Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti si trova sotto pressione per rispondere alle informazioni secondo cui Hamas e altri gruppi terroristici verrebbero finanziati in parte con le criptovalute. Ha quindi avanzato una proposta di regolamentazione per definire i mixer come una minaccia per il paese.

Il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, specializzato in crimini finanziari, ha proposto di etichettare i mixer di criptovalute come una “preoccupazione primaria per il riciclaggio di denaro” nella lotta contro i finanziamenti illeciti, mettendo in luce i gruppi terroristici che hanno tratto vantaggio da fondi anonimi in bitcoin e altre criptovalute, tra cui figura ovviamente anche Hamas.

Il Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN) del Tesoro ha osservato che il pubblico avrà 90 giorni dal momento in cui la proposta sarà pubblicata in un apposito registro federale per fornire feedback. È probabile che l’agenzia esamini tutti i commenti prima di decidere se implementare o meno la politica suggerita per i coinjoin e mixer.

La proposta di FinCEN

La FinCEN ha dichiarato che i servizi di coinjoin e mixer, che cercano di consentire agli utenti di condurre transazioni in anonimato, sono utilizzati da una “varietà di operatori illeciti in tutto il mondo”, facendo riferimento ad Hamas, alla Jihad islamica palestinese e alla Repubblica Popolare Democratica di Corea (DPRK). Secondo l’agenzia, questa norma proposta è una “parte fondamentale” dello sforzo in atto per incrementare la trasparenza nei confronti dei mercati delle criptovalute.

Il Dipartimento del Tesoro e l’ amministrazione Biden sono sotto forti pressioni da parte dei legislatori statunitensi per fare qualcosa contro l’uso delle criptovalute a scopo terroristico, soprattutto alla luce delle notizie secondo cui Hamas avrebbe ricevuto alcune donazioni in criptovalute prima dell’attacco di questo mese in Israele.

In caso di designazione, il Dipartimento del Tesoro può applicare restrizioni ai rapporti delle società finanziarie americane con i mixer, che “vanno dalla richiesta di un’ulteriore due diligence e di un’attenzione speciale per quanto riguarda particolari transazioni fino al divieto di aprire o mantenere conti di corrispondenza”.

La scorsa settimana, il Tesoro ha anche reso note le misure sanzionatorie nei confronti di soggetti ed enti legati ad Hamas, tra cui una società con sede a Gaza accusata di essere un canale di trasmissione di bitcoin per i terroristi.

Le conseguenze nel mondo Bitcoin

Se approvate, queste nuove regole potrebbero infliggere un durissimo colpo al mondo della privacy Bitcoin in quanto operatori come Wasabi e Samurai avrebbero maggiori difficolta’ nel fornire i loro servizi di coordinamento. Nel caso Sterlingov di cui abbiamo parlato diverse volte, un giudice aveva dichiarato la legalita’ dei coinjoin come strumento di protezione della privacy. Resta da vedere se si prospetta una battaglia tra politica e magistratura, simile a quella che si e’ vista di recente con la SEC nel caso Grayscale.