bitcoin-washing

Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una tendenza preoccupante: il Bitcoin-washing, un fenomeno che minaccia la reputazione di Bitcoin e mette a rischio tutti coloro che stanno per entrare in questo mondo.

Bitcoin ha vissuto alti e bassi non solo nel corso dei cicli di mercato, ma anche in termini di percezione all’interno del mondo crypto e per i no coiner.

Nel 2017, la narrativa predominante dipingeva Bitcoin come una tecnologia antiquata, una blockchain lenta, limitata e incapace di fare molto. Jamie Dimon era solo 6 anni in ritardo quando, l’anno scorso, ha definito il progetto di Satoshi come simile a un “pet rock” (sasso domestico) perché “non fa nulla”.

Nel ciclo del 2020, Bitcoin ha finalmente riconquistato l’attenzione del mondo grazie all’adozione istituzionale di figure di spicco come Michael Saylor e Elon Musk in risposta all’espansione monetaria della Fed.

Ed effettivamente, nella conclusione di quel ciclo, si erano già visti diversi episodi di importanti progetti crypto cambiare direzione improvvisamente e tornare su Bitcoin, come ad esempio l’investimento di 1 miliardo da parte di SBF in un’azienda di mining Bitcoin, o l’acquisto di 1 miliardo di dollari in bitcoin per sostenere il progetto UST di Terra Luna. Il prossimo ciclo potrebbe essere una continuazione naturale di quello che abbiamo visto qualche anno fa.

Il Bitcoin-washing si manifesta attraverso progetti parassitari che si attaccano a Bitcoin per trarne vantaggio, senza offrire alcun valore reale. Basta guardare sulla lista creata da Bitcoin Layers di Messari per trovare progetti che stanno palesemente facendo Bitcoin-washing.

Il Bitcoin-washing di Stacks

Un esempio lampante è Stacks, che si autodefinisce un layer-2 per Bitcoin ma in realtà è una blockchain separata con il proprio token. Questo progetto è stato criticato per la sua presunta centralizzazione e per il controllo esercitato da un ristretto gruppo di insider e investitori. Matt Odell ha analizzato il progetto, affermando che:

Stacks è una truffa che implementa un modello ICO per sempre: i possessori di bitcoin inviano bitcoin ai possessori di stack per ricevere i token stack.

I promotori di stack usano l’affinity marketing e la terminologia fuorviante per nascondere questo fatto. Gli utenti al dettaglio ingenui sono il loro target.

Non il Core che ti immagini

Molto simile a Stacks è un progetto chiamato Core DAO, che si definisce “Una blockchain basata su Bitcoin e compatibile con EVM che combina Proof-of-Work delegata e Proof-of-Stake delegata.”

Come per Stacks, anche Core spinge molto sulla narrativa Bitcoin e ha un proprio token. Il grafico del prezzo dal lancio nel 2023 farebbe pensare ai più maliziosi che vi siano state manipolazioni del prezzo o vendite massicce coordinate.

Noi non pensiamo e ci limitiamo a riportare i fatti. Curiosando tra i loro tweet, si notano poi un numero enorme di account di dubbia natura con pochissimi follower che ripetono tutti le stesse cose.

Gli anni delle ordinals inscriptions

Questo Bitcoin-washing d’altronde si può anche vedere nella recente ondata di ordinals e progetti simili. L’idea è sempre quella di utilizzare la narrativa Bitcoin per poter fare “cose crypto”.

Dagli NFT alle memecoin, abbiamo assistito a un’enorme quantità di progetti di dubbia legittimità arrivare sulla timechain di Bitcoin. Con l’arrivo del bull market, prevediamo una continuazione di questo trend.

Come riconoscere il Bitcoin-Washing

Importante notare come, simile ai trend ben noti del green-washing o del pink-washing, non è sempre semplice distinguere tra iniziative fatte in buona fede focalizzate solo su Bitcoin e progetti fraudolenti che riciclano le solite pratiche crypto su Bitcoin.

In generale, l’esistenza di un token è sempre un’indicazione molto precisa circa le intenzioni degli sviluppatori. Sistemi come Liquid, Fedimint e Lightning Network, seppur criticabili, non hanno token speculativi associati al protocollo.

Anche in assenza di un token, è sempre buona pratica avere una comprensione completa di quali sono gli incentivi in gioco, quali sono le aziende ed investitori interessati, e quanto essi siano trasparenti sul loro ruolo e profittabilità.