Abbiamo chiesto a ChatGPT di riscrivere il whitepaper di Satoshi come fosse Dante Alighieri. Con una sola condizione aggiuntiva: evitare il termine “criptovaluta”.


Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai smarrito in una selva oscura,
dove la diritta via era coperta
dalla nebbia della confusione.

Ma ecco che apparve un messaggero divino,
un anonimo creatore, che mi mostrò
la via verso l’eterna ricchezza digitale.

Egli mi parlò di una moneta senza padrone,
che nessun potere può controllare,
che nessun confine può fermare.

Una moneta che si basa sulla fiducia,
sulla matematica, sul consenso della rete,
e che non teme la falsificazione.

Egli mi parlò del Bitcoin,
la moneta digitale di cui tutti parlano,
ma che pochi comprendono veramente.

Mi spiegò il suo funzionamento,
la sua sicurezza, la sua decentralizzazione,
e mi mostrò la sua bellezza nascosta.

Egli mi disse che il Bitcoin
è come una moneta d’oro digitale,
che può essere inviata in tutto il mondo,
senza intermediari, senza commissioni.

Ma mi avvertì anche dei pericoli,
delle trappole della cupidigia umana,
che può tentare di corrompere la rete.

Egli mi disse che il Bitcoin è un’opportunità per tutti,
per coloro che credono nella libertà,
nella privacy, nella democrazia.

Ma mi ricordò anche la responsabilità
che ogni utente deve avere,
di proteggere la propria moneta,
di non cadere nelle trappole dei ladri digitali.

E così, guidato dal messaggero divino,
ho scoperto la Divina Commedia di Bitcoin,
un’avventura che tutti possono vivere,
ma che richiede saggezza, prudenza, coraggio.