. L’elemento temporale non è particolarmente importante con la moneta d’oro o la banconota di carta in quanto solitamente richiedono il possesso fisico per poter essere utilizzate.

Ma quando il denaro diventa virtuale, sorge la necessità di aver un registro contabile e di doverlo tenere aggiornato. E come gli speculatori che ottengono informazioni sull’andamento di una guerra ancor prima del loro governo, l’elemento temporale può creare un’asimmetria informativa tale da compromettere l’intero sistema.

Prova ad immaginare Bitcoin senza i timestamp. Se ogni nodo nella rete fosse in grado di decidere arbitrariamente l’elemento temporale, sarebbe caos totale. Non a caso, molti si riferiscono al registro delle transazioni di Bitcoin come “timechain” e non come “blockchain”. La timechain, che è il vero cuore pulsante del sistema Bitcoin.

Un orologio imperfetto

La precisione di Bitcoin come orologio in senso ampio è decisamente limitata. Il tempo necessario per aggiungere un nuovo blocco alla blockchain è di circa 10 minuti, ma non è raro vedere due blocchi a distanza di pochi minuti o mezz’ora. Sarebbe poco saggio utilizzare Bitcoin per misurare i tempi di cottura della pasta o ricordarti del compleanno di tua sorella.

Ma non è la precisione ad essere l’aspetto più importante della misurazione del tempo in Bitcoin. Ciò che conta davvero è la decentralizzazione e la l’ordine dei blocchi. In questo senso, Bitcoin fornisce un modo per misurare il tempo in maniera affidabile e sicuro, senza la necessità di un’autorità centrale.

Bitcoin è tempo

Nella sua essenza, la grande intuizione di Satoshi Nakamoto è stato proprio il collegamento tra la necessità di avere un timestamp server distribuito e la possibilità di utilizzare la Proof of Work per lasciare il controllo a:

  • Leggi della matematica (crittografia)
  • Leggi della fisica (utilizzo di energia)
  • Leggi dell’economia (costo dell’energia)

Per fare cio’ Satoshi ha creato una connessione tra il tempo “umano” e quello digitale su Bitcoin. Una sorta di portale che si apre a intervalli regolari per non permettere al tempo digitale di allontanarsi troppo da quello umano. Ci riferiamo qui al concetto di difficulty adjustment, che Gigi riconduce all’idea della relatività di Einstein, secondo la quale la simultaneità non esiste. Proprio come qualsiasi altro orologio, anche Bitcoin necessita di ricalibrazione regolare.

E questa fissazione per il tempo risulta ancora piu’ evidente dal blocco genesi con cui Satoshi ha fatto partire la timechain di Bitcoin. Perche’ a partire dal blocco numero 1, una nuova forma di tempo veniva originata. Ma includendo quel titolo di giornale, Satoshi ha automaticamente ancorato il blocco 0 al nostro tempo, quello umano.