La situazione per Ethereum potrebbe aggravarsi molto presto. L’allarme arriva dall’americana Citron Research, una conosciuta organizzazione specializzata in frodi e “modelli di business discutibili”.

In un breve tweet thread, Citron ci tiene a precisare che la loro analisi non riguarda Bitcoin, che è da loro considerato un asset alternativo. Ethereum invece sarebbe ormai ampiamente considerato una “security” ora che il procuratore generale di New York e la SEC starebbero per “porre fine alla messinscena”.

Il procuratore generale di New York ha recentemente affermato che Ether è una security nel caso Kucoin.
La causa contro Kucoin è stata presentata dal procuratore Laetitia James giovedì scorso, sostenendo che l’exchange di criptovalute con sede alle Seychelles sta violando il diritto delle securities americano.

Si legge nell’analisi di Citron, che quando il procuratore troverà gli scheletri nell’armadio di Ethereum, ci dovremmo aspettare che i loro segreti siano alla stregua della peggiore categoria di istituti finanziari.

Insomma, dalle “transazioni ICO losche” ai molteplici tentativi di evitare le leggi federali sulla tassazione e sui titoli, gli scheletri nell’armadio potrebbero essere molti per il protocollo di Vitalik Buterin. È ormai ben noto alla community Bitcoin che il network sia effettivamente controllato da un gruppo molto ristretto di persone e poi venduto al mondo come decentralizzato.

È stato con il passaggio alla Proof of Stake, si legge nell’analisi, che Ethereum si è finalmente rivelato per quello che è: un asset che non è in grado di passare il noto Howey test che quindi può essere considerato un titolo di investimento pur nascondendosi dietro la ridicola promessa di “smart contracts” – di cui peraltro molti non hanno ancora capito bene la natura.

L’analisi sottolinea poi come gli sforzi di beneficenza pubblica di Vitalik ricordino l’efficace campagna mediatica di SBF volti esclusivamente all’elusione fiscale. Ed effettivamente le somiglianze e le sinergie tra i due potrebbero non essere poi nemmeno così velate.

Citron – che già lo scorso novembre aveva annunciato di aver shortato Ether – ha infine parlato di numeri. Ethereum e la sua capitalizzazione di mercato andrebbero quindi paragonati ad un’azienda, e non al valore di mercato di Bitcoin. Secondo questa logica, paragonando Ether alla nota OpenAI che ha sviluppato ChatGPT, i token di re Vitalik dovrebbero valere circa 350 dollari e non i 1400 a cui vengono venduti ora. Se questa previsione dovesse rivelarsi valida, il valore di Ether scenderebbe ulteriormente del 75%.

L’articolo conclude sottolineando l’assurdità del fatto che Ethereum abbia una capitalizzazione di mercato simile a quella del colosso Disney.