La nostra recensione di Bitcoin Miami 2023

Bitcoin Miami

La conferenza Bitcoin 2023 è stata decisamente diversa rispetto a quella del 2022. Sia nel bene che nel male. Quella che segue è un breve resoconto di quello che ci è parso della conferenza Bitcoin più famosa, e di come quella di quest’anno può essere paragonata a quella precedente (partecipammo nel 2022, ma il progetto Bitcoin24ORE ancora non esisteva).

L’impressione iniziale è stata che quest’anno gli organizzatori siano stati costretti a ridimensionare la conferenza per motivi abbastanza ovvi: solo 15,000 persone si sono registrate nel 2023—contro i 35,000 del 2022. E in effetti, non appena giunti al Miami Beach Convention Center ci siamo resi conto immediatamente che mancavano un paio di palchi rispetto all’anno precedente e che molta meno attenzione era andata nell’organizzazione dell’evento. C’è il gigantesco palco principale (Nakamoto stage), e poi dei piccoli palchi dedicati rispettivamente al mining, alle imprese, e ai progetti open source. Per i possessori del Whale Pass, c’è un piccolo palco dedicato in cui vengono ospitate delle sessioni esclusive.

Impressioni iniziali e novitá

Durante l’Industry Day (riservato a chi ha comprato un Whale o Industry Pass) la conferenza ci è apparsa semi-vuota. Rispetto a quello che avevamo visto l’anno scorso almeno.

Tra le cose più interessanti c’è il fatto che quest’anno è stato possibile comprare cibo e prodotti utilizzando il LN di Bitcoin. Questo è stato possibile grazie ad una partnership con Ibex e non era possibile l’anno scorso.

A questo proposito, per tutti coloro che normalmente fanno fatica a spendere sats, il mercatino di Cash App durante l’ultimo giorno si è rivelato essere un’iniziativa davvero interessante e lodevole. Dai tatuaggi alla frutta e la verdura, vi è stata una concentrazione incredibile di transazioni Lightning in una strada di Miami per diverse ore. La soddisfazione è doppia: non solo riusciamo a pagare un caffè espresso utilizzando sats, ma il caffè non faceva nemmeno schifo.

Moltissima arte—molta di più rispetto all’anno scorso. E moltissimi artisti di grande talento.

La maggior parte di queste opere d’arte sono state vendute con aste normali ma denominate in sats. Viene però da pensare che questa grande quantità di artisti sia in buona parte dovuta alla febbre degli ordinals.

Nel bel mezzo del salone delle esposizioni, è comparsa la prima macchina che è stata venduta per bitcoin. Era il 2013 quando tale Michael Tozoni vendeva questa Prius in Florida per la bellezza di 1000 bitcoin. La macchina è stata venduta all’asta durante la conferenza.

Non è mancata anche quest’anno la classica dichiarazione di indipendenza monetaria, su cui abbiamo apposto la nostra real-life inscription.

Nel corso di questa prima giornata ci sono state molte sessioni interessanti e il Pitch Day in cui i vari progetti hanno potuto presentare le loro idee agli investitori e agli altri partecipanti. Tantissime conversazioni sulla crisi bancaria, FTX, DCG, e mining. È stato dato anche parecchio spazio agli sponsor sul palco.

Fuori dalla conferenza

Al termine del primo giorno, ci siamo diretti verso un nuovo spazio appena creato da una comunità di Bitcoiners a Miami: Bitcoin Grove. 30 minuti di macchina da Miami Beach—lontano dallo sfarzo di una delle più importanti mete turistiche del paese—questo spazio è stato creato in un quartiere chiamato Little Haiti.

Tra le varie sessioni al Bitcoin Grove, si è parlato di nostr e si è tenuto un workshop riguardo l’hardware wallet fai-da-te SeedSigner (costa $50 da assemblare).

La sera, una memorabile festa con dei grandi Bitcoiner di cui non faremo i nomi nè racconteremo i dettagli.

Il lato mainstream di Bitcoin 2023

Gli altri due giorni della General Admission sono stati decisamente più ricchi di eventi e più pieni di persone. Potete vedere tutte le sessioni online sul sito della conferenza, ma tra le cose più interessanti sicuramente c’è stata la sessione del candidato alle elezioni presidenziali Robert F Kennedy Junior, in cui il palco principale ha probabilmente avuto il momento di maggior affluenza.

La sessione senza dubbio più controversa è stata quella con Udi, Eric Wall, Matt Corallo, e Shinobi. Come si può vedere dal video qui sotto (perdonate la qualità non eccellente), tra il pubblico vi erano un numero decisamente elevato di persone con un cappello da mago che incitavano ogni parole pronunciata dai due shitc… ehm… promotori di ordinals.

Abbiamo assistito anche a diverse sessioni nel palco dedicato alle Whales. Tra queste, vi è stata anche una breve presentazione in italiano del sindaco di Lugano, dove si può vivere utilizzando Bitcoin.

Tra i tanti giochi organizzati da Bitcoin Magazine per la conferenza (scacchi, mangiata di pizza in perfetto stile americano, etc) uno dei più interessanti è la gara a tempo per assemblare uno di quei SeedSigner di cui abbiamo accennato sopra.

Nostr e la comunità open source

Molto interessante anche la sessione mattutina dedicata a nostr, in cui il mitico Rockstar Dev ha moderato un panel con il creatore del client Damus e altri sviluppatori nostr. La sala era piena e possiamo dire tranquillamente che, seppure lo spazio riservato a nostr non sia stato moltissimo nella conferenza, la comunità di utenti del noto protocollo viola è stato sicuramente uno dei grandi highlights dell’evento.

Poi due importanti annunci sul palco open source: Fedi Alpha e Ark (TBDxxx). Fedi era già noto al grande pubblico dopo il loro annuncio dell’anno scorso, ma ora è possibile utilizzare il protocollo Fedimint in testnet scaricando l’app sul telefono.

Ark è un protocollo che promette un layer 2 su Bitcoin che ha il potenziale di rendere il Lightning Network obsoleto. A presentarlo, un giovanissimo sviluppatore sconosciuto ai più che ha lavorato su Liquid in passato. Il codice non è ancora stato pubblicato e sono in molti a pensare che questo progetto sia troppo bello per essere vero.

La nostra valutazione

La conferenza Bitcoin del 2022 è stata sicuramente più entusiasmante rispetto a quella di quest’anno. Dagli ospiti, agli annunci, all’esperienza in generale. Tuttavia, quella di quest’anno è una conferenza che si è rivelata essere più intima e con meno rumore. Abbiamo potuto apprezzare maggiormente le conversazioni senza il caos che ha caratterizzato gli eventi del 2022.

Sono stati in molti a criticare—spesso giustamente—Bitcoin Magazine per le loro scelte riguardo questa conferenza. In particolare, c’è stata una recentissima polemica riguardo al fatto di aver permesso a Udi e Eric Wall di ballare vestiti da maghi e dicendo “abbiamo rotto Bitcoin” subito dopo la sessione del candidato alle presidenziali USA.

La nostra impressione è che, sebbene sia giusto criticare, si dovrebbe anche considerare il fatto che—probabilmente—questa conferenza non sia stata molto profittevole per gli organizzatori. Sebbene gli sponsor decisamente contestabili non sono mancati anche quest’anno (nel 2022, Celsius aveva uno spazio espositivo significativo alla conferenza), Bitcoin Magazine rimane abbastanza selettivo verso la scelta degli ospiti e delle sessioni rispetto alle conferenze “crypto” nel resto del paese.

Ed è proprio questo il punto centrale da capire: Bitcoin Miami non è una conferenza cypherpunk. È una conferenza che connette il mondo Bitcoin al mainstream. Dunque criticarla eccessivamente per alcune scelte non ci sembra troppo costruttivo. Avrebbero potuto prestare un po’ più di attenzione agli sponsor e agli speakers? Probabilmente sí. Ma hanno anche offerto moltissimi biglietti gratuiti a sviluppatori open source e piccoli influencer nel mondo Bitcoin (noi abbiamo deciso di pagare come chiunque altro) e dato un’opportunità ai Bitcoiners di tutto il mondo (o almeno, quella parte del mondo) di passare del bel tempo insieme. E il dare continuità non è necessariamente una questione di profitti. Ma significa mandare un messaggio: che nonostante gli ultimi 12 mesi siano stati una carneficina, *noi* ci siamo e continuiamo a parlare di Bitcoin, a sviluppare software, e a organizzare conferenze.

Quella di quest’anno è una conferenza che si è tenuta nel mezzo di uno dei peggiori mercati ribassisti della storia di Bitcoin. E sebbene l’anno scorso il prezzo di Bitcoin stesse già crollando e i promotori del $100k avessero già perso le speranze, bisogna considerare che i biglietti erano probabilmente stati comprati quando il prezzo di Bitcoin era ai massimi storici.

Organizzare una conferenza di questo calibro durante un bear market non è semplice. Nè lo è esserne parte. Ma nel corso della conferenza abbiamo parlato con un sacco di Bitcoiner estremamente intelligenti e lungimiranti. L’energia che emerge da Twitter e nostr è nulla al confronto di quello che si vive in prima persona. Perchè in fondo, è proprio la grandissima energia di tutte queste persone che rende il progetto di Satoshi cosí speciale. Con i suoi drammi, con le critiche, la tossicità. Ma anche la speranza, la pazienza, l’accoglienza, e ovviamente l’astio verso le scimmiette jpeg.

Concludiamo lasciandovi con un magnifico video che abbiamo registrato all’uscita della conferenza. Arte pura e materiale antropologico di grande pregio: $PEPE IS THE NEXT BITCOIN

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